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Conferenza stampa, DI FRANCESCO: "Va ritrovato lo spirito di squadra, con il Genoa un nuovo inizio. Non scappo, ho ancora tanto da dare alla Roma" (FOTO, AUDIO e VIDEO)

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Eusebio Di Francesco torna a parlare. L'allenatore della Roma interviene in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato con il Genoa , che potrebbe essere cruciale per il suo futuro. L'appuntamento è fissato nella sala Champions di Trigoria per le 14. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico giallorosso:

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Le condizioni di De Rossi ?

Ieri ha fatto un terzo dell'allenamento, domani sarà convocato al di là delle risposte che mi darà oggi nel suo primo allenatore. Io ho il desiderio di stare con la squadra e lo ha anche lui, è questa la cosa più importante, al di là del suo utilizzo.

Che Genoa si aspetta?

Devo dire che hanno avuto un'ottima reazione con la Spal, in dieci contro undici e sotto di un gol sono stati bravi a riprendere la partita. Hanno due attaccanti che si integrano alla perfezione come Piatek e Kouame, un grande uomo d'area e un giovane di grandi prospettive. Dovremo stare attenti a loro in particolare.

Le parole del post Plzen hanno lasciato scorie? Cosa è successo da allora?

Quando si analizzano le partite ci si confronta con la realtà, abbiamo valutato errori fatti e atteggiamenti sbagliati, che vanno al di là della voglia di fare una prestazione differente. Ci si confronta e si parla. Ho visto dalla squadra una grande voglia di rivalsa, vogliono dimostrare di non essere quelli dell'ultima partita

Nelle ipotesi di cambiamento c'è anche la difesa a 3?

Tutto è possibile, va tutto al di là del discorso tecnico-tattico. Va ritrovato lo spirito di squadra e la capacità di vincere i duelli, cosa che ci è mancata specialmente a Plzen. Tutto l'aspetto tecnico-tattico va a morire se non ci sono certe caratteristiche. Ho lavorato sia con la difesa a 4 che con quella a 3, può essere una soluzionr

Cosa rappresentano questi 90'? Per tutti, per la società, per l'ambiente e per lei.

Pensiamo a vincere una partita importante, rappresenta un nuovo inizio, una ripartenza. Siamo messi tutti in discussione, anche giustamente. Io lo sono dalla partita con il Milan, per me non è un problema, fa parte del nostro lavoro. Va affrontato tutto nel modo giusto. Bisogna caricare la partita dal punto di vista emotivo, ma non troppo.

Le condizioni di Perotti , che si è rivisto in campo contro l' Inter ?

Dopo quella partita ha avuto 2 giorni di recupero dopo un quarto d'ora giocato. Questo per far capire che le sue condizioni non sono ottimali ma ho cercato di rimetterlo in campo avendo poca scelta. Ci siamo resi conto assieme al calciatore che aveva bisogno di tempo in più, per questo c'è stata la tribuna a Plzen. Negli ultimi giorni si è allenato con continuità e ha ritrovato la sua qualità, il dribbling: spero in risposte importanti oggi.

In questo momento accusate la distanza fisica dal presidente Pallotta ?

La società è stata sempre strutturata in un certo modo, dirlo adesso serve a poco. Magari è un concetto di fondo che andrebbe attuato anche quando le cose vanno bene. Ma i riferimenti in società ce li ho, in primis Monchi.

Come sta affrontando questo momento? Sente i tifosi vicini a lei? Quale sarebbe la circostanza ultima che la le porterebbe a fare un passo indietro? Magari non sentire vicino la squadra

Sento invece molto vicino i ragazzi, poi a volte si può dare tanto e non ci si riesce. Ma ora, più che loro a dare qualcosa a me, devo essere io bravo a dare qualcosa in più a loro. Personalmente sono abituato ad affrontare le difficoltà e non a scappare. Il rispetto per me significa guardare le persone in faccia ed affrontare. E questo non mi manca Dai tifosi mi aspetto sostegno, abbiamo bisogno di loro. E ho ricevuto messaggi di sostegno da tifosi veri, per ciò che sono e per ciò che ho rappresentato. Al di là del fatto di essere l'allenatore della Roma, sono 'DiFra', chiamatemi come volete... Sento il dovere di poter dare ancora qualcosa a questa squadra

Cosa manca a Schick? Sarà convocato?

Quando non giocava mi chiedevate sempre di lui, ora quando gioca... Diventa sempre l'argomento cardine di ogni conferenza Mi interessa in primo luogo la Roma, al di là dell'aspetto di Patrik, che ha certe caratteristiche ma può avere anche determinate difficoltà. Da Schick tutti ci aspettiamo molto di più. Sta a lui ma anche a noi dargli una mano. Non so se giocherà domani, nessuno ha il posto assicurato, domani non andranno in campo i nomi, ma una squadra prestigiosa che avrà sulle maglie la scritta ‘A.S. Roma’. E' quello che conta di più

Cosa l’ha delusa di più?

Non ho il tempo di pensare alle delusioni, devo pensare positivo. Nella vita ci sono persone che ci deludono e poi restano tutta la vita al nostro fianco. L’importante è farsela passare e capire realmente chi si ha davanti, magari qualcuno che in quella situazione non riesce a dare il meglio di se stesso. Magari estrapolate le mie dichiarazioni quando parlo della squadra a fine partita, ma io mi limito ad analizzare. Se parlo del secondo gol preso a Plzen non posso dire 'la squadra ha fatto quello che doveva fare, oh poverini, ci siamo sbagliati'... Cerco di far capire dove ci sono errori, non lo faccio per puntare il dito contro qualcuno. Quando si responsabilizzano dei ragazzi si va direttamente alla persona, non faccio giri di parole. Va fatto anche con i ragazzi per farli responsabilizzare e maturare, per loro è un momento di crescita.

Che cosa manca ai nostri giovani per essere continui? 

Credo che dipenda da un insieme di cose. Dalla cultura che c’è in Italia, a partire dalla stampa e dai settori giovanili. Un giovane ha un tempo di maturazione e fa degli errori durante la propria maturazione. Nessuno qui ha mai detto che i giovani sono responsabili o che ci hanno fatto pareggiare a Cagliari. Mai detto questo, dico che hanno tempi differenti e non è giusto metterli tutti insieme. Non è giusto responsabilizzare dei ragazzi in un momento come questo, mi avevate chiesto di Riccardi. Lo farò perchè sono costretto a farlo e perché ritengo abbiano caratteristiche importante A Cagliari abbiamo preso gol con una linea difensiva di grande esperienza, non è giusto dare responsabilità ai giovani. L’Ajax è vero che fa maturare i giovani, ma poi quando arrivano da noi non è che sono giocatori completi. Ogni campionato ha la sua storia, noi dobbiamo migliorare in questo senso ma stiamo cercando di fare dei passi in avanti.

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