Quattrocento ad Anguillara per Bolsonaro: duecento a favore, il resto contro. Lui: onorato di rappresentare in Brasile la nostra famiglia
ANGUILLARA. Almeno quattrocento persone il primo novembre ad Anguillara per Jair Bolsonaro, atteso per il conferimento della cittadinanza onoraria.
L’ACCOGLIENZA
In piazza Matteotti la manifestazione di chi contesta la scelta adottata dalla giunta: in duecento per dire no, molte le sigle rappresentate da Rifondazione all’Anpi, ad Articolo 1.
Raduno cominciato alle 9.30 e sciolto alle 11, come da autorizzazione concessa agli organizzatori.
Davanti al municipio altri duecento manifestanti, in questo caso a favore del presidente brasiliano. Canti e balli in stile carioca per accogliere Bolsonaro. Sono tutti brasiliani in arrivo da tutto il Veneto.
L’ARRIVO
Bolsonaro non è arrivato in municipio, ma in Villa Arda Del Santo per la cerimonia di conferimento della cittadinanza onorario a cui seguirà il pranzo ufficiale.
L’arrivo del presidente super scortato poco dopo mezzogiorno tra due ali di folla. Niente mascherina, saluti ai suoi fan che l’acclamano: «Mito, mito», ripetendo slogan contro il precedente presidente Lula definito «un ladro».
Quindi l’ingresso in villa, accolto dalla sindaca Alessandra Buoso.
C’è pure il tempo per un selfie con il consigliere regionale Stefano Valdegamberi.
Il presidente, atterrato all'aeroporto di Venezia, si è diretto direttamente ad Anguillara.
Dentro, in villa, l’emozione del presidente Bolsonaro nell’essere nelle terre dei suoi nonni.
«Sono davvero emozionato», ripete, «E lo si vede. Felice di essere tra la brava gente Bolsonaro e onorato di rappresentare in Brasile la nostra famiglia. Stiamo facendo un ottimo lavoro».
IL PRANZO
Gli assistenti di Bolsonaro hanno garantito che solitamente ai pranzi ufficiali si ferma non più di mezz'ora, ad Anguillara invece è rimasto a tavola alcune ore.
Non l'hanno mai visto così contento e non sono mancati i momenti di commozione. I tempi dei suoi spostamenti anche oggi sono stati dettati dal suo medico personale che lo segue ovunque.
I suoi ministri hanno mangiato in una saletta adiacente a quella dov'era lui per sua decisione, per lasciare spazio alla gente di Anguillara.
Il menù, che lui ha preteso semplice e come un pranzo di famiglia è stato composto da affettati e formaggi, gnocchi con il ragù, baccalà in umido con polenta e musso con polenta. Contorni con fagioli in umido e insalata.
Per dolce la "fugassa" veneta con uvetta e gnocchi dolci. Serviti vini della cantina di Conselve.
IL FRONTE DEI CONTRARI
«Era doveroso essere qui, ad Anguillara per manifestare il dissenso contro la cittadinanza onoraria a Bolsonaro, una decisione che dovrebbe riempire di vergogna tutti i veneti». Ne è convinto il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, tra coloro che protestano contro l'onorificenza concessa dal Comune al presidente brasiliano, un sit-in a cui hanno partecipato circa 200 persone.
«Una scelta incomprensibile sotto ogni punto di vista - prosegue - e che arriva a pochi giorni di distanza dall'accusa di crimini contro l'umanità e altri nove reati; la sua scellerata gestione della pandemia ha provocato oltre 600mila morti in tutto il Paese. Ma non solo: le politiche di Bolsonaro sono una sciagura per il pianeta: ha steso il tappeto rosso alle multinazionali che stanno devastando l'Amazzonia e smantellato i controlli ambientali, oltre a massacrare gli Indios. E in più è un razzista, omofobo e misogino».
Per Zanoni «non c'è niente per cui essere orgogliosi di Bolsonaro, come rivendicavano con tanto di striscione alcuni colleghi leghisti a Palazzo Ferro Fini, ma c'è solo da provare vergogna. Il Veneto è una delle Regioni che ha subito i maggiori danni come conseguenza dei cambiamenti climatici, proprio in questi giorni ricorre il terzo anniversario della tempesta Vaia. Gli amministratori di Anguillara non hanno figli o nipoti, non pensano alle future generazioni e al mondo che gli lasceranno?».
Secondo l'esponente democratico, «le politiche di Bolsonaro sono pericolose non solo per il Brasile ma per tutto il mondo, perché l'Amazzonia è il polmone del pianeta. L'unica 'consolazionè - conclude - è che per ricevere la delegazione brasiliana non saranno spesi soldi dei cittadini, visto il dietrofront del sindaco che ha ritirato la delibera di spesa. Almeno non si è aggiunta vergogna a vergogna».
ATTESO A PADOVA
Nel pomeriggio il presidente del Brasile era atteso a Padova, per una visita alla Basilica del Santo. In Prato della Valle si sono radunati gli antagonisti dei centri sociali, con slogan contro Bolsonaro. All’ingresso di via Belludi un cordone di polizia che per l’occasione ha schierato anche il camion degli idranti.
E gli antagonisti hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza ma sono stati respinti dalla Polizia: scontri, scene da guerriglia urbana. Fermata una ragazzia di 19 anni dei centri sociali.