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Al via la Serie A: 10 motivi per amare il calcio che riparte

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Parte la Serie A
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Si gioca, il pallone torna a rotolare, la Serie A alza il sipario sul campionato 2020-21. È stata una rincorsa breve, dentro la bolla di un’estate ansiosa. L’ombra del Covid-19 grava minacciosa sul campionato, ma anche il calcio post-pandemia sta riconquistando una sua normalità, preziosa e da custodire. Il battesimo sabato, con Fiorentina-Torino (ore 18) e Verona-Roma (ore 20.45), poi tutte le altre, con la Juventus campione d’Italia impegnata nel posticipo serale della domenica contro la Sampdoria e Milan-Bologna lunedì sera (20.45) a chiudere la 1ª delle 38 giornate. Campionato strano, compresso, ricco di fascino e di incognite, scivolo verso – si spera – Euro 2021. Campionato da amare, soprattutto. Qui i 10 motivi per cui varrà la pena seguirlo.

1) Caccia alla Juventus
Il calcio italiano è sotto dittatura. Da nove anni comanda la Juventus. Solo briciole per le altre. Cambiano gli allenatori (Conte, Allegri, Sarri), ma dal 2011-12 il finale è sempre lo stesso. Trionfa il bianconero. Sarà così anche quest’anno? La risposta ce l’ha la più quotata delle avversarie: l’Inter, che si affida ai gol di Lukaku per battere Cristiano Ronaldo.

2) Il ciuffo di Pirlo
Elegante, carismatico, il ciuffo baciato dal vento, l’aplomb aristocratico, di poche parole. Campione del mondo nel 2006, Maestro (è il suo soprannome) riconosciuto di calcio, campione tra i più luminosi degli ultimi vent’anni. Ok, ma che allenatore è Pirlo? Non lo sa nessuno. Pirlo prima di oggi non ha mai allenato. E’ una scommessa, ma è anche la sua grande occasione.

3) Gli stadi da riempire
Dice: con lo stadio vuoto il calcio non è calcio, è un’altra cosa. Vero. Nell’eco degli stadi italiani – così simili ad acquari – risuona la speranza di tornare un po’ alla volta a godere dal vivo delle partite. Speranza condivisa da tutti: club, calciatori, tifosi, società civile. Il presidente della FIGC apre uno spiraglio: «Prima la scuola e poi gli stadi, anche il premier Conte è d’accordo».

4) La Serie A fa 90
Cifra tonda, ricorrenza da celebrare. È il campionato numero 90 dal 1929, anno in cui venne introdotto il girone unico. Solo l’Inter li ha giocati tutti. Novant’anni, una vita. E tante generazioni di nonni, padri e figli uniti dalla stessa passione. Una passione da rinnovare, di anno in anno, di campionato in campionato, di gol in gol.

5) Viva la Next Generation
Nomi da segnare col circoletto rosso: il neomilanista Sandro Tonali, il pilastro dell’Inter Nicolò Barella. Entrambi in orbita azzurra, può essere la stagione della definitiva consacrazione. Ma ci sono tanti ragazzi pronti a spiccare il volo, ne citiamo due: Alessandro Cortinovis dell’Atalanta e Alessio Riccardi della Roma. Auguri, che la dea del pallone vi assista.

6) Milano accelera
Inter e Milan sono state finora le regine del mercato. La squadra di Conte ha ridotto la distanza dalla Juventus e si candida a prima reale antagonista dei campioni in carica, quella di Pioli – garantita da Ibrahimovic – è pronta per una stagione da protagonista. Mai come quest’anno Milano può tornare padrona.

7) Un’altra Atalanta
La Dea – tra Serie A e Champions – è stata la sorpresa della scorsa stagione regalando al calcio italiano la freschezza che portano in dote le novità. E quest’anno? Dal Sassuolo dei giovani al Benevento di Pippo Inzaghi, la provincia italiana proverà a ripetersi.

8) L’ultimo atto di Gigi
42 anni, 25 spesi da professionista, a volare da un palo all’altro della porta. Gigi Buffon – l’eterno Gigi, il campione trasversale amato da tutti – forse è arrivato al suo ultimo giro di pista. Carico di gloria e di trofei (10 scudetti), il campione del mondo vuole regalarsi un Gran Finale prima della nuova avventura da dirigente. Glielo auguriamo, se lo merita.

9) Al Var Sport
L’anno scorso ad un certo punto il Var è impazzito. E sono scoppiate le polemiche, con il solito inutile spargimento di veleno. Quest’anno agli arbitri è stato raccomandata una maggiore attenzione. Ai tifosi invece verrebbe da chiedere più serena tolleranza. Dietro ad ogni rigore dato o negato non c’è un complotto, ma la decisione di un uomo (che può sbagliare). Il resto è chiacchiera da Var Sport.

10) Azzurra è la speranza
Questo sarà il campionato che ci porterà ad Euro 2021, il torneo itinerante slittato in estate a causa della pandemia. La nazionale di Mancini sta cavalcando l’onda dell’entusiasimo. È una squadra giovane, brillante, coraggiosa, votata al calcio d’attacco. E tra un anno – chissà – anche capace di regalarci qualche bella sorpresa.

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