La regolarità della Serie A è salva, per la sicurezza ripassare domenica: la scelta della Lega Calcio accontenta (quasi) tutti
La regolarità del campionato è salva. La sicurezza forse un po’ meno, ma non è detto che domenica sarà già la giornata dello scudetto, e comunque si spera che su quel fronte vada tutto bene. La Lega Calcio ha scelto: domenica 18 maggio la Serie A giocherà quasi tutta alle 20.45 (solo Genoa-Atalanta anticipa al sabato). Nove partite su dieci in contemporanea, come non si vedeva da tempo. Una serata da brividi con tutti i verdetti tutti in ballo, scudetto, Europa, salvezza. Alla fine rispetto agli interessi economici e televisivi (ma in parte anche tecnici), ha prevalso il buon senso, o meglio le regole, perché la circolare emessa la scorsa estate dalla Lega spiegava chiaramente che nelle ultime due giornate avrebbe dovuta essere garantita la simultaneità a tutte le squadre in corsa per lo stesso obiettivo. Nessuno però si immaginava di ritrovarsi a questo punto della stagione con questa situazione di classifica così incerta, e dunque la compilazione del calendario della 37° giornata è diventata un autentico rompicapo.
Le televisioni (e in particolare Dazn, da sempre fautrice di questa linea) preferiscono lo spezzatino, per avere più eventi possibili e massimizzare gli ascolti. C’erano anche dei problemi tecnici, perché le tecnologie, sia di trasmissione che legate al Var nel centro di Lissone, ormai sono settate su uno standard di massimo 5-6 partite in contemporanea (ormai è raro se ne giochino di più). Una serie di pressioni spingevano per provare a spacchettare su più slot i match della prossima giornata: una finestra dedicata alla lotta salvezza (Monza-Empoli, Cagliari-Venezia, Lecce-Torino e soprattutto Parma-Napoli) e una per la corsa Champions (Juventus-Udinese, Inter-Lazio, Roma-Milan, Fiorentina-Bologna). Così però Inter e Napoli avrebbero giocato in momenti diversi, e soprattutto il Parma avrebbe potuto conoscere in anticipo i risultati delle avversarie ed essere magari già salvo, circostanza che avrebbe fatto tutta la differenza del mondo per il match decisivo contro il Napoli.
Insomma, il rischio di falsare la Serie A per accontentare gli appetiti delle tv era davvero concreto. Per fortuna la Lega ha tenuto la barra dritta, e per una volta ha fatto la scelta giusta, pensando alla regolarità del torneo: si gioca tutti in contemporanea, anticipano solo Genoa e Atalanta che non hanno più obiettivi (si è sperato potesse farlo anche il Verona, avrebbe alleggerito molto le piattaforme, ma la vittoria del Venezia formalmente lo tiene ancora in bilico). E anche le parti in causa hanno mostrato buon senso, dai patron che non hanno fatto storie a Dazn che ha accettato la decisione, mettendosi subito d’accordo con Sky sui pick delle esclusive. Rimane un’incognita: l’orario, potenzialmente un problema per l’ordine pubblico. La scelta delle 20.45 ha fatto storcere il naso a Napoli, e creato un po’ di allarmismo perché nel caso gli azzurri dovessero laurearsi campione d’Italia sarebbe stato senz’altro più semplice gestire i festeggiamenti di giorno. Ma si tratta di una combinazione di risultati difficile (Conte deve vincere a Parma e l’Inter perdere in casa contro la Lazio) e comunque in tutto il mondo le partite di cartello si giocano in serale, nel 2025 il calcio non può essere ostaggio delle tifoserie.
Risolto un problema, del resto, già altri si intravedono all’orizzonte. Anche la collocazione dell’ultimo turno è complessa, perché se domenica non sarà scongiurata l’ipotesi di un ex aequo, bisognerà trovare una data per l’eventuale spareggio (e il calendario intasato allo spasmo come al solito non aiuta). Impensabile far giocare all’Inter la sfida scudetto in infrasettimanale a poche ore dalla finale di Champions del 31 maggio. La soluzione potrebbe essere anticipare la prossima giornata di qualche giorno, per tenere libero il weekend per il possibile spareggio. Che da regolamento dovrebbe tenersi a San Siro, in casa della squadra con la miglior differenza reti, ma anche qui motivi di ordine pubblico sconsigliano la trasferta dei napoletani (ci sono precedenti drammatici) e potrebbero dirottare la scelta su Roma, privando ingiustamente l’Inter di un vantaggio conquistato sul campo. Un passo per volta, si vedrà dopo domenica.
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