Treviso, impennata di focolai nello sport: 200 positivi da undici squadre

TREVISO. Il Covid dilaga negli spogliatoi dello sport: l’Ulss 2 ha scoperto oltre duecento positivi, per la maggior parte ragazzi ancora minorenni, in un undici diversi focolai scaturiti all’interno dell’attività agonistica. In particolare, sono finite in quarantena otto squadre di calcio, una di pallavolo, un gruppo di judo e uno di nuoto, con una distribuzione geografica che spazia dall’Asolano al capoluogo. Preoccupano l'azienda sanitaria anche altri due focolai di ragazzi, in altrettante classi del catechismo. Come detto, i positivi sono quasi tutti minorenni – non a caso la fascia di popolazione meno coperta dalla campagna vaccinale – ai quali si aggiungono diversi loro familiari e amici. 

«Contro il Covid bisogna fare attenzione alla promiscuità, ma lo sport è promiscuo per natura, pensiamo agli spogliatoi» riflette il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, «è anche vero che sarebbe un problema fermare lo sport, sappiamo quanto sia importante per i ragazzi e per la loro socialità, sarebbe una vera tragedia fermarsi di nuovo. Teniamo duro».

Tra i positivi rilevati nell’ultima settimana, il 15% ha meno di 12 anni, il 24% fino a 29 anni, il 41% da 30 a 60 anni, il 10% più di sessant’anni. L’incidenza settimanale per la provincia di Treviso è di 125 casi per centomila abitanti. 

Negli ultimi giorni anche la situazione relativa agli ospedali dell’Ulss 2 è in peggioramento. Nella giornata di sabato 13 novembre si sono registrati due nuovi ingressi in terapia intensiva al Ca’ Foncello di Treviso, relativi a un 74enne vaccinato con due dosi più di sei mesi fa, e a un 59enne non vaccinato. Complessivamente sono 73 le persone ricoverate negli ospedali trevigiani a causa del Covid, nei reparti di Treviso, Montebelluna e Vittorio Veneto.