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Calaiò: “Io palermitano ammirato dai catanesi? E’ gratificante. I rossazzurri possano tornare in alto”

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"Sarei rimasto tutti e tre anni rispettando l’accordo". Parola di Emanuele Calaiò. L'ex attaccante palermitano - che ha indossato la maglia del Catania nella stagione 2014-2015, siglando ben diciotto reti - è stato intervistato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport': fra i temi trattati dal classe 1982, anche la sua avventura in Sicilia, oltre al momento della compagine etnea che domani pomeriggio sfiderà l'Avellino di Piero Braglia allo Stadio "Partenio-Lombardi". "Ero vicino casa, stavamo benissimo: casa sul mare, tifosi calorosi, un centro sportivo importante. Ci sono annate storte, ma personalmente sono contento per i 18 gol segnati e per la salvezza raggiunta sul campo. Poi la squadra è stata retrocessa per il caso 'i treni del gol' e sono dovuto andare via. Catania è stata una tappa fondamentale e gratificante sul piano personale. Io palermitano ammirato dai catanesi? E' stato gratificante convincere i tifosi: all’inizio qualcuno storceva il naso. 'Ma che ci fa un palermitano qui?'. Piano piano mi sono messo a lavorare e ho sudato la maglia. Sono stato apprezzato, spero, anche per questo. Quali gol ricordo con gioia? Il primo in Coppa Italia con la Feralpisalò. Anche alla prima di campionato feci gol al Lanciano. Il più bello resta quello in sforbiciata al Varese. Il più bello della mia carriera", sono state le sue parole. CATANIA - "Se seguo il Catania? Ovviamente. Mi spiace per il mancato salto in B di tre stagioni fa, un’occasione persa ai rigori col Siena. Osservare il Catania in C dopo le otto stagioni vissute in A mi fa impressione. Sono transitati i migliori giocatori, come Gomez ma anche Lodi. La Sigi è un gruppo serio, spero che in un paio di anni i rossazzurri possano tornare in alto. Conosco Pellegrini. Siamo partiti in B con lui nel 2015, le cose non sono andate benissimo ed è subentrato Sannino. Poi si sono alternati tanti tecnici e le cose sono andate male. Ma quell’organico era il più forte in assoluto: Rosina, Maniero, Martinho, Spolli, Monzon... Vedere il Massimino vuoto mi rende triste. A Catania c’è passione, i sostenitori nelle grandi piazze del Sud sono il valore aggiunto. Quando entravo al Massimino per giocare non c’era bisogno di fare riscaldamento. Ti motivavi da solo guardando il pubblico impazzito". SERIE C - "Il Catania oggi ha giocatori di categoria, una squadra nuova in un girone tosto in cui la Ternana sta facendo benissimo, ma attenzione a Bari e Palermo. Servono fame e pazienza per emergere. In un girone così livellato può vincere chiunque. La Ternana ha un passo in più, ma gli spareggi consentono a tutti di giocarsi una possibilità. Il Pordenone, per esempio, ha fatto faville, anche il Cosenza qualche anno fa da settimo", ha concluso Calaiò.
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