Golf, Open d’Italia 2025: le 18 buche dell’Argentario Golf Club ai raggi X
L’82esima edizione dell’Open d’Italia apre i battenti, questa settimana, più precisamente da giovedì 26 a domenica 29, sui fairway di uno dei golf club più scenografici dell’intera penisola italica. L’ottavo appuntamento dell’European Swing (compresi i due Major giocati in questa stagione, il PGA Championship e l’U.S. Open) mette in palio 3 milioni di dollari e 3.000 punti e vedrà tante stelle del Dp World Tour affrontarsi in un percorso davvero eccezionale.
Si tratta solamente della seconda volta che il maggiore torneo golfistico italiano viene ospitato in Toscana. L’ultima volta risale al 1983 quando venne ospitato sui green del golf Club Ugolino.
Argentario Golf Club: le buche ai raggi X (par 71 di 6.218 metri).
Buca 1 (par 4 di 357 metri): Tee shot leggermente sopraelevato che non presenta particolari insidie se non un piccolo bosco sulla sinistra. L’attacco al green non è tra i più complicati e si può assolutamente indicare come una buca d’attacco.
Buca 2 (par 5 di 526 metri): lunga buca che presenta 3 bunker del fairway sulla destra che tuttavia per le lunghezze dei professionisti difficilmente entreranno in gioco sul drive. Leggero dog-leg a sinistra in fase di attacco al green, be difeso da un bunker a sinistra e uno a destra.
Buca 3 (par 4 di 285 metri): corto par 4 drivabile. L’insidia rimane nell’essere precisi. Appena a lato del fairway subito bosco sia a destra che sinistra.
Buca 4 (par 4 di 398 metri): altro par 4 non difficile e di “facile approccio”. Vietato appoggiarsi sulla destra a causa della presenza di alto albero che impedirebbe l’attacco al green nel modo corretto.
Buca 5 (par 4 di 385 metri): dog leg a sinistra che viene complicato, anche qui, dalla presenza di una pianta molto fastidiosa che in alcuni casi impedisce di tagliare l’angolo. 21 metri di green da inizio a fine mentre in larghezza non si espande per molto. Molto accurato, dunque, l’approccio col secondo colpo.
Buca 6 (par 3 di 166 metri): prima buca corta del campo. Dritto senza insidie “in vista”. Il green tuttavia è complesso e i due bunker messi a guardia infastidiscono il colpo d’occhio.
Buca 7 (par 4 di 397 metri): si entra nel vivo con questo par 4 che inizia ad essere complesso. A rendere tutto difficile sicuramente i 3 bunker in zona d’atterraggio sulla destra e il green, lungo e largo. Bisognerà vedere in base alle aste.
Buca 8 (par 3 di 210 metri): par 3 tecnico nel quale bisogna evitare l’ostacolo d’acqua a sinistra del green. Quando tuttavia l’asta sarà nel settore sinistro, prendersi il rischio sarà l’unica chance per poter fare birdie. Gli approcci intorno al green infatti non sono per niente facili.
Buca 9 (par 4 di 385 metri): buca che finisce direttamente in club house. Tee shot complicato dalla presenza, per i più lunghi, di un laghetto sulla sinistra a circa 275 metri dal tee. Green stretto e lungo difeso da una schiera di bunker a sinistra e destra.
Buca 10 (par 4 di 329 metri): par 4 dal qual tee shot non si vede il green. Il dog leg a sinistra è il più accentuato di tutti. Due bunker del fairway a punire coloro i quali volessero tagliare il più possibile l’angolo.
Buca 11 (par 3 di 180 metri): par 3 che risulta ben più corto di quello che sia per via del tee shot molto sopraelevato. 5 pot bunker e un bunker classico sulla destra e un bunker lungo al green sulla sinistra a difendere. La difficoltà maggiore sarà il vento.
Buca 12 (par 5 di 578 metri): forse la buca più iconica dell’intero percorso. La vista che si gode sulla laguna di Orbetello e il promontorio dell’Argentario è impareggiabile. Altro tee shot sopraelevato che accorcia la buca. Stretto l’atterraggio, con out a destra e un filare di alberi a sinistra. Il green è lungo e stretto.
Buca 13 (par 4 di 389 metri): altra buca stretta e in leggero dog leg a sinistra. I giocatori che prediligono il draw sono leggermente favoriti qui all’Argentario. Altro green stretto e lungo che può riservare alcune trappole. L’ostacolo d’acqua sulla destra non entra mai in gioco con il drive. Attenzione al ruscello, invece, sulla sinistra.
Buca 14 (par 3 di 136 metri): la buca più corta del campo. Che risulterà ancora più corta per via del tee shot in alto. Green posizionato perpendicolare alla linea di tiro. In questo modo la zona d’atterraggio risulta di molto inferiore.
Buca 15 (par 5 di 517 metri): si parte dall’alto ma la buca è insidiosa. Acqua per quasi tutta la lunghezza della buca sulla sinistra e per un breve tratto, da sorvolare, anche sulla destra e frontale. 30 metri di lunghezza di green aggiungono difficoltà all’attacco al green.
Buca 16 (par 4 di 289 metri): corto ma insidiosissimo. La maggior parte dei giocatori si appoggerà a destra per via dell’acqua che costeggia tutto il fianco sinistro della buca.
Buca 17 (par 3 di 156 metri): corto, dritto e non di difficile approccio. Una delle buche più semplici del campo. Ci si aspettano tanti birdie qui. Non deve illudere il bosco su entrambi i lati della buca.
Buca 18 (par 5 di 535 metri): lungo par 5 conclusivo che si chiude con un attacco al green complicato dalla presenza di un ostacolo d’acqua nelle immediate prossimità.