EDITORIALE SULLA NAZIONALE – L’Italia rischia di non partecipare, per la terza volta di fila, alla fase finale dei Mondiali
Editoriale. Incredibile ma vero, dov’è finita quella Nazionale italiana, campione del Mondo nel 34, 38, 82 e 2006, inoltre vincitrice di due campionati d’Europa,nel 33 e 2021? Scomparsa, non ci sono più tracce; dopo la figuraccia, con l’eliminazione da parte della Svizzera, nei recenti europei, venerdì scorso, ad Oslo, gli azzurri di Spalletti, esonerato da Gravina, hanno iniziato ancor peggio l’avventura nella prima giornata delle qualificazioni ai prossimi Mondiali, subendo un’altra vergognosa disfatta per 3 a 0, contro la Norvegia,compagine, certamente non trascendentale. Con questo successo Halland e soci, dopo tre gare sono a puntaggio pieno, per cui per Donnarumma e soci, sarà un’impresa classificarsi secondi per disputare i playoff spareggi, che finora sono andati sempre male. Dunque, il rischio di mancare per la terza volta di seguito, l’appuntamento con la fase finale della più prestigiosa competizione per nazionali al mondo, è grossissimo. Naturalmente, Luciano Spalletti, mandato via alla vigilia del match di ogggi con la Moldavia, a Reggio Emilia, avrà i suoi demeriti, tuttavia le colpe maggiori sono dei giocatori apparsi quasi apatici e non stimolati, al punto di non reagire agli schiaffi subiti. Eppure, con la Germania, in Nations League, quell’Italia era riuscita ad impattare l’incontro rimontando il 3 a 0 della prima frazione di gioco, sfiorando, persino il successo clamoroso. Tale grandissima prova d’orgoglio, contro la Norvegia non c’è stata e la situazione si è fatta tragica. Clamorosamente, stasera l’ex tecnico del Napoli siederà ancora sulla panchina ma con quale spirito, quali stimoli, sapendo di non essere più il ct dell’Italia? In un faccia a faccia con Gravina, cominciato negli spogliatoi di Oslo, e continuato fino a Coverciano, Luciano Spalletti ha accettato la decisione del presidente della FIGC, ponendo una sola condizione: mettere in luce la verità. L’ec commissario tecnico, cosa rara, ha perfino rinunciato allo stipendio che gli andava corrisposto per altri tredici mesi, non ha voluto nemmeno una buonuscita. L’allenatore toscano, con tanta dignità e signorilità, ha affrontato la stampa da solo, col magone dentro, sapendo bene che ,ora è fuori dai giochi, mentre avrebbe voluto continuare l’avventura. Tutti gli addetti ai lavori, compreso Gravina, pensano che il cambio ct non sia sufficiente a ribaltare la corsa verso il Mondiale. Ma serviva un colpo di sougna, una scossa, nel tentativo di ritrovare fiducia e motivazioni. Del resto i giocatori chiamati da Spalletti non sono mica così scarsi. Adesso, ci sono cinque partite fondamentali di qualificazione, prima dello scontro diretto con la Norvegia, di novembre. E sulla panchina azzurra il prescelto potrebbe essere Claudio Ranieri, pronto alla duplice veste di dirigente giallorosso e ct della la Nazionale italiana. Attenzione, nulla è perduto, il Mondiale si può raggiungere, a patto, però che ci sia una vera inversione di tendenza.
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