Sci freestyle, Horishima batte Kingsbury ai Mondiali! Laffont firma il tris nelle moguls
In Engadina (Svizzera) sono state assegnate le prime medaglie dei Mondiali 2025 di sci freestyle, ad aprire le danze sono state le gare di moguls. Il giapponese Ikuma Horishima ha firmato il grande colpaccio, trionfando con l’eccezionale punteggio di 89.03 e riuscendo così a battere il canadese Mikael Kingsbury (82.68). L’icona delle gobbe, capace di conquistare gli ultimi tre titoli iridati e a caccia della quinta apoteosi a dodici anni di distanza dalla prima gioia, si è dovuto inchinare al cospetto dello scatenato asiatico, che gli aveva già dato dei dispiaceri durante l’inverno.
Il 27enne nipponico è così tornato a trionfare ai Mondiali dopo la stoccata di Sierra Nevada del 2017, arricchendo un palmares in cui figura anche il bronzo alle Olimpiadi di Pechino 2022. Terzo posto per il sudcoreano Daeyoon Jung (81.76), che ha avuto la meglio sullo statunitense Nick Page (80.77). Lo svedese Filip Gravenfors si trovava al comando dopo le qualifiche, ma ha commesso un errore e ha chiuso in settima posizione (7.76).
La francese Perrine Laffont ha rispettato il pronostico della vigilia, imponendosi con lo schiacciante punteggio di 77.92 e conquistando così il suo terzo titolo iridato consecutivo nella specialità dopo le stoccate di Almaty 2021 e Bakuriani 2023. La 26enne transalpina, alla sesta apoteosi iridata considerando anche le tre gioie nelle dual moguls (la prima addirittura otto anni fa), amplia ulteriormente il proprio palmares in cui spicca l’oro messo al collo alle Olimpiadi di PyeongChang 2018.
L’affermazione odierna arriva dopo tre vittorie ottenute durante l’inverno in Coppa del Mondo, distanziando ampiamente la concorrenza: argento per la giapponese Hinako Tomitaka (75.15), bronzo per la canadese Maia Schwinghammer (75.92) che ha preceduto la connazionale Laurianne Desmarais-Gilbert (69.94). La grande delusa di giornata è la statunitense Jaelin Kauf che, dopo il primo posto in qualifica e la seconda piazza nella prima parte dell’atto conclusivo, ha commesso un errore e ha concluso in ottava posizione (45.11).