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Guido, ingegnere alla Corning con la passione per il canottaggio: ecco chi era il 39enne morto sulla Livornese

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Guido, ingegnere alla Corning con la passione per il canottaggio: ecco chi era il 39enne morto sulla Livornese

PISA. Si può dire che sia nato con il remo in mano Guido Carmassi. La passione per il canottaggio lo aveva contagiato fin da piccolo, quando guardava le imbarcazioni scivolare sull’Arno spinte dalla forza e dalla tenacia dell’equipaggio. Negli ultimi anni si era allontanato dall’agonismo, ma era rimasto vicino ai compagni e agli amici di una vita. Così la notizia del suo incidente mortale ieri in via Livornese, ha colpito al cuore una comunità vasta di persone che lo hanno conosciuto e apprezzato.

Da qualche anno si era trasferito a San Piero a Grado, insieme alla moglie Veronica e al figlio, ancora molto piccolo. Riservati, gentili eppure partecipi della vita della comunità quando c’era bisogno. In molti nella frazione ricordano il suo impegno per la battaglia contro le maleodoranze causate dall’utilizzo di alcune sostanze sui terreni per dei trattamenti agronomici. Pur essendo nuovo della zona, si era impegnato per dare una mano a far sentire le rimostranze della popolazione per quegli odori irrespirabili, che rendevano intollerabile persino respirare soprattutto durante le prime ore del mattino e la sera.

Nel mondo del canottaggio era una figura molto conosciuta. Originario di San Marco-Porta a Mare, Carmassi è cresciuto sportivamente alla Canottieri Giacomelli, diventando uno dei pilastri dell’imbarcazione verde alla regata storica di San Ranieri. Tantissime le regate storiche che lo hanno visto protagonista, sempre con la divisa verde di rigore.

Le sue capacità lo avevano portato un anno a far parte della squadra del Galeone Rosso per la Regata delle Repubbliche Marinare, come riserva.

I suoi interessi non si esaurivano ai remi. Carmassi è stato uomo dalle tante passioni, ingegnere laureato all’università di Pisa, con il pallino delle moto, amante dei viaggi e appassionato del mare.

Lungo e felice anche il legame con Valentina. Si erano sposati da qualche anno e avevano anche avuto un figlio. Che frequenta le scuole a San Piero, dove avevano preso da qualche tempo una casa, stabilendosi nel quartiere che avevano eletto a domicilio.

E in tanti ieri, appena si è sparsa la notizia, sono andati a fare sentire il loro abbraccio alla famiglia. Una dolente processione per fare sentire la loro vicinanza, per provare a lenire il terribile dolore della moglie.

Carmassi stava tornando a casa quando la sua auto è andata a sbattere contro il mezzo parcheggiato sul bordo della via Livornese. Non si sa ancora se l’incidente sia stato causato da un malore, un colpo di sonno o da qualche altra ragione.

La poliedricità di Guido Carmassi si manifestava anche al lavoro: nel corso degli anni aveva svolto incarichi importanti in diverse aziende. Dalla Whale Marine , dove si occupava di progettazione e sviluppo di automazione elettrica per sistemi di stabilizzazione e movimentazione navale, passando per la Saint-Gobain, per la Glass Service di San Miniato e da pochi mesi alla Corning Incorporated.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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