Supera le 560 firme la petizione di sostegno al Montuzza Calcio

TRIESTE Più di 560 firme in pochi giorni. Ha avuto un immediato successo la petizione lanciata dal Montuzza, l’associazione sportiva dilettantistica che intende continuare a operare, come scuola calcio, all’interno dell’omonimo oratorio: a partire da settembre, invece, i Frati cappuccini proprietari della struttura intendono utilizzarla «per offrire a tutti e non solo ai giovani calciatori - come spiega padre Gianluca Volpato, della Curia di Venezia - uno spazio per la crescita umana e spirituale». Il notevole risultato di adesioni all’appello lanciato da Beatrice Coppolecchia, moglie del presidente dell’Asd Montuzza, Beniamino Lezzi, promette di diventare ancora più significativo, perché stamane la stessa Coppolecchia sarà presente, come annunciato, davanti alla chiesa di Montuzza, negli orari delle sante messe «per spiegare le nostre vere ragioni a quanti vorranno interessarsi del problema». La battaglia è dunque solo all’inizio. «I frati - ha sottolineato ieri ancora una volta Coppolecchia - sono sempre stati a conoscenza delle entrate, comunque limitate, derivanti dall’utilizzo del campo dell’oratorio, in quanto il rapporto fra noi e loro è sempre stato limpido e trasparente. Per questo motivo ci siamo trovati in estrema difficoltà quando abbiamo visto le condizioni contenute nella loro proposta, relativa al futuro utilizzo della struttura, nella quale ci si chiedeva di pagare, per poter continuare nell’attività, tremila euro all’anno, ai quali aggiungere la metà delle spese di gestione, cioè dei consumi reali di energia e acqua. Non ce la facciamo ad affrontare una spesa di tale tipo - prosegue Coppolecchia - perché è insostenibile per il nostro piccolo bilancio di associazione sportiva dilettantistica, che conta in tutto una settantina di giovanissimi calciatori. Ci siamo sentiti offesi perché mio marito ha dedicato tanti anni alla crescita del Montuzza, sempre a titolo gratuito, e adesso vogliono metterci alla porta». «Negli ultimi mesi di attività - ha ricordato Lezzi - nessuno dei frati ci ha avvisato che stavano cambiando le cose. Ci hanno messo all’improvviso davanti al fatto compiuto». Supporta la raccolta il Triestina Club Bar Capriccio, che rileva come il Montuzza sia affiliato alla Triestina.

La replica di padre Volpato: «Non vogliamo offendere nessuno, come qualcuno ha indebitamente sostenuto ma mettere uno spazio a disposizione degli anziani, delle ragazze, delle donne, di chi è in difficoltà, nel pieno spirito del nostro ordine. Non vediamo niente di male in questa nostra prospettiva - ha continuato - perché intendiamo soltanto coinvolgere le associazioni che si occupano di sport e altro, come ce ne sono tante a Trieste. Sbaglia chi pensa che siamo animati da motivazioni esclusivamente finanziarie. Saranno infatti benvenuti - ha concluso padre Volpato - tutti quelli che vorranno mettersi in gioco con noi frati per una crescita di valori»