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Le storie del Challenge si chiudono in una terra che ha fatto la Storia

Piccole storie di golf in una terra toccata da tanta storia. Friuli vuol dire Patria. Dalle Alpi Carniche e Giulie al Castello di Duino, giù fino a Gorizia e al sacrario di Redipuglia, poi al di là del Tagliamento, cioè al di là de l’aghe (al di là dell’acqua) giù fino a Lignano Sabbiadoro, i nomi evocano ovunque vicende eroiche o tragiche di cento battaglie.

L’Italia unita in fondo si compì qui, in questo ‘piccolo universo’ di Ippolito Nievo fatto, in una sola regione, di alpi nevose, di campi fertili, acque vorticose, castelli, vigneti immensi e spiagge dorate, un melting pot di culture italiane, slave e germaniche.

Per capirsi meglio, qui il sì vuol dire sempre sì e il no vuol dire no. Erano i due monosillabi di Carnera, di Zoff, Bearzot, Burgnich, Capello e dei generali austriaci ai quali questa terra di confine fu venduta da Napoleone.

Ma la pianura friulana ha anche la dolcezza della poesia di Pasolini, i colori lagunari del pittore Zigaina e la determinazione di podiste dal passo veloce come quello di Tania Vicentino.

Sì, Friuli vuol dire Patria. Qui nei secoli arrivavano gli invasori che s’infilavano nella stretta di Tarvisio e correvano giù nella pianura erbosa e fertile fino ad annientare Aquileia, lasciando le tracce di cento etnie nei cognomi italianizzati di Ungaretti, Ongaro, Turchetti, Turchet, Bisiach (La tribù tra le due acque) e nei dati somatici dai mille toni di biondo o addirittura rossastro com’erano i capelli degli ufficiali boemi occupanti.

D’accordo, cronista, smetti col violino: quando cominci a parlare di golf? Un attimo: qui ho lasciato un po’ del mio cuore di ragazzo, come ha fatto Michele Gallerani di Sky Sport, trionfatore del nostro Challenge in Seconda categoria, che donò il suo a una friulana che abita poco al di là della 18.

Continuo, sperando che stiate ancora leggendo, con un accordo in do maggiore.

Friuli, regione autonoma, terra di emigrazione e immigrazione.

Cesare Augusto vi aveva collocato a difesa i reduci più meritevoli della campagna di Gallia, compresi i centurioni barbari collaboranti che dettero il loro nome ai poderi diventati poi paesi vicini ad Aviano, teatro delle nostre due gare (Dardago: ago suffisso da ager terra e Darch il nome del padrone).

Il divino Cesare aveva dato alla regione il nome di Forum Iulii, terra di Giulio, poi Friuli, segnandola di tanti toponimi latini. Dalla cittadina di Maniago, andando verso est, si parla una lingua sintetica e incisiva, un latinum elaborato lungo duemila anni.

Nella periferia di qualche borgo qualche volta si trova una via Murulis, via dei piccoli muri.

Nelle osterie sopravvissute al dilagare dei contatti umani da remoto (tv e internet) si beve un bianco asciutto e sottilmente secco, il Friulano. È l’ex Tokay, il cui nome originario dell’omonima cittadina ungherese fu lasciato ai magiari durante le trattative per l’ingresso di Budapest nella comunità europea.

Comperiamo le vostre macchine utensili, dissero, voi lasciateci il nome Tokay, orgoglio della nostra tradizione vitivinicola. Le delegazioni si accordarono, in verità non fu difficile. Ora se dite Tokay in giro per il vecchio continente, Orban potrebbe darvi la caccia.

Qui gli spazi si allargano dilatati dai silenzi e dalle parole rade, il lavoro è sempre cosa seria da concludersi con impegno, in modo chiaro e compiuto. Come nel golf. Lo score è lo score, firmato e controfirmato. C’è forse un golf di stile friulano?

Andiamo a fare il test nelle ultime due tappe del Challenge AIGG sul campo di Aviano, il GC Pordenone, ai piedi dei monti dell’omonima provincia occidentale. La club house è un parallelepipedo orizzontale razionale ed elegante sotto le colline. A cento metri corrono i binari della ferrovia Sacile-Gemona, cinque elettrotreni semivuoti nelle 24 ore come quelli dei gialli di Agatha Christie e attorno una distesa infinita di verde.

“Questo è un campo per tutti”, dice il direttore Francesco Rosanda, assistito in Segreteria da Elisa Della Valentina. “Le prime nove buche si allungano sulla pianura sottostante il Castello di Aviano, par lunghi per le esibizioni spettacolari, i backswing ampi e maestosi. Le seconde, dislocate nel bosco su più livelli, sono per il gioco dei talentuosi”.

Trecento i soci, tra i quali Paul Bradley Couling, alias Mal dei Primitives, cantante inglese idolatrato anche per il suo fascino negli anni ’70, ora naturalizzato italiano. Cantava ‘Tu sei bella come sei…’ e ‘Furia cavallo del west-che va più forte di un jet-quando fa il pieno di fieno-se no non sta in piè…’.

Ricordo un libello testimone di quegli anni dal titolo ‘Vorrei sposare Mal dei Primitives’ che raccontava di un delirio sentimentale. Era il sogno di mille giovinette vissuto nella realtà da una giovane e affascinante signora di Treviso, poi diventata signora Bradley Couling. Paul-Mal ora vive a Pordenone e gioca qui lo sport del suo Paese natale.

La seconda parte del percorso si muove nel bel labirinto collinare di Villa Policreti, regno di una contessa che nel 1800 trasformò i suoi boschi rinascimentali in una villa vasta tanto da ospitare oggi mezzo campo da golf. Montagnole e ostacoli d’acqua, muri e muretti in pietra, alcuni a secco, come nei links irlandesi.

Pietra su pietra, molti muri senza calce, secondo una disciplina che riunisce in Europa ogni anno i concorrenti per una gara internazionale di muratori che lavorano a secco.

Nel 1845, dicono i cartigli, l’architetto Pietro Quaglia, progettista friulano di ville e giardini (patriota, disegnò a Villa Manin un’aiuola a forma di stivale italico) vi pose laghetti e cascatelle, grotte con statue di ninfe e alberi di grande pregio come le sequoie, i faggi e i pioppi giganteschi sotto i quali passeggiavano, meditando o giocando a nascondino e a pallacorda, le gentildonne e i nobiluomini di palazzo.

Ora vi sibilano le Pro-vi1 della prima categoria. Palla nel bosco? Inesorabilmente persa.

Dal 23 settembre la bufera arriva da ovest, nubi nerissime si aggrovigliano sulla forcella del monte Cavallo, il campo s’inonda.

Il Comitato di Rovigo, lo staff del Circolo, il capitano Paolo Pacciani della Gazzetta di Parma e il suo vice ad honorem Michele Gallerani si accordano per due giri sulle prime nove buche. Si salva in questo modo la nona gara della stagione.

Lapasini abita a un tiro di schioppo, Calamo è nato a Udine, Santoni è di Trieste, Polesini del Messaggero Veneto è un nobiluomo di Udine, Renato d’Argenio, stessa testata giornalistica, gli curava le scuderie di Tricesimo, Michela Moscon è di Treviso. Nella due giorni, il nostro golf è griffato triveneto.

Grande festa serale in club house nella quale ci onora la presenza di Elio De Anna, già assessore regionale allo Sport e alla Cultura, nazionale di rugby negli anni ‘70 e ‘80, due volte campione d’Italia con la Rugby Rovigo e medico promotore delle sabbiature a Grado.
Applausi per il presidente del Circolo Emanuele Zonta protagonista di rango nell’offrire ospitalità.

Lo chef Stefano Zanchet racconta di avere quarant’anni di storia professionale con un intermezzo passato a Beaulieu sur mer, Costa Azzurra, all’ombra dei grandi hotel palestra da due secoli della nobile cucina francese.

Qui respira aria di casa e lui va sul sicuro. Propone: misto di salumi e formaggi friulani (prosciutto crudo di San Daniele, salame locale, speck di Sauris, tris di formaggi latteria 30, 60, 90 giorni) accompagnato da miele e confetture della casa. Bis di primi: risotto al prosecco mantecato con formaggio Montasio e mezze maniche con salsiccia dolce e zafferano di Caneva; tiramisù della casa (ricetta Antico Martini di Venezia). Vini garantiti dalle colline del Collio. Caffè.

Secondo giorno, decima e ultima tappa del Challenge 2025, i migliori sono vicini al filo di lana. Campo pronto, negati i cart, si fa del golf vero e duro. Fanno festa sfrecciando in cielo anche i caccia della base vicina allertati dall’allarme Nato europeo.

Nel pomeriggio, ora tiepido e settembrino, giungono i risultati. È il momento di far di conto per le classifiche generali del Challenge AIGG: vincono Stefano Nava, il migliore nel Lordo, Giulio Lapasini, dominatore della 1° Categoria, e Michele Gallerani, il più bravo della 2° Categoria. Meritano di andare in giro per l’Europa al seguito del capitano Paolo Pacciani per difendere i colori dell’AIGG alla Nations Cup.

Anche in questa trasferta friulana a far compagnia alla comitiva dei giornalisti c’erano le aziende che da qualche tempo sostengono l’attività dell’associazione: Galbusera, con le sue delicatezze dolciarie ormai diventate ambiti premi, GP Sport, sponsor tecnico che veste la nazionale AIGG, Visconti, apprezzatissima per le sue eleganti penne, e Blu Vacanze, un tour operator presente nel golf turistico. E, per un tocco alcolico che va sempre bene, i vini delle Cantine Vitea, per allietare i vincitori del “nearest to the pin” delle due gare.

GOLF CLUB PORDENONE – 1° GIRO – 24 Settembre 2025
I PREMIATI
1° LORDO: Giulio Lapasini 25. 1° CATEGORIA: 1) Renato D’Argenio 37; 2) Massimo Calamo 30; 3) Sandro Marini 29. 2° CATEGORIA: 1) Domenico Calcagno 39; 2) Mauro Santoni 39; 3) Gianpaolo Polesini 33. NEAREST TO THE PIN: Renato D’Argenio. CAT. AMICI: 1) Michela Moscon 30.
LE CLASSIFICHE
1° CATEGORIA
1) Giulio Lapasini 43; 2) Renato D’Argenio 37; 3) Massimo Calamo 30; 4) Sandro Marini 29; 5) Stefano Nava 28; 6) Maurizio Losa 27; 7) Paolo Pacciani 23.
2° CATEGORIA
1) Domenico Calcagno 39; 2) Mauro Santoni 39; 3) Gianpaolo Polesini 33; 4) Michele Gallerani 31; 5) Giuseppe Negri 30; 6) Stefano Nava 25; 7) Elio Girompini 25; 8) Stefano Spisani 24; 9) Stefano Cazzetta 17.

GOLF CLUB PORDENONE – 2° GIRO – 25 Settembre 2025
I PREMIATI
1° LORDO: Stefano Nava 25. 1° CATEGORIA: 1) Massimo Calamo 37; 2) Paolo Pacciani 34; 3) Maurizio Losa 33. 2° CATEGORIA: 1) Michele Gallerani 34; 2) Gianpaolo Polesini 33; 3) Stefano Nava 33. NEAREST TO THE PIN: Giulio Lapasini. CAT. AMICI: 1) Elena Pirola 31.
LE CLASSIFICHE
1° CATEGORIA
1) Massimo Calamo 37; 2) Paolo Pacciani 34; 3) Maurizio Losa 33; 4) Giulio Lapasini 32; 5) Stefano Nava 30; 6) Renato D’Argenio 29; 7) Sandro Marini 25.
2° CATEGORIA
1) Michele Gallerani 34; 2) Gianpaolo Polesini 33; 3) Stefano Nava 33; 4) Giuseppe Negri 30; 5) Domenico Calcagno 29; 6) Mauro Santoni 22; 7) Stefano Cazzetta 21; 8) Elio Girompini 19.

CHALLENGE AIGG GALBUSERA 2025 – CLASSIFICA FINALE
1° LORDO: Stefano Nava 150.
1° CATEGORIA: 1) Giulio Lapasini 204; 2) Massimo Calamo 194; 3) Paolo Pacciani 184.
2° CATEGORIA: 1) Michele Gallerani 199; 2) Gianpaolo Polesini 197; 3) Stefano Cazzetta 185.

Nella foto del titolo: i premiati.

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