Grazie, prego, scusi

Sono contento. Sono contento che il blog non abbia chiuso i battenti. Nel momento in cui l’ho creduto mi sono messo in contatto con un altro blog per continuare a scrivere delle mie passioni. Lo dico perché non vorrei essere preso per un “traditore”. Non ho mai tradito nessuno ma mi piace solo scrivere dove posso. E continuerò a scrivere qui dove ho incontrato delle persone stupende: ricche di passione, di competenza, di spirito, di umanità. Di passione anche politica che è stata esternata con forza e senza tanti infingimenti. Meglio essere schietti che ondeggianti. Il sottoscritto, pur non essendo un rivoluzionario (con l’età sono diventato piuttosto moscio), ha una grande stima verso le persone che vivono, si impegnano e lottano per un forte ideale. Come Mongo, per esempio, al quale mando un grande abbraccio insieme a tutti gli altri.
Sono contento per quello che ho scritto. Sì, perché rappresenta un po’ ciò che sono. O quello che credo di essere. Un vecchietto rinseccolito con l’animo strafottente di un ragazzaccio di strada unito a quello di un imberbe, indifeso, talora piagnucoloso fanciullo. Con un tratto in comune: la grande passione di leggere e scrivere. Così ho buttato giù delle tremende cazzate (vi ricordo, comunque, che una cazzata al giorno leva il medico di torno) insieme a qualche sudata ricerca e qualche momento di sentita commozione. Un grazie soprattutto a Martin che mi ha permesso di svuotare in parte quello che avevo dentro. E un grazie a tutti quelli che mi hanno letto e ancora mi leggeranno.
Grazie davvero.