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Mirri: “Giornata storica per il Palermo, ho tanti progetti in mente. Azionariato popolare? Dico la mia”

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Il Comune di Torretta ha assegnato in via definitiva al Palermo FC il campo comunale di via Aldo Moro per i prossimi cinque anni, prorogabili per altri cinque. L'offerta presentata dalla Palermo Football Club S.p.a. con sede in Palermo, così come annunciato dal Comune di Torretta,  è risulta essere l’offerta economicamente più vantaggiosa. Superato il primo step può partire, dunque, l’iter per la realizzazione del nuovo centro sportivo del Palermo che  sorgerà in un'area di circa 100 mila metri quadrati. Nel progetto dell’architetto Gino Zavanella, che sarà presentato prossimamente, sono previsti tre campi di calcio a undici in erba naturale, tre in erba sintetica, una palestra e una foresteria per la prima squadra ed il settore giovanile. Un investimento di circa 6 milioni di euro di cui il numero uno del club rosanero, Dario Mirri, si è soffermato a parlare durante la conferenza stampa svoltasi questo pomeriggio. "Giorno storico per il Palermo? Sono contento sia da tifoso ma anche da presidente perchè avverto una grande responsabilità e perché credo che stiamo realizzando qualcosa di molto importante. Stiamo realizziamo qualcosa dopo un anno e mezzo, siamo partiti da zero, è vero, ma abbiamo conquistato una promozione e costruito una squadra importante. Azionariato popolare? Amici Rosanero, così come me eTony Di Piazza sono coloro che hanno creduto alla crescita del Palermo, hanno creduto tutti uno per uno alla realizzazione di questo progetto. Destineremo questi 68 mila euro alla realizzazione del nostro progetto, anche perchè credo che il centro sportivo sia un qualcosa di decisivo. Inoltre, sto pensando anche ad altri progetti. Uno stadio di proprietà e un centro sportivo fanno aumentare il valore di una società. C'è chi dice che un centro sportivo possa regalare a una squadra qualche punto in più nel corso di una stagione sebbene siano considerazioni. Non capisco come mai in A non ci siano giocatori siciliani, ma forse uno dei motivi principali è proprio dettato dal fatto che ci sono pochi centri. A Catania ad esempio hanno un centravanti cresciuto in casa, magari se riesci a far crescere un calciatore per poi venderlo con plusvalenze vere può anche fare la differenza".
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