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Mercato folle: Friedkin investe, Ghisolfi convince a metà. E ora tocca a De Rossi

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EDITORIALE – Chi si aspettava un finale di mercato del genere alzi la mano. Le ultime 36 ore di contrattazioni sono state assolutamente folli, e quello che si è appena concluso può essere classificato come uno dei calciomercato estivi più movimentati e ricchi di colpi di scena di sempre.

Sul gong la Roma piazza un acquisto di spessore, Manu Konè, destinato a diventare un titolare della squadra, ma ne perde un altro di pari livello, Kevin Danso, difensore che avrebbe rappresentato un pilastro nell’undici titolare di De Rossi. Preso, ma solo in prestito, il belga Saelemaekers, jolly esterno che può essere molto comodo a De Rossi: viste le alternative a sinistra, anche l’ex Milan può essere considerato un potenziale titolare.

De Rossi può sorridere, anche se il mercato orchestrato dal tandem Souloukou-Ghisolfi lascia scoperto più di un ruolo in rosa. A cominciare dai terzini: dopo aver deciso di lasciar partire Spinazzola a scadenza di contratto, che di quella fascia era il titolare, la Roma ha deciso di puntare sul giovane e semi-sconosciuto Dahl, oltre che riscattare Angelino. Costo complessivo per la sinistra: 9 milioni di euro.

Ancora meno, se possibile è stato fatto per la fascia destra. Celik, da terza scelta (lo scorso anno gli sono stati preferiti spesso Karsdorp e Kristensen), si ritrova improvvisamente a vestire i panni del titolare. L’alternativa sarà la super scommessa Saud Abdulhamid, 25 anni, un giocatore che in carriera si è misurato solo con il campionato saudita. Costo per rifare la fascia destra: 2,5 milioni.

Una delle priorità di De Rossi era poi l’acquisto di un Gervinho, un esterno sinistro veloce, in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. La Roma ha invece deciso di investire su Soulè, esterno destro di piede mancino, con l’intenzione di lasciar partire Dybala. E’ stato proprio l’improvviso dietrofront dell’argentino a complicare i piani approntati dalla dirigenza romanista per l’attacco.

Appare infine decisamente azzardata la scelta di puntare su Eldor Shomurodov come unico vice Dovbyk. L’uzbeko, 29 anni, dopo aver vestito senza fortuna la maglia della Roma nel primo anno di Mourinho ha indossato le casacche di Spezia e Cagliari, dove ha faticato a imporsi come titolare: per lui appena 4 gol complessivi. La speranza è che l’ucraino si dimostri un grande attaccante. E che la salute lo conservi sano e integro per tutta la lunga stagione che ci attende.

Da completare ancora la difesa, al momento troppo corta: con Mario Hermoso Ghisolfi farebbe un bel colpo, ma bisogna capire cosa deciderà di fare lo spagnolo, corteggiato dal Galatasaray. Hummels garantirebbe esperienza, anche se a 35 anni la sua tenuta fisica è tutta da valutare.

Difficile dare un voto a un mercato del genere, ma pensare che la Roma riuscisse a risolvere in un’unica sessione le (tante) falle in rosa era pura utopia. Convincenti gli investimenti fatti per numero, età e prezzo. Discutibili invece alcune scelte operate nei ruoli prioritari da sistemare in rosa, quando sarebbe stata cosa buona e giusta dirottare parte di quei soldi sui terzini.

Ora la palla passa al campo: per De Rossi puntare alla Champions League appare, nonostante i soldi spesi, compito tutt’altro che agevole. Ma anche per l’allenatore è il momento di tirare fuori il meglio da una squadra che, nonostante tante lacune, ha delle indubbie qualità da valorizzare.

Giallorossi.net – Andrea Fiorini

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