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Trieste, dai campioni-pionieri agli stage nelle scuole: 70 anni di pugilato per la società “Pino Culot”

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TRIESTE Era il 1957 e una delle più intraprendenti società sportive triestine sfoderava un campione dietro l’altro. Un periodo d’oro che affiancava al nome di Nevio Carbi e Bruno Cocciolo i fratelli Civita, che più volte avevano ottenuto ottimi risultati in campo regionale e nazionale. Stiamo parlando della Società pugilistica triestina “Pino Culot”, che proprio quest’anno batte i suoi 70 anni di attività. La società infatti nacque ufficialmente nel 1953, quando il maestro Culot si separò dall’Accademia pugilistica dando vita, con l’aiuto di alcuni appassionati, al nuovo sodalizio.

Negli anni Sessanta e Settanta si formano altri campioni come Tullio Minca, Giulio Sellan, Giovanni Degrassi, Roberto Micheli, Bruno Demitri e Adriano Krapez, quest’ultimo attuale maestro della società: «Per molti anni un altro valido collaboratore è stato Nello Barbadoro», spiega lo stesso Krapez: «Fu lui infatti, alla morte di Pino Culot, a diventare maestro responsabile». Agli inizi degli anni Ottanta tuttavia il pugile lascia la società per dedicarsi all’allenamento di Mate Parlov. Parlov, nato a Spoleto nel 1948, conquistò l’oro nella categoria dei “mediomassimi” alle Olimpiadi di Monaco nel 1972, fu poi campione europeo nel 1976 e campione mondiale Wbc nel 1978. Divenne professionista nel 1975 a quasi 27 anni e fu proprio Barbadoro ad allenarlo a Lipizza per la nuova carriera. È stato anche il motivo per cui il maestro della “Pino Culot” lasciò la società triestina e il suo posto fu affidato a Tullio Minca, pugile e allievo dello stesso Culot.

Dalla palestra del maestro Minca escono altri due campioni, Battiliano e Lanzolla, il primo campione italiano “novizi” nel 1983, mentre Lanzolla sarà campione nei Giochi della gioventù nella medesima categoria nel 1985. Sono anche gli anni in cui la società pugilistica trova il sostegno di Adriano Krapez e Carlo Kozina.

«Fu un’epoca fruttuosa, non solo a livello agonistico», continua Krapez: «In quel periodo la “Pino Culot” aveva sviluppato e approfondito la dimensione formativa. Infatti iniziò a collaborare alla realizzazione di uno stage pugilistico, destinato agli studenti delle scuole medie inferiori triestine. Una bella esperienza che aveva incontrato il favore del provveditore agli studi e dei presidi di vari istituti, per cui questa nuova mansione didattica rimase attiva fino al 1992».

Un anno prima, nel 1991, la direzione sportiva della scuola viene affidata proprio al maestro Adriano Krapez, quale tecnico responsabile: «Si formò così anche il nuovo Direttivo della società con il docente universitario Marcello Giorgi alla presidenza, mentre nel Consiglio figurava Livio Cigliani, che è stato anche un ottimo pugile dilettante. Gli altri consiglieri erano Christian Barilla, Bruno Demitri e Carlo Kozina».

A Giorgi, eletto infine presidente del Comitato regionale Fvg della Federazione pugilistica italiana, seguirà la presidenza di Gaetano Rossi: «Che ha guidato la società pugilistica portandola ai massimi livelli nazionali fino al 2015, anno della sua prematura scomparsa». Oggi la Pino Culot è presieduta da Alessandro Rossi e la vicepresidenza è affidata ad Alberto Manunza, sempre con la guida sportiva di Krapez in sinergia con Bruno Demitri e i nuovi consiglieri Livio e Romano Cigliani, Michelangelo Miolo e Antonio Battisti.

Ma le sfide non sono certo finite, almeno a guardare i risultati. Di recente, infatti, a quasi 70 anni “suonati”, la società pugilistica triestina ha continuato a mietere successi. Sotto la guida di Krapez infatti ha conquistato diversi titoli, sia nazionali che europei, tra cui il tricolore dei “massimi” con Fabio Tuiach e il titolo nazionale “novizi” con Luca Maccaroni

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