Addio a Lucarno, maestro di pugilato e di vita: Parisi divenne un campione anche grazie a lui
VOGHERA. Lo sport perde una grande persona, prima ancora che un maestro che ha fatto la storia del pugilato italiano, europeo e mondiale: Livio Lucarno si è spento l’altra notte a Voghera. Aveva 81 anni. È stato il primo maestro di Giovanni Parisi, il ragazzo originario di Vibo Valentia che avrebbe i vinto l’oro ai Giochi di Seul 1988, e il titolo di campione del mondo dei superleggeri. Lucarno ha insegnato la boxe anche a campioni come Vincenzo Gigliotti, Lele Bagnoli e Francesco Acatullo, oltre che a Luciano Bernini e Alessandro Buratto, poi diventati tecnici.
«Ho tanti bei ricordi – racconta Bernini – Livio mi portava a combattere e con lui c’era un bellissimo rapporto. Mi ha insegnato tanto, mi diceva che non dovevo innamorarmi dei pugili». Buratto aggiunge: «Era come un papà. C’era sempre, ti cercava e accorreva se non stavi bene. Gli devo tanto. Sto gestendo la Boxe Voghera come voleva lui».
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Franco Ceniccola, presidente della Boxe Voghera, conosceva Lucarno da mezzo secolo ed era anche suo vicino di casa: «Prima di tutto provo un grande dolore per la sua morte. Poi, sto pensando a un premio alla memoria da dedicargli, in occasione del Memorial Parisi del 10 dicembre. Livio ha sostenuto due match da dilettante, poi si è messo all’angolo, era quella la sua vita. Una persona ascoltata e rispettata per la competenza. Di poche parole, ma sempre precise e pungenti».
I viaggi con Sturla e Parisi
Il professor Mario Sturla: «Sono legato a lui da tanti ricordi, avevo fatto il corso in cui Livio era diventato allenatore. Lo conosco da sempre, una persona educata e gentile, attenta ad ascoltare i miei consigli. Le nostre frequentazioni andavano oltre la palestra. Con lui e Parisi andavamo a fare gite fuori porta e le trasferte in giro per il mondo cementavano l’amicizia». Vincenzo Gigliotti sottolinea: «E stato un grande maestro e tutti noi dobbiamo dirgli grazie. Un paio di giorni fa ho incontrato la figlia Raffaella e ci siamo accordati per andare a trovarlo con Kogasso. Ora lui e Giovanni staranno preparando un ring lassù...».
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Francesco Acatullo: «Livio mi chiamava “lo zingaro, il bel ragazzo”, era il suo modo di fare. I suoi consigli sono stati importanti». L’ex campione del mondo Giacobbe Fragomeni trascorse mesi allenandosi con Parisi e Lucarno. «Un colpo al cuore, se ne va un uomo che in palestra ha trascorso la vita, quando non ci è più andato si è intristito. Con lui era tutto uno scherzare, lo facevo arrabbiare e lui mi rispondeva piccato. Poi si rideva insieme. Mi ha fatto conoscere tanti posti e mi ha anche insegnato molto».
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Giancarlo Mezzadra, diesse dell’Associazione Pugilistica Pavia: «Era anche socio del club ex pugili. Rispetto e amicizia, era un uomo e un maestro come non ce ne sono più». L’assessore allo sport del Comune di Voghera, Giuseppe Giovanetti aggiunge: «Maestro con la M maiuscola, nella vita e come allenatore di boxe». La sindaca Paola Garlaschelli: «É stata una figura importante per la boxe, un riferimento per i più giovani». «Aveva sempre una parola per tutti – ricorda il vigevanese Vincenzo Imparato, ex campione italiano – quando scendevo dal ring, anche se non ero un suo pugile, una battuta me la diceva sempre».
Lucarno lascia la moglie Mina, le figlie Lorenza e Raffaella, i nipoti. I funerali si tengono questa mattina, giovedì 30 novembre, alle 11 nel Duomo di Voghera. —
Maurizio Scorbati