Adele e Mistral, passione che si chiama pugilato
CUORGNÈ. Adele Vallero e Mistral Baima sono due giovani talenti della boxe piemontese ed entrambe fanno parte della scuderia del maestro Alessio Furlan, un tecnico noto per la sua capacità di forgiare campioni e guidare i giovani atleti attraverso il complesso percorso della boxe dilettantistica. Le due ragazze, pur essendo ancora nella categoria giovanile, hanno già dimostrato un potenziale notevole, portando a casa risultati che le hanno messe in evidenza nel panorama nazionale.
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GIOVANI E DECISE
Adele Vallero è nata a Cuorgnè, ha 17 anni, e frequenta il liceo scientifico Aldo Moro a Rivarolo e ha già grosse esperienze a livello nazionale. «Vengo ad allenarmi alla Skull Boxe canavesana a Cuorgnè da quando avevo sei anni – racconta – . Ho conosciuto il pugilato attraverso mio fratello maggiore. L'ho seguito in palestra e mi sono subito innamorata di questo sport. Lui poi non ha continuato e io invece sono andata avanti». Adele Vallero si è già fatta notare in diverse competizioni di alto livello. I suoi risultati raccontano di un'atleta tenace e competitiva. Protagonista sul ring ai campionati italiani schoolgirl, junior e youth femminili 2023, indetti dalla Federazione pugilistica italiana e disputati a Montesilvano in Abbruzzo. Adele conquista la medaglia di bronzo nella categoria junior 50 kg. E l'anno precedente aveva conquistato l’argento ai campionati italiani Schoolboy e Schoolgirl. La sua presenza costante sul ring e la sua determinazione la rendono una delle atlete da tenere d'occhio per il futuro del pugilato italiano.
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Mistral Baima è nata il 24 novembre 2008. Di Favria, anche lei frequenta il liceo scientifico Aldo Moro a Rivarolo e può essere considerata una promessa del pugilato femminile canavesano. «Ho iniziato facendo judo. Poi per un problema a un ginocchio non ho più potuto praticare questo sport e quindi ho deciso di cambiare e passare al pugilato – dice Mistral –. Mi sono appassionata e adesso dedico molto tempo ai miei allenamenti». Il lavoro meticoloso in palestra, l'allenamento quotidiano e la disciplina impartita dal maestro Furlan sono il terreno fertile su cui Baima e Vallero stanno costruendo i loro percorsi sportivi. L'ambiente della palestra è fondamentale: offre un supporto tecnico di primo livello e la possibilità di crescere misurandosi costantemente con atlete di talento. «Per praticare questo sport ci vuole tanta mentalità, bisogna avere tanta testa. Quando si entra nell'ambiente agonistico non bisogna distrarsi mai, bisogna fare molti sacrifici – continua Adele – sacrifici che sono ripagati: in fondo questo sport mi ha riempito il cuore».
TATTICA E RISPETTO
Il pugilato è tattica, strategia e regole ferree altrimenti diventa una rissa. E le ragazze sono consapevoli di questo. «Il pugilato non è uno sport violento. Nella boxe non si tirano solo pugni. Devi studiare il tuo avversario, devi saperti muovere sulle gambe, sapere come schivare i colpi – continua Mistral –e se un pugile si fa prendere dalla rabbia è sicuro che perderà l'incontro». Uno sport che diventa anche scuola di vita. «La cosa bella del pugilato è che c'è il massimo rispetto per l'avversario. Fuori dal ring siamo amici, si combatte durante l'incontro e dopo siamo di nuovo amici. Non c'è mai un senso d'odio – continua Adele –. Finito il match è facile vederci ridere insieme e ritrovarci a mangiare intorno allo stesso tavolo. E questo è molto bello». È il terzo tempo che si trova solo nelle discipline nobili. Tanta passione per questo sport e tutta questa maturità ha fatto guadagnare alle ragazze terribili la convocazione a uno stage con la nazionale di pugilato nell'ambito del Progetto ricerca del talento boxe femminile che si è svolto nell'ultimo weekend di settembre al centro di preparazione olimpica di Tirrenia.
LA VOCE DEL MAESTRO
Alessio Furlan è l'architetto che sta dietro il successo di queste giovani pugili. Il suo approccio non si limita all'aspetto tecnico, ma abbraccia l'educazione sportiva completa, fondamentale per atlete così giovani e motivate. Sotto la sua guida, Vallero e Baima stanno imparando non solo l'arte nobile del pugilato, ma anche i valori di rispetto, sacrificio e resilienza che sono il vero cuore di questo sport. E il pugilato è un momento importante per queste adolescenti. Gli allenamenti sono previsti tutti i giorni per due ore dal lunedì al venerdì. E spesso la preparazione si intensifica in occasione dei ritiri collegiali con gli allievi delle palestre del Piemonte. Sacrifici, tanti sacrifici: non vedere gli amici, non andare a mangiare una pizza perché si prende peso, riguardarsi, stare attente. E per il futuro? Per Adele Vallero non ci sono dubbi: «Voglio continuare, finché c'è la passione che mi brucia dentro voglio andare avanti fino alla fine e vorrei diventare una professionista». E per Mistral Baima il sogno è quello di una partecipazione alle olimpiadi. Forse la voglia di queste due ragazze la riassume una citazione di Muhammad Ali: «I campioni si costruiscono dall'interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere l'abilità e la volontà. Ma la volontà deve essere più forte dell'abilità».