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Stroncato da un improvviso malore, muore Gianni Silvani: l’hockey pordenonese ha perso il suo “papà”

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Stroncato da un improvviso malore, muore Gianni Silvani: l’hockey pordenonese ha perso il suo “papà”

PORDENONE. Sarà strano arrivare al PalaMarrone e non vederlo. Mancheranno la sua ironia, il carattere tosto, schietto, la capacità di guardare, sempre e comunque, avanti. L’hockey pista pordenonese ha perso il suo papà. È mancato all’improvviso a 80 anni Giovanni “Gianni” Silvani, fondatore del Gs Hockey Pordenone, 57 anni fa, assieme al “prof” Mirco Bulfoni. Se n’è andato a casa, colto da un malore: lascia la moglie Leda, la figlia Lara, il fratello Fulvio, presidente del Torre Basket, e il nipote Matteo. Lascia anche una passione grande quanto una vita, l’impegno e l’onestà che ne hanno caratterizzato l’azione in ambito sportivo quanto in quello professionale, nel settore commerciale.

All’hockey aveva dato molto, lo sport tanto gli ha restituito. Silvani, fino a inizio anni ’90, era stato una delle figure più importanti a livello internazionale: vicepresidente della federazione europea, presidente delle commissioni arbitri internazionale ed europea. Nel 2015 aveva ricevuto dal Coni la Stella di bronzo al merito sportivo. La federazione italiana ha disposto il lutto al braccio per le partite fino al 16 gennaio, Pordenone lo indosserà per il resto della stagione.

Tante le attestazioni di affetto giunte al Gs Hockey, oggi guidato da Sergio Maistrello. Perché a Silvani, dirigente sportivo dallo stile unico e capace di “mordere” la vita, in tanti volevano bene. Goriziano, era arrivato a Pordenone negli anni’ 60. L’hockey lo accompagnava da sempre. Amava raccontare che l’infanzia l’aveva spesa coi pattini ai piedi, intere giornate vissute nel segno di una passione senza confini, che l’avrebbe portato a giocare in Serie A. A Pordenone non ci aveva messo molto a creare il Gs Hockey. Il periodo d’oro del club gialloblù era stato tra la fine degli anni’ 70 e l’inizio degli’ 80, il punto più alto la semifinale di Coppa delle Coppe, dopo la coppa Italia vinta. E poi la semifinale scudetto, diversi playoff. Silvani, per il Gs Hockey, aveva fatto tutto: giocatore, dirigente, allenatore, presidente, fino alla scorsa estate, quando era stato nominato presidente onorario.

L’eredità sportiva è stata raccolta da Maistrello. «Gianni – ha detto il presidente gialloblù – era determinato e ti insegnava che alla fine, anche nella difficoltà, se ci credi puoi andare avanti e una soluzione si trova sempre. Aveva la capacità di guardare con fiducia al futuro, riusciva a trascinare gli altri. Determinato, a volte brusco, ma sempre guidato da un senso di possibilità che non è facile trovare. Non aveva un carattere semplice, farsi da parte è stato un gesto di grande generosità, non facile per uno come lui. Era un ragazzino che aveva ancora voglia di fare un sacco di cose». L’ultimo saluto verrà dato lunedì, alle 16, nella sala del commiato della Prosdocimo funerale home.

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