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Palermo, il dolce ricordo di Zaccardo: “Rosanero sempre nel mio cuore, ho una speranza”

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Serie A-Palermo

L'ex difensore di Palermo, Milan e Wolfsburg, Cristian Zaccardo, traccia il suo bilancio sul campionato di Serie A. Il campione del Mondo '06 ricorda il suo passato in maglia rosanero che ha indossato per quattro stagioni (dal  2004 al 2008) conquistando anche la maglia dell'Italia allenata da Marcello Lippi con cui ha trionfato nel Mondiale tedesco. Le parole dell'ex terzino destro che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nel corso dell'intervista concessa a TMW Radio. SERIE A OVER-30, IL MOMENTO DI IBRA E DEL MILAN "Sono contento per i rossoneri, stanno meritando questa posizione e ha le potenzialità per rimanerci, non so se alla fine sarà ancora primo ma di certo questo campionato sembra meno scontato e molto più equilibrato. Ci saranno almeno tre-quattro squadre che si giocano il campionato, e questo Milan ha trovato continuità dopo il lockdown. Ora mancherà Ibra, ma possono fare bene: mancano tante partite, quindi è tutto prematuro, ma siamo contenti di rivedere il Milan che tutti conosciamo. Nell'azione con Koulibaly c'è sia merito dell'attacco che demeriti della difesa. Se lasci mezzo metro a certi campioni ti puniscono: oggi si marca molto a zona e mai sull'uomo, il calcio è un po' cambiato e Ibrahimovic sembra più forte oggi che dieci anni fa. Non si sa il motivo, ma gli faccio i complimenti perché ha detto che gioca per vincere lo Scudetto e in campo mantiene quanto dice". IL MIRACOLO SASSUOLO LA NUOVA ATALANTA - "C'è una società solida, con dirigenti bravi, giovani interessanti e l'allenatore giusto: amo la meritocrazia e sono contento per quanto stanno facendo, è un insieme di elementi che lavorano bene e oggi raccolgono i frutti, com'era successo anche per l'Atalanta negli ultimi anni. Nel calcio non si improvvisa, bisogna programmare sotto ogni punto di vista, anche centri sportivi e scouting. Poi non è tutto matematico, nel calcio non sempre vince il più forte". L'INTER ED IL MANCATO ADATTAMENTO DI ERIKSEN - "Bisognerebbe vedere cosa succede ogni giorno: Eriksen è un grande campione, credo però che non sia funzionale al gioco di Conte. Tutto qua. Vanno considerati tanti fattori, e non è scoppiato l'amore. A questo punto penso che la soluzione migliore per entrambi sia una cessione a gennaio". PIRLO ALLA GUIDA DELLA JUVE. IL NUOVO MORATA E - "Ha preso un'eredità pesante senza mai aver allenato prima: è normale che ci siano pressioni, lo sapeva che la Juventus vuole vincere sempre, e se arrivi secondo hai fallito. Bisogna dargli tempo, ma nel calcio non ce n'è, e rischi di passare da essere eroe alle critiche. Forse sarebbe stato meglio per lui un passaggio intermedio, proprio con l'U23 in C. Sarà un percorso difficile, non è ancora pronto e qualche errore lo potrà commettere ma dovrà essere la società brava a stargli vicina, soprattutto nei momenti più difficili. Anche perché al primo pareggio subito si esagera coi commenti. Morata ha una moglie italiana e nella Juventus si è sempre trovato bene, la sua priorità è stata tornare lì. Nel calcio, come nella vita, contano le motivazioni. L'ha fatto, anche se non da prima scelta, ma io che ci ho giocato contro qualche anno fa so che ha qualità, e oggi è anche maturato e cresciuto: l'Italia è la dimensione giusta per lui, conosce bene Pirlo e gli sta dimostrando cosa sa fare. Un acquisto funzionale per la Juve, penso che farà ancora bene. De Ligt A me piace tantissimo. L'anno scorso è stato molto criticato anche per qualche episodio sfortunato, ma è un nazionale olandese giovanissimo che aveva fatto bene con l'Ajax. L'hanno pagato tanto, ma quelle sono le cifre per i giovani di valore: il futuro per lui è roseo. Quando c'è dà sostanza al reparto difensivo, fisicamente è molto forte e si fa sentire. Essendo giovane può anche migliorare, e ogni tanto fa pure gol... Hanno fatto bene a comprarlo a mio avviso". LA RINASCITA DELLA ROMA DOPO TOTTI E DE ROSSI - "Hanno fatto una bella squadra e stanno lavorando bene, ricostruire dopo Totti e De Rossi non era facile. Ora è cambiata anche la proprietà, e gli do atto di come stiano lavorando, anche con la Primavera che è tornata una delle migliori d'Italia. Dietro c'è Ibanez che può diventare da top club, ma soprattutto dico Mkhitaryan che l'anno scorso avevamo un po' sottovalutato per gli infortuni, o anche Pedro... Bei giocatori per un bel sistema: contro il Parma non c'è stata mai storia. Secondo me possono lottare per la Champions". IL PALERMO, UN LEGAME INDISSOLUBILE - "Ricordo sempre il Palermo, con cui mi lega un affetto importante: sono stato benissimo lì, e ripensando alla gente divento contento. Speriamo di rivederli presto in Serie A, quest'anno hanno avuto qualche difficoltà iniziale e vedo squadre più attrezzate come Bari e Ternana. Un'altra promozione sarà difficile, ma da loro tifoso me lo auguro. Le ultime sono andate un po' meglio, speriamo trovino continuità ed entusiasmo anche senza il dodicesimo uomo che è il pubblico palermitano. Se riuscissero ad arrivare ai playoff, chissà che poi, con un po' di fortuna...".
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