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Golf, Guido Migliozzi travolgente! Rimonta e vince il KLM Open alla seconda buca di spareggio!

Golf, Guido Migliozzi travolgente! Rimonta e vince il KLM Open alla seconda buca di spareggio!

Si è concluso un ultimo giro palpitante del KLM Open, il principale evento dei Paesi Bassi in scena al The International di Amsterdam in quota DP World Tour. E la bellissima notizia arriva dall’Italia, perché alla seconda buca di spareggio a vincere è Guido Migliozzi, che per la quarta volta vince sul DP World Tour in carriera. Per lui ritorno a vincere a oltre un anno e mezzo di distanza dall’Open di Francia (al Le Golf National, che sarà il percorso olimpico). Con questo risultato il ventisettenne vicentino diventa terzo nella classifica dello European Swing, ottavo in quella della Race to Dubai e soprattutto si guadagna in automatico la qualificazione all’Open Championship del Royal Troon, andando a far compagnia a Francesco Molinari (che, fino ai 60 anni, l’Open potrà giocarlo con comodo). Score dell’azzurro: -11 (68 69 66 70, 273 colpi).

E dire che, dopo una lotta estremamente incerta fin dall’inizio, Migliozzi si è trovato davvero vicino al baratro. Bogey alla buca 9, bogey con annessa palla persa alla 10, altri due bogey alla 12 e alla 14. Per lui, che aveva messo a segno due birdie alla 3 e alla 7, solo un ulteriore birdie alla 11 e, in generale, speranze che parevano basse. Con l’evoluzione della situazione, gli servivano due birdie dalla 16 alle 18. Li ha trovati: alla 16 in grande stile, dalla media distanza, e poi alla 18 come ultimo colpo di tutte le buche di tutti i giocatori. Compresi Marcus Kinhult e Joe Dean: lo svedese e il britannico, nel continuo viavai dei leader, erano riusciti a emergere con forza e precisione. Per l’uno e per l’altro -3 totale, che già sanno non bastare nel momento in cui Migliozzi, con calma assoluta, riesce ad ampliare lo spareggio.

Della prima buca di playoff c’è poco da dire, se non che tutti e tre si comportano in maniera impeccabile, ognuno interpretando la buca con una filosofia diversa. In ogni caso, Dean, Kinhult e Migliozzi viaggiano tutti benissimo, e se Guido mette sotto pressione gli altri riuscendo a trovare le traiettorie migliori, l’inglese e lo svedese non sono da meno: birdie per tutti, si ritorna indietro. Qui, però, succede qualcosa: Dean finisce nell’erba alta e deve rimanere corto col secondo colpo, Kinhult, invece, finisce direttamente in acqua autoeliminandosi di fatto. Migliozzi trova il green in sicurezza, per poi trovare una magnifica palla che si ferma a nemmeno un metro dalla buca: in breve, un birdie assicurato con i due avversari uno costretto al par e l’altro a un mezzo miracolo dalla lunga distanza. Dean non trova il putt lungo, par, Kinhult chiude con onore. A quel punto tocca a Guido. Che chiude i conti e può gioire.

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L’altra impresa della giornata la mette a segno Andrea Pavan. Ed è davvero il caso di dire che finalmente lo abbiamo ritrovato a grandi livelli, con uno straordinario ultimo giro da -6 con soli birdie e la chicca dell’ultimo alla 14. Visto l’andamento generale, per diverso tempo sogna anche di poter giocare il playoff, poi l’asticella si alza a -11 e lui, che è a -10, rimane dietro. Gli resta comunque la soddisfazione di trovarsi accanto a Rasmus Hojgaard, con il danese che commette qualche errore di troppo nella fase finale e non riesce a concludere da par suo una settimana che lo ha sempre visto protagonista. Sesto a -9 il nordirlandese Tom McKibbin.

Matteo Manassero, in lotta per la vittoria fin dalle buche iniziali del giovedì, si ritrova invece a pagare, di fatto, due vere situazioni negative, i bogey alle buche 12 e 14 che formano una buona parte del suo +1 di giornata e -8 generale. Per lui, ad ogni modo, un torneo che ne rilancia la fiducia in maniera ulteriore, accanto agli altri due settimi, l’austriaco Bernd Wiesberger e il sudafricano Thomas Aiken.

Da rimarcare anche il 10° posto di Filippo Celli, che continua a essere costante e, girando oggi in -2, coglie una delle performance più belle della sua ancora giovane carriera professionistica. Quattro italiani nei primi 10: un risultato splendido, a metà tra ottima forma e gran torneo dei nostri portacolori. Con Celli a -7 l’ex leader finlandese Mikko Korhonen, crollato nelle seconde nove, il giapponese Rikuya Hoshino, l’americano Johannes Veerman e lo spagnolo Adrian Otaegui. 29° a -2 Edoardo Molinari, che incappa anche lui in una giornata no da +5, e 51° a +1 Francesco Laporta. Il tutto con alle porte l’Open d’Italia…

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