La scialpinista polacca Anna Tybor è diventata la prima donna a raggiungere la vetta del Manaslu, in Nepal, senza ossigeno supplementare. Dopodiché ha completato la discesa con gli sci dal massiccio montuoso himalayano insieme ai due alpinisti italiani Marco Majori e Federico Secchi, anche loro saliti sulla cima della montagna a 8.163 metri. Il Manaslu è l'ottava montagna più alta della Terra ed è stata teatro di diverse imprese dell'alpinismo italiano, dalle salite in solitaria senza ossigeno di Samuele Sentieri (2014) e Danilo Callegari (2016) alla prima discesa in snowboard di Marco Galliano e, con gli sci, di Carlo Alberto Cimenti, entrambe nel 2011. 

L'impresa di Anna Tybor

La discesa con gli sci dalla cima fino alla base della montagna era l'obiettivo principale della 29enne polacca, al di là della conquista della vetta che per Anna Tybor rappresenta il primo Ottomila. La scalata è iniziata il 27 settembre assieme ai due alpinisti italiani, esperte guide alpine di Bornio della Uiagm, l'unione internazionale che raggruppa le associazioni nazionali di guide alpine. Il 28 settembre i tre alpinisti hanno raggiunto il Campo 4 a quota 7.450 m circa. Quindi il 29 settembre la squadra ha lanciato l’attacco finale alla vetta toccando  il vertice intorno alle 15 ora del Nepal; infine hanno iniziato la discesa con gli sci fino a Campo 4, dove hanno trascorso la notte. Il successivo 30 settembre hanno continuato la loro discesa, utilizzando le tende e le attrezzature lasciate nei campi lungo la via. Anna Tybor è diventata così anche la prima donna di nazionalità polacca ad aver effettuato la discesa con gli sci dalla cima himalayana. L'impresa era stata programmata lo scorso anno, ma le restrizioni Covid hanno costretto al rinvio. 

Lo scialpinismo come stile di vita

Nativa di Zakopane, località sciistica sui monti Tatra nel sud della Polonia, Anna Tybor ha iniziato a sciare all'età di tre anni e ha vinto il suo primo trofeo di scialpinismo a 13 anni. A ispirare la discesa con gli sci dalle vette, il leggendario connazionale Andrzej Bargiel - cresciuto in una fattoria non distante da Zakopane - il primo uomo a scendere con gli sci dal K2. L'impresa, portata a termine nel 2018, è stata trasposta anche in un film che racconta la formidabile sfida di affrontare con gli sci quella che è considerata da molti la più dura e pericolosa montagna himalayana, anche se Bargiel si è schermito così: «Mia mamma ha cresciuto 11 figli, quell'impresa non può essere paragonata a scendere con gli sci dal K2». Anna Tybor è adesso anche la seconda persona di nazionalità polacca ad esser scesa con gli sci da un picco himalayano. «Lo scialpinismo per me – ha commentato Anna – non è solo una competizione, ma soprattutto uno stile di vita. E adesso voglio cominciare a sciare tutte le montagne più alte». Ha anche sottolineato la gratitudine nei confronti delle connazionali che l'hanno preceduta nella strada dei record: Wanda Rutkiewicz, la prima donna al mondo a raggiungere la vetta del K2 (senza ossigeno, nel 1986) e Anna Czerwinska, la prima polacca a fare i Seven Summits, le sette cime più alte dei sette continenti.