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Golf: Francesco Molinari, le difficoltà e la ricerca della risalita

Alla vigilia del Genesis Invitational, torneo da lui mai particolarmente amato, Francesco Molinari è uno dei nove giocatori compresi tra i primi cento del ranking mondiale, il celebre OWGR, a non esser riuscito a conquistare punti nel 2020. Questo in seguito alle due volte in cui è stato tagliato finora nel nuovo anno, al The American Express e al Farmers Insurance Open.

Sembrano quasi lontani i tempi in cui il torinese, nel periodo tra i mesi di aprile del 2018 e del 2019, manteneva una performance al livello dei grandissimi del golf. In questo ordine, in quel periodo sono arrivati, trai i risultati di maggiore rilievo: vittoria al BMW PGA Championship, secondo posto all’Open d’Italia, successo al Quicken Loans National, secondo posto al John Deere Classic, trionfo all’Open Championship, sesto posto al PGA Championship, ottavo posto al BMW Championship, una serie di risultati di buon rilievo e poi un’altra vittoria all’Arnold Palmer Invitational, il terzo posto al WGC-Dell Technologies Match Play e poi il quinto posto al Masters.

Proprio ad Augusta, però, Molinari aveva trovato delle giornate spettacolari, facendo la parte del padrone ancor più che all’Open Championship, e si era presentato al via dell’ultimo giro in testa. Poi, alla dodicesima buca, è rimasto vittima, come del resto tantissimi altri nella storia e in quella stessa edizione, del Rae’s Creek, un celebre torrente che passa attraverso l’Augusta National Golf Club; quel doppio bogey e il successivo, alla 15, hanno rappresentato l’inizio della sua discesa in quinta posizione e della contemporanea scalata di Tiger Woods, vincitore del suo quindicesimo Major in carriera.

Da allora, l’uomo che da oltre 11 anni staziona ininterrottamente tra i primi 100 dell’OWGR non è più riuscito a raccogliere alcuna top ten. I migliori risultati sono stati il 16° posto allo US Open, l’11°, con una grande rimonta nell’ultimo giro, all’Open Championship, dove difendeva il titolo, e il 14° al BMW PGA Championship. Tre tornei di grande importanza, che sono stati anche i picchi di rendimento di un Molinari che, nel frattempo, ha cambiato caddie per cercare di darsi una scossa che, per il momento, non è arrivata.

Per riuscire a restare nelle zone almeno medio-alte della classifica, Molinari ha adesso bisogno di un’importante svolta nei risultati. Saranno importanti in questo senso i prossimi quattro tornei all’interno della sua programmazione: oltre al Genesis Invitational, ci sono il WGC-Mexico Championship, l’Arnold Palmer Invitational e il Players Championship. Sono tutti eventi, Genesis a parte, cui “Chicco” tiene particolarmente e che gli hanno spesso regalato grandi soddisfazioni o comunque piazzamenti di buon rilievo. L’Italia del golf, in breve, spera di ritrovare presto la sua principale guida.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Marco Iacobucci EPP / Shutterstock.com

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