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Jakobsen interrompe l’epopea di Bennett

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Tour of Turkey, tra le strade dell’antica Troia il velocista della Deceuninck batte l’irlandese. Nei 10 Malucelli e Pacioni

La recente vittoria alla Scheldeprijs e le ottime prestazioni generali, facevano di Fabio Jakobsen uno dei velocisti più attesi di questo Tour of Turkey 2019: il neerlandese della Deceuninck-QuickStep, però, aveva sbagliato lo sprint nella prima tappa e si era ritrovato secondo dietro ad un comunque difficilmente battibile Sam Bennett mentre ieri si era arreso ad un finale troppo impegnativo per le sue caratteristiche. Oggi però Jakobsen e la squadra non hanno fatto errori ed hanno potuto aggiungere una nuova vittoria al già notevole bottino stagionale: adesso sono tre per Fabio, ben ventiquattro per il team di Patrick Lefévère; e se questo di appena 22 anni continuerà a sfornare ottime prestazioni potrebbe anche conquistarsi una convocazione per la Vuelta a España debuttando così in un grande giro.

Un passaggio dalle rovine dell’antica Troia
Al termine della tappa di ieri tutta la carovana di questo Giro di Turchia si è imbarcata sui battelli che attraversano lo stretto dei Dardanelli per raggiungere la parte asiatica del paese e la città di Canakkale da cui prendeva il via la frazione odierna: il raduno di partenza era sul lungomare della città, accanto al grosso cavallo di legno che è stato utilizzato per le riprese del film Troy; e poco importa se le ultime scoperte dicono che in realtà si trattasse di una nave. La zona è fortemente legata ai racconti dell’Iliade di Omero perché proprio a pochi chilometri da Canakkale si trovano dalle rovine che ormai da una ventina d’anni tutti gli storici hanno ufficialmente riconosciuto come quelle dell’antica Troia: negli anni la città è stata distrutta e ricostruita ben nove volte, ma ormai è ben poco quello che resta.

Proprio in prossimità di Troia dopo una ventina di chilometri era collocato oggi il traguardo volante Turkish Beauties: la tappa misurava complessivamente 122.6 chilometri con un solo gran premio della montagna di terza categoria al chilometro 76.8 ed una discesa abbastanza tecnica prima del lungo tratto di pianura che portava al traguardo di Edremit. Gli ultimi 30 chilometri erano praticamente tutti su uno stradone molto largo senza alcuna curva, non proprio le condizioni preferite dai treni dei velocisti che così non possono allungare il plotone e diminuire i rischi di rimonte da dietro.

Ancora Neri in fuga, c’è Marengo
In questa terza tappa non c’è stata grande battaglia per andare in fuga anche perché subito dopo il via ufficiale s’era già formato in testa un gruppetto di sei corridori che ha iniziato a guadagnare terreno. La Neri Sottoli-Selle Italia-KTM si è confermata ancora una volta molto attiva in questo Tour of Turkey e dopo le azioni da lontano di Fortunato e Bertazzo nelle prime due tappe, oggi è toccato a Umberto Marengo mettersi in evidenza: assieme al piemontese c’erano il monegasco Victor Langellotti (Burgos-BH), il basco Urko Berrade (Euskadi-Murias) ed i soliti contendenti per la maglia bianca Lindsay De Vylder (Sport Vlaanderen-Baloise) e Feritcan Samli (Turchia), quest’ultimo accompagnato dal compagno di squadra Ahmet Örken.

Al traguardo volante Turkish Beauties sono stati proprio i due turchi a transitare nelle prime due posizioni e Samli ha potuto quindi conservare la maglia bianca mentre Örken si è rialzato per aspettare il gruppo. I cinque battistrada sono arrivati ad avere un vantaggio massimo di 3’30” ma una coazione di Bora-Hansgrohe, Deceuninck-QuickStep, Lotto Soudal e Team Dimension Data aveva oggi troppo interesse ad arrivare allo sprint per correre rischi lasciando più spazio alla fuga anche in virtù del chilometraggio della tappa, non particolarmente eccessivo. Dopo il gran premio della montagna i fuggitivi sono rimasti in quattro perché Langellotti ha perso contatto in discesa, ma Berrade, De Vylder, Marengo e Samli hanno provato a insistere vedendo però ridursi costantemente il loro vantaggio.

Vento contrario nel finale, Jakobsen non sbaglia
In fondo alla discesa a 35 chilometri dall’arrivo il vantaggio dei quattro fuggitivi rimasti era sceso a 1’45”, poi 20 chilometri più avanti il gap è sceso per la prima volta sotto al minuto ed infine è arrivato il ricongiungimento definitivo quando mancavano 10.5 chilometri alla conclusione: il vento contrario non ha certamente aiutato l’azione di Marengo, Berrade, De Vylder e Samli. Ma questo fattore ha condizionato anche la volata perché negli ultimi chilometri tutti rettilineo e controvento non era facile riuscire a restare davanti o scegliere il tempo giusto per lanciare lo sprint: in questo oggi la Deceuninck-QuickStep oggi è stata assolutamente perfetta facendo trovare davanti agli ultimi due chilometri per lanciare Fabio Jakobsen che, stavolta, non ha sbagliato e non ha incontrato pubblicità sull’asfalto che potessero confonderlo come avvenuto nella prima tappa.

Nell’iniziare la volata lungo le transenne Fabio Jakobsen si è anche agganciato con una delle tante bandierine del pubblico, ma pur rimanendo attaccata al manubrio fin dopo il traguardo questo non ha condizionato la volata del giovane neerlandese che è riuscito a tenersi alle spalle il dominatore dei primi due giorni Sam Bennett. Terzo posto per Mark Cavendish che sembra finalmente dare qualche segnale positivo centrando il miglior risultato personale della stagione: non sarà tanto per uno con il suo palmarès, ma dopo due anni di problemi di salute può essere una piccola motivazione per ripartire. Quarto posto per Caleb Ewan la cui brutta caduta di ieri è ormai soltanto un brutto ricordo, non avendo lasciando conseguenze serie. Tra gli italiani piazzamento in top10 per Matteo Malucelli (Caja Rural) e Luca Pacioni (Neri Sottoli), rispettivamente sesto e ottavo. Da segnalare anche l’ennesimo buon piazzamento del belga Christophe Noppe (quinto) e il primo piazzamento stagionale nei 10 della Burgos-BH con il britannico Matthew Gibson.

Bennett leader, domani finale veloce ma insidioso
La classifica generale non è cambiata nelle prime posizioni e la maglia turchese è quindi rimaste sulle spalle di Sam Bennett che, con l’abbuono di 6″ conquistato con il secondo posto al traguardo, ha portato a 20″ il suo vantaggio sul compagno di squadra Félix Grossschartner e a 22″ sul colombiano Jhonatan Restrepo. Domani la quarta tappa sarà ancora dedicata agli uomini veloci, anche se il finale potrebbe tagliare fuori i velocisti puri: il traguardo nella città di Bursa, infatti, è posto in cima ad una salitella con pendenze attorno al 5% e la strade che spianerà solamente negli ultimi 500 metri.

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