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Juventus, Morata si presenta: “E’ l’occasione della mia vita, Pirlo mi ha impressionato”. E su CR7…

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"Essere qui un'altra volta è molto bello, sono cresciuto come persone e come giocatore. Siamo andati via in due e siamo tornati in cinque. Sono felice". Parola di Alvaro Morata. L'attaccante spagnolo è tornato a vestire la maglia bianconera, che ha già indossato per due stagioni nel corso della sua carriera (dal 2014 al 2016). E nella giornata di oggi è stato presentato in conferenza stampa. "Sono al posto giusto al momento giusto. So cosa devo fare per rivivere le situazioni di prima. Ora sono più esperto e questa è l'opportunità della mia vita. Pirlo il nuovo allenatore? Lo sapevo che ci sarebbe arrivato. Sono rimasto impressionato da come gestisce il gruppo, sa come giocare bene con la palla. E' perfetto per la Juventus. Se sono pronto a fare il centravanti? Certo, altrimenti non sarei venuto. Ci sono molte scelte in attacco, i compagni sanno che darò tutto anche per aiutare loro, farò qualsiasi cosa mi chieda l'allenatore. Aspetterò le mie opportunità. Sono venuto qua perché voglio vincere", sono state le sue parole. OBIETTIVI - "Sono un attaccante e vorrei fare 35 gol, ma ce ne sono tanti che ne hanno fatti 40 senza vincere niente. Io lavoro per fare gol: questo è uno sport collettivo, se avessi voluto solo pensare a dei primati personali avrei giocato a tennis. Se la Juve è il club dei miei sogni? Si, il mio sogno da bambino era giocare nell'Atletico Madrid. Quando sono venuto qua ero molto giovane e ho sognato un ritorno alla Juventus. Obiettivo Champions League? La Champions League è importantissima per la Juventus che l'ha sfiorata spesso. Se la dovessimo vincere quest'anno sarei l'uomo più felice al mondo: vogliamo è vincerla". CR7 E LE CRITICHE - "Conosco abbastanza bene Ronaldo come persona, ho avuto sempre un buon rapporto con lui. Mi ha consigliato, mi ha detto che era felice di ritrovarmi. Con lui parliamo delle famiglie e del calcio in generale. Le critiche? Penso che senza critica sarebbe un male per me. Quando ero più giovane magari guardavo alle critiche, ora non più. Il ricordo più bello? Mia moglie e i trofei vinti con la Juventus. E' facile dire adesso cosa ho sbagliato o cosa avrei potuto fare meglio. Quando sono andato via non è dipeso da me. Ci sono dei contratti che vanno rispettati. Al Chelsea avevo iniziato bene, poi mi sono infortunato. Successivamente sono tornato in Spagna perché avevo il sogno dell'Atletico. Se fossi rimasto al Chelsea le cose in campo sarebbero certamente cambiate, ma non puoi cambiare le abitudini di vita". LA TRATTATIVA - "Alla fine ho parlato con tutti qui alla Juve, c'era questa possibilità. All'Atletico sono stato felice e nel futuro non si potrà dire. Poi la gente vede quello che c'è e non sa. Per me adesso l'importante è essere qua, questo club mi ha sempre dato fiducia. Ho parlato con il mister e con Paratici e ora torniamo a lavorare tutti insieme con sfide bellissime. Ho seguito la Serie A, ed è diventata molto competitiva. Vincere ancora, dopo tanti anni, è sempre più difficile e il livello cresce. Ogni anno ha più merito perché tutti vogliono batterti", ha concluso Morata.
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