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Golf: da Manassero sul PGA Tour al nuovo assalto di Migliozzi, un 2025 d’Italia da seguire con attenzione

Negli ultimi tempi, di rado come quest’anno c’è della buona curiosità anche sul lato golfistico in chiave Italia sportiva. Il merito è soprattutto da ascrivere a due uomini: Matteo Manassero e Guido Migliozzi. L’uno è semplicemente tornato, ha fatto di nuovo vedere tutto il suo talento e ha conquistato per la prima volta la carta per giocare sul PGA Tour. Cioè tra i più forti, quelli con i quali ogni giocatore si vorrebbe misurare.

Partiamo chiaramente da Matteo, l’uomo che si è ripreso quella che non era mai mancata: la stima di tutto l’ambiente. Rory McIlroy ha speso tante belle parole per il suo ritorno in auge, a significare quanto sia stata importante la sua rinascita sportiva. Che, va detto, non è arrivata d’improvviso: Manassero si è rimboccato le maniche dopo gli anni terribili 2018-2019, nel 2020 si è ripreso sull’Alps Tour, è tornato poi sul Challenge, nel 2023 si è ripreso la carta europea e in un solo anno si è direttamente spinto in quota PGA. I primi due eventi nei quali figura nell’entry list sono l’American Express e il Farmers Insurance Open, ma prima c’è la Team Cup nella quale assaggerà ancora un po’ di golf d’Europa e dintorni prima di volare negli States. Sempre al suo fianco Francesco Molinari, certamente sceso rispetto agli anni più belli, ma ancora oggi punto di riferimento fondamentale. E lo è forse ancor di più quest’anno, perché potrà senz’altro guidare Manassero tra le pieghe di un tour complesso, ma dai tantissimi luoghi iconici.

Per quel che riguarda Guido, invece, è un anno in cui provare a compiere il passo che non è arrivato nel 2024. La carta per il PGA Tour è sfuggita di poco dopo un anno comunque di alto livello, nel quale il vicentino ha confermato che può tranquillamente competere al vertice in numerosi tornei. Non c’è dubbio che ormai sia uno degli uomini più attesi non solo in Italia, ma anche in Europa. La sensazione è che non si tratti di se andrà mai dall’altra parte dell’Oceano, ma di quando. La costanza è la prima chiave che servirà a Migliozzi per aumentare le proprie chance. E, questo va detto, anche almeno un buon risultato a livello Major risulterebbe utile. Ne ha le capacità, ma soprattutto questo è l’anno in cui ha la chance di decollare definitivamente.

Nel novero degli italiani che andranno a giocarsi le proprie carte sul DP World Tour, Francesco Laporta punta a disputare un’altra validissima stagione, che riesca a pareggiare (almeno) un 2024 che lo ha visto spingere sull’acceleratore nella seconda metà, tanto da dividere il campo con i migliori nel torneo finale di Dubai. Nondimeno, c’è anche Andrea Pavan che farà in modo di ripetere quella che anche per lui è stata una buona annata, anzi è stata quella del ritorno a dei livelli che gli erano più congeniali, ben superiori alla crisi patita dopo lo stop per pandemia. Di converso, Filippo Celli guiderà il gruppo di chi cercherà di riprendere in mano una situazione che non è stata proprio quella desiderata, pur nella presenza di alcuni buoni risultati. Certo, di grande riscatto ha bisogno anche Renato Paratore.

E poi ci sono i due casi più particolari. Il primo, naturalmente, è quello di Edoardo Molinari, che ha confermato la carta letteralmente senza sforzo e che, in questo 2025, avrà più che mai occhi e orecchie ovunque nel suo continuato ruolo di vicecapitano di Ryder Cup, con licenza di far bene qualora la situazione lo consentisse. Debutto sul tour, invece, per Gregorio De Leo, che si è orgogliosamente preso il passaggio sul secondo massimo circuito nella scorsa stagione e il cui decimo posto all’Open d’Italia passato lascia presagire che possa trovarsi bene. Il tutto mentre Stefano Mazzoli prosegue nel suo percorso particolare, proiettato verso l’Asia (è stato Rookie of the Year sul tour asiatico).

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