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Elisa, solo Elisa, sempre Elisa!

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Longo Borghini aggiunge una perla al suo palmarès: vince in solitaria il Tricolore 2021 a Castellana Grotte, il terzo in carriera. Podio per l’eterna Tatiana Guderzo e per Ilaria Sanguineti

dal nostro inviato

Partiamo dalla fine, da Dino Salvoldi che s’è seguito tutta la corsa metro per metro e non ha scoperto quasi nulla che già non sapesse, e cioè che “non posso fare a cambio d’ammiraglia col ct olandese”, ma che di frecce da lanciare non ne ha poche anche l’Italia. “La corsa non è stata particolarmente brillante, certo influenzata dal caldo e soprattutto dal grande controllo esercitato dalle Fiamme Oro”, ovvero la squadra in cui militavano alcune delle atlete di punta del nostro movimento, sebbene solitamente corrano per formazioni di club. “E alla fine ha vinto chi doveva vincere”. Che Elisa Longo Borghini, al terzo titolo nazionale italiano in linea (secondo di fila), a cui l’altro giorno aveva già aggiunto il quinto a cronometro, fosse la favorita principale sul percorso pugliese tra Monopoli e Castellana Grotte, lo sapevano tutti e lei per prima.

Lei che ha aspettato il momento buono per giocare la carta dell’anticipo, a poco più di 20 km dalla fine (dei 143 totali del tracciato, e fin lì non era successo praticamente niente) sul Muro di Santa Lucia ai Monti, ancora prima che si approcciasse la decisiva (forse) salita di Gorgofreddo; solo che Elisa si è vista tampinare da subito dalla bravissima Soraya Paladin, che continua a dare importanti conferme in tutti i settori. E allora, se in due non conviene andare (perché la 28enne della Liv rischiava di batterla allo sprint), tanto valeva aspettare che rientrasse un primo gruppetto (la Valcar attivissima per Ilaria Sanguineti) e poi sparare una seconda bordata, puntualmente venuta sull’ascesa citata. Ma anche in questo secondo caso Soraya ha risposto senza tentennamenti, e le due hanno scollinato insieme ai -15.

Troppa la strada dalla piccola vetta al traguardo, però, e allora via via son rientrate in diverse, quelle che citeremo per le prime posizioni dell’ordine d’arrivo. Tra costoro, una ragazza che non finiremo mai di ammirare, di cui parliamo diffusamente più giù. Insomma, tutto da rifare per ELB, ma lei non è tipa da scoraggiarsi di fronte a queste eveniente. E infatti a 3 km dall’arrivo ha assestato la terza botta, e stavolta è stata quella definitiva.

Nessuna ha avuto più gambe o genio per seguire la piemontese della Trek-Segafredo (qui in maglia Fiamme Oro, come detto sopra), che è arrivata in perfetta e splendida solitudine sotto lo striscione posto accanto all’ingresso delle Grotte di Castellana, culmine di un percorso dall’indubbio fascino scenografico e paesaggistico. Un’ennesima viva e vibrante affermazione, quella di Elisa, in vista dei prossimi impegni: “La squadra mi chiede di fare un grande Giro e farò di tutto per dare soddisfazioni a tutto il team; e poi è ovvio che penso anche a Tokyo”, ma non può dire che sarà l’appuntamento centrale di tutta la stagione. Parlerà coi fatti, come oggi, come a Rio, come chissà.

Mentre Longo Borghini si era ormai involata, un terzetto si è avvantaggiato per giocarsi i due posti restanti sul podio, e chi ha vinto la volatina? Tatiana Guderzo, proprio lei, per la quale il bronzo nella crono tricolore ci aveva già messi sull’avviso: torna il grande appuntamento (i Giochi), torna Tatiana. Lei va per i 37 e coltiva un sogno che le si sta materializzando davanti agli occhi: “Sto cercando di conquistarmi la quinta partecipazione alle Olimpiadi, sarebbe un piccolo record e una grande soddisfazione da dare a tutte le persone che mi vogliono bene, oltre che a me stessa”. E anche Salvoldi, che ha guidato la Guderzo tante volte (compreso il mitico Mondiale di Mendrisio 2009), annuisce quando si parla delle possibilità della vicentina, oltre che di quelle di Soraya Paladin.

Torniamo all’arrivo, dove Guderzo (in maglia Fiamme Azzurre anche se è tesserata della Alé BTC Ljubljana) ha preceduto, a 10″ da Longo Borghini, Ilaria Sanguineti (un bel piazzamento per un’atleta solida e sempre presente) e Marta Cavalli (qui Fiamme Oro, solitamente è della FDJ). A 14″ ha chiuso Camilla Alessio (Bepink), a 15″ Sofia Bertizzolo (Giamme Oro), e a 20″ Debora Silvestri (Top Girls-Fassa Bortolo), Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT), Gaia Realini (Isolmant-Premac) e Soraya Paladin (Liv) a completare la top ten.

In gara c’era anche Letizia Paternoster (Fiamme Azzurre, ma proviene dalla Trek) e molti occhi erano puntati su di lei e sui progressi di condizione che in effetti pare evidenziare dopo molti mesi segnati da infiniti problemi fisici. La trentina è un punto fermo dell’altra nazionale di Salvoldi, quella su pista, per la quale ballano 8-9 nomi per 5 soli posti. E se un’Elisa Balsamo ma anche una Vittoria Guazzini paiono difficilmente amovibili dal quintetto, abbiamo l’impressione che Letizia verrà aspettata fino all’ultimo momento disponibile, e poi imbarcata comunque per Tokyo a meno di cataclismi nelle prossime giornate/settimane. Le altre due caselle saranno più difficili da riempire, e di sicuro resterà a casa qualche ragazza di grande valore: effetti collaterali dell’abbondanza di scelta.

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