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Faro sull’impatto ambientale dei campi di golf a Punta Croce

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Faro sull’impatto ambientale dei campi di golf a Punta Croce

CHERSO Un altro passo avanti per la realizzazione dei campi da golf a Sud dell’isola di Cherso in zona Matalda, a Punta Croce. È stato il ministero croato dell'Economia e dello Sviluppo sostenibile a rendere noto l’avvio, da tenersi a breve, del dibattito pubblico relativo allo Studio di impatto ambientale determinato dalla costruzione e poi dalla presenza delle strutture sportive nel profondo meridione dell'isola quarnerina, così come delle strutture annessse previste, ossia hotel, eliporto e porticciolo turistico.

Il progetto del golf a Punta Croce - località amministrata dalla municipalità di Lussinpiccolo - vede impegnata nell’investimento l’azienda alberghiera di Lussino Jadranka, che sull’isola stessa detiene hotel, ville e campeggi e che da anni è in mano a capitale russo.

L'idea di realizzare un impianto da golf a Cherso è nata alcuni anni fa. Il primo passaggio concreto è avvenuto nel 2014.

Per Jadranka si tratta di un progetto molto ambizioso su cui l’azienda si è detta pronta a investire una cinquantina di milioni di euro, nell’ambito di un ulteriore sviluppo economico da imprimere all’arcipelago di Cherso e Lussino.

Il piano in questione prevede la realizzazione di due impianti da golf, ciascuno da 18 buche, stesi su una superficie di circa 93 ettari. Ettari che diventano un totale di 324, in base al progetto, considerando tutte le altre strutture ricettive previste: una realizzazione che andrebbe a mutare radicalmente il volto di questa porzione dell’isola nord-adriatica, oggi ancora quasi totalmente incontaminata e scarsamente popolata. Jadranka ha intenzione di costruire due alberghi, una ventina di ville e tutta l’infrastrutturazione necessaria, compreso un depuratore di acque reflue. Quanto alle dimensioni degli edifici, il progetto prevede al momento che uno degli hotel sia capace di ospitare 260 posti letto, l’altro 126: ciascuno di essi dovrebbe veder presenti fra l’altro una piscina coperta e una all’esterno. Quanto alle ville, gli appassionati del golf e i turisti potrebbero contare su un totale di 172 posti letto a disposizione.

In merito al tema dell’approvvigionamento idrico, l’acqua sarebbe fatta arrivare a Punta Croce attraverso la rete idrica dell’arcipelago, che fa affidamento sul lago naturale di Vranja. Si tratta qui del fabbisogno turistico, mentre l’acqua necessaria a mantenere verdi e praticabili i due campi da golf sarebbe ricavata da un piccolo lago d’accumulazione, da costruire nelle vicinanze e che si estenderebbe su una superficie di tre ettari, sarebbe profondo 6 metri e avrebbe una capacità di 165 mila metri cubi.

Le autonomie locali isolane e l’amministrazione regionale (ovvero la Contea del Quarnero e Gorski kotar) hanno dato il loro sostegno al piano della Jadranka, concretizzato nella modifica al Piano regolatore regionale approvata due anni fa. Proprio in base al nuovo Piano i due campi possono sorgere nell’area di Matalda, mentre in precedenza erano previsti nei pressi dell’abitato di Ustrine, sempre a Cherso. Punta Croce è stata ritenuta infatti più funzionale al progetto. Progetto che ha visto anche sorgere voci di opposizione, soprattutto da parte dell’associazione “L’uomo a misura d’isola”, secondo i cui esponenti la zona non dovrebbe essere soggetta ad alcun intervento essendo incorporata nella rete europea Natura 2000.

Al momento non si parla ancora di termini entro i quali i due campi dovrebbero entrare in funzione: la realizazione delle strutture dovrebbe richiedere almeno un paio di anni di lavori, una volta avuto l’ok. —


 

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