Il calcio è in assoluto lo sport più pericoloso per numero di infortuni, e il golf lo è più del rugby. È quanto emerge da un'indagine di GolfSupport, catena che commercializza articoli per il golf. L'inchiesta è stata eseguita nell'agosto 2020 a partire dai dati del rapporto britannico sugli infortuni sportivi del 2018, il National Health Statistics Report. Sono stati così intervistati 5.732 praticanti amatoriali britannici per scoprire quale disciplina fosse la più suscettibile di infortuni. È risultato che il 71% degli amatori ha subito infortuni giocando al calcio, la percentuale in assoluto più alta fra tutti gli sport citati; al secondo posto il basket con il 69% di intervistati che ha lamentato infortuni; al terzo l'hockey con il 68% e al quarto il golf con il 66% che precede per infortunistica, fra i praticanti britannici, il football americano (63%) e il rugby (61%). Generalmente i golfisti accusano problemi alla schiena e alle articolazioni. Sopra al 50%, figurano sport altrettanto popolari come tennis, badminton e squash (57%), ciclismo (55%) e atletica (50%).

E quali sono gli sport meno pericolosi

In assoluto la maggiore sicurezza spetta alle freccette: solo il 18% dice di aver dovuto ricorrere a cure mediche. Sotto al 50% vi sono le arti marziali (49% dei praticanti hanno dichiarato di aver patito un qualche infortunio), netball (47%), sci (44%), ginnastica (43%), ping pong (38%), biliardo (36%), nuoto (35%), cricket (33%), canottaggio (26%) e appunto il più tipico gioco da pub, le freccette, che conquista l'alloro della disciplina più sicura. Il 62% degli infortunati ha dichiarato di aver dovuto ricorrere a prestazioni ospedaliere». 

Le cause di incidente più diffuse

È interessante osservare che la maggior parte delle cause di infortunio (63%) vengono attribuite alla imprudenza degli altri mentre il 47% sono frutto di incidenti personali e il 35% attribuito alle attrezzature. Solo il 19% viene invece attribuito alla natura dello sport praticato e appena il 14% a carenze nei regolamenti o protocolli di sicurezza. In ogni caso la passione per il proprio sport (anche in Gran Bretagna il più popolare è il calcio) non scoraggia i praticanti nemmeno dopo gli incidenti: circa due terzi (61%) hanno dichiarato di non esser stati più cauti di prima, mentre il 39% ha manifestato maggiore cautela in seguito all'infortunio. Infine è stato anche chiesto a chi attribuire il compito della responsabilità e il 51% ha risposto che deve essere in capo ai singoli atleti a livello individuale, mentre il 40% lo ha riferito agli impianti. C'è anche un 9% che sorprendentemente lo assegna al governo della serie «piove, governo ladro».