Abetone, rischio valanghe: stop a tutte le attività sportive su suolo innevato
ABETONE. Dopo le nevicate record degli ultimi giorni, Alessandro Barachini, sindaco di Abetone, è intervenuto con una ordinanza che impone fino al 10 gennaio "la chiusura temporanea, in tutto il territorio comunale su suolo innevato di qualsiasi attività escursionistica, sci alpinismo, ciaspolate e altre attività sportive e del tempo libero, a causa di rischio valanghe marcato 3".
Il provvedimento arriva dopo una difficilissima domenica. Troppa neve caduta e troppe auto sulla Statale 12, bloccata già dal mattino a causa di un albero abbattutosi sulla carreggiata. Poche ore dopo, il sindaco di Abetone-Cutigliano è stato costretto a firmare un'ordinanza, per impedire ad altri veicoli di arrivare all'Abetone, sia dal versante toscano (blocco a Fontana Vaccaia), che da quello emiliano (stop in località Faidello). Ordinanza rimasta in vigore anche dopo che era stato finalmente rimosso l’albero che ostruiva la strada.
Ma la situazione meteo non pare intenzionata a offrire una tregua e altre nevicate sono previste oggi e domani. Tanto che il presidente della Regione Eugenio Giani ha annunciato di voler chiedere al Governo lo stato di emergenza nazionale per la situazione della Montagna pistoiese e della Garfagnana.
Dalla fine della mattinata di domenica, dunque, la Statale 12 è bloccata al traffico. La priorità era quella di riuscire a rendere transitabile la zona di Abetone, dove erano caduti circa due metri di neve, e lo strumento dell'ordinanza era l'unico che permetteva di isolare il paese, almeno in entrata. In vari punti lungo la Statale, carabinieri di San Marcello e personale dell’Anas hanno lavorato a lungo per filtrare il traffico. Ed in molti hanno dovuto fare marcia indietro. Inoltre varie unità dei vigili del fuoco, sia della stazione di Limestre che di altre caserme toscane ed emiliane, assieme a personale dell'Unione dei Comuni e dell'Enel, hanno lavorato tutto il giorno per rendere sicura la viabilità e restituire l’energia elettrica alle case che ne erano rimaste sprovviste.
«Avevamo bisogno di tempo – spiega il sindaco Barachini per giustificare il provvedimento preso – per pulire dalla neve le strade di Abetone. Pensavamo che i severi limiti della zona rossa avrebbero tenuto la gente lontana, ma non è andata così. In molti sono saliti con le loro auto. E così l’eccezionale nevicata, insieme alla gran quantità di auto, mi hannoobbligato a emettere l’ ordinanza di chiusura».
La nevicata, che è durata per parte della giornata di ieri e che oggi – secondo le previsioni – dovrebbe riprendere, è davvero da record, con oltre due metri in paese e tre sulle piste. Arrivare con i mezzi spalaneve ovunque, senza creare disagi, è stato quindi impossibile. «Inoltre – aggiunge il sindaco – tre giorni fa si è rotta una delle nostre turbine, uno strumento importante nelle fasi di spalatura. E questo ci ha creato particolari difficoltà. Tutta la viabilità interna di Abetone, comunque, la stiamo pulendo noi, mentre sulle strade principali lavora Anas. Inoltre abbiamo in funzione sette camion per smaltire la neve rimossa dalle strade».
Assieme alla nevicata straordinaria, anche diversi alberi caduti, a causa del peso accumulatosi in questi giorni. Le piante non cadono solo sulle strade ma anche sui cavi elettrici. E così almeno un centinaio di case è rimasto senza energia elettrica. Il Comune è in contatto con Enel per monitorare la situazione: il tentativo è quello di ripristinare dappertutto il servizio entro la giornata di oggi.
L’emergenza della Montagna pistoiese, insieme a quella in Garfagnana, è stata anche al centro di un incontro in Regione, dove il presidente Eugenio Giani e l'assessore regionale alla protezione civile Monia Monni hanno convocato l'Unità di crisi regionale. Giani, come scritto all’inizio, ha annunciato di voler chiedere lo stato di emergenza nazionale al Governo. «Purtroppo per i giorni di lunedì e martedì – ha dichiarato l’assessore Monni – sono previste ancora abbondanti nevicate e questo potrebbe far precipitare la situazione. Siamo già pronti ad intervenire con la Colonna mobile regionale, se le Province lo richiederanno». —