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Gli agenti comandano e l'Uefa non si muove

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Gli agenti comandano e l'Uefa non si muove

La battuta che spopola sui social era scontata: “E’ durato quanto un Gattuso in tangenziale”. In effetti i “Venti giorni del Rino” sulla panchina della Fiorentina sono un altro record negativo di questo nostro calcio malato in preda all’isteria, all’improvvisazione, ai giochi di potere e di denaro.

E Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, non deve avere la mano fatata come negli affari quando sceglie gli allenatori di calcio. Più o meno scottato da Montella, Prandelli e Iachini, quando sembrava avesse finalmente trovato l’anima gemella, corteggiata per mesi, “calabrese come lui, vincente come lui”, anche il matrimonio con Gattuso è finito in fretta con un divorzio burrascoso.

Di chi è la colpa? Probabilmente la verità-vera non la sapremo mai, anche perché nei contratti sono inserite pure le clausole di riservatezza e pesanti penali in caso di violazioni.

Non a caso il comunicato ufficiale che annuncia la fine del rapporto fra Fiorentina e Gattuso è più stringato di un telegramma.

Non aspettatevi quindi che la società viola parli male dell’allenatore o viceversa. Almeno non ora, non in questo momento. Non resta che aggrapparsi ai si dice e al famoso vento che nel calcio soffia sempre in tutte le direzioni. La Fiorentina, così si racconta, avrebbe rotto con Gattuso per colpa del mega-procuratore-galattico Grand Uff Lup Man Jorge Mendes, che cura anche gli interessi dell’allenatore calabrese.

Cosa sarebbe successo dunque in queste ore? Sempre secondo i rumors, la società viola sarebbe rimasta inorridita dai prezzi e dalle commissioni messi accanto ai nomi dei vari Oliveira, Guedes e Corona, tutti giocatori nella lista degli acquisti che era stata preparata dallo stesso Gattuso. Tutti giocatori della scuderia di Mendes. Il direttore sportivo viola Daniele Pradè sarebbe perfino volato in Portogallo per trattare e ottenere uno sconto, ma avrebbe trovato un muro.

In sostanza, prendere o lasciare. Vero? Verosimile? Falso? Di sicuro ne è nata una furibonda litigata che ha coinvolto tutti (Gattuso compreso) e convinto a strappare un contratto già firmato con la Fiorentina, ma non ancora depositato.

Rino, Ringhio per gli amici, forse non vedeva l’ora che le cose finissero in questo modo. Il venticello racconta che l’allenatore ex Napoli avesse già capito che la Fiorentina non sarebbe stata profondamente rinnovata e potenziata come gli era stato promesso al momento dell’accordo.

Su alcuni giocatori il cartello “in vendita” messo da Gattuso era stato rapidamente cambiato con “intoccabile” . E allora viene da chiedersi: ma la Fiorentina non sapeva che Gattuso faceva parte della scuderia di Mendes?

O peggio, non conosceva il procuratore in questione? E se, per amore di correttezza e verità, Gattuso a Napoli non ha fatto comprare un solo giocatore della sua stessa parrocchia, il tema dell’influenza di certi personaggi nel calcio continua ad essere di assoluta ed estrema attualità.

Non solo Mendes, ma anche Raiola e altri. Cosa aspetta l’Uefa con il solerte Ceferin a intervenire per fare leggi adatte a contenere il fenomeno? Se ne parla da decenni, si fa finta di niente da sempre. Nel frattempo Rino Gattuso ha rifatto le valigie in fretta e sta viaggiando verso il Tottenham. Torna in prima classe. A Firenze potrebbe arrivare Garcia, o forse Fonseca che da Firenze era partito e poi si era perso. Tutto torna. —

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