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Troppi vincoli e capienze dimezzate: a Trieste le discoteche restano chiuse

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Troppi vincoli e capienze dimezzate: a Trieste le discoteche restano chiuse

TRIESTE Niente feste danzanti in riva al mare. Niente maratone in pista al ritmo dell’ultimo tormentone di stagione. Per ora a Trieste non si balla. A meno di un allentamento delle linee guida generali, giudicate al momento incompatibili con la ripresa dell’attività, quest’estate le discoteche cittadine potrebbero restare definitivamente chiuse. E questo nonostante l’ultima ordinanza del presidente Massimiliano Fedriga consenta di fatto a chi gestisce locali dotati di uno spazio all’aperto di ripartire a tutti gli effetti. Non a caso sulla pista del Kursaal a Lignano il ritmo tornerà a pulsare dal prossimo sabato mentre il Mr. Charlie sta lavorando per riaprire il 27 giugno. All’Ausonia Beach Club e al Cantera di Sistiana - le uniche discoteche “ufficiali” in provincia perché in possesso di licenza di pubblico spettacolo e dotate anche in spazi esterni -, la febbre del sabato sera invece deve attendere.

Balli a 2 metri e solo all'aperto: ecco le linee guida per le discotechefoto da Quotidiani localiQuotidiani locali

L’ostacolo più difficile da superare riguarda l’inevitabile riduzione della capienza, quasi dimezzata per riuscire a garantire in pista le distanze di sicurezza. Giudicato meno critico invece l’obbligo di assicurare un servizio di vigilanza idoneo a far rispettare le regole imposte dalle linee guida. Un obbligo che appunto non spaventa realtà come le discoteche, da sempre abituate a lavorare con una nutrita squadra di “buttafuori”. Peraltro chi in regione ha già definito la ripartenza, lavorerà prevalentemente con le prenotazioni, per garantire un accesso regolamentato, che consenta a chi vuole avere la certezza di entrare di non fare strade a vuoto, evitando anche assembramenti all’ingresso.



Non tutti i gestori, va detto, hanno già deciso di alzare bandiera bianca. I responsabili del Cantera, che la settimana scorso hanno inaugurato con successo il vicino stabilimento Castigo, con annesso louge bar e ristorante, stanno studiando una riorganizzazione degli spazi nella speranza di poter proporre serate almeno a luglio. Niente da fare invece all’Ausonia Beach Club. «Il tipo di spettacoli che noi siamo abituati ad organizzare - spiuega Gianfranco Mesghetz della Anubi, la realtà che organizza le serate lì e dà vita anche agli eventi di maggior portata al Molo IV - hanno una certa portata che non si adatta alle attuali linee guida. Senza contare poi che le location che gestiamo sono impegnative».

Senza polemizzare né contestare le strategie della Conferenza delle Regioni, Mesghetz fa notare che un locale pensato per ballare e divertirsi, per effetto dei vincoli di capienza rischierebbe di risultare mezzo vuoto. «Il clima sarebbe cioè quello di una festa non riuscita - commenta -. Noi quindi aspettiamo senza problemi, perché riteniamo la sicurezza sanitaria debba avere la priorità. Speriamo che le maglie della linee guida o si allentino un po’ nel corso dell’estate, e siamo pronti a ripartire al primo spiraglio che consenta l’organizzazione di uno spettacolo con i nostri standard».

Le altre discoteche di Trieste non hanno una struttura idonea alla ripartenza e devono quindi attendere o reinventarsi , come farà ad esempio, dal prossimo 26 giugno, il Deus di via Torino, con una formula diversa, declinata su aperitivi e cene. L’assenza di locali dove ballare a Trieste spingerà inevitabilmente soprattutto i più giovani a raggiungere, a questo punto, Lignano, o addirittura ad arrivare fino in Croazia dove, ad esempio, il Coco Club di Parenzo ha già riaperto e lo Steel di Rovigno sta scaldando i motori. —
 

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