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Rebecca Nicoli, la luce dopo l’infortunio: ritorno vincente sul ring e il sogno Tokyo

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Rebecca Nicoli, la luce dopo l’infortunio: ritorno vincente sul ring e il sogno Tokyo

Rebecca Nicoli ha ripreso da dove aveva smesso, cioè da vincitrice. Al primo torneo disputato con la canotta della nazionale dopo un lungo infortunio e un’ operazione all'anca che l'hanno tenuta cinque mesi lontana dal ring, l'ex campionessa italiana dei kg. 60 ha vinto il torneo di Usti and Labem, in Repubblica Ceca. L'obiettivo della mancina pavese ora è rappresentato dal torneo europeo di qualificazione per i Giochi Olimpici, che si disputerà a Parigi dal 4 all'8 giugno. Il torneo della boxe olimpica era stato sospeso il 16 marzo dello scorso anno a Londra a causa della pandemia. Si riprenderà con la situazione in atto al momento della sospensione: Rebecca che dovrà disputare gli ottavi nei kg. 60.

«Sono molto contenta - spiega la pugilessa pavese, classe1999, tesserata con le Fiamme Oro - in Cechia si è concluso un positivo test di rientro dopo una lunga riabilitazione. Ho vinto tre incontri disputati con la consapevolezza di aver seguito un programma di preparazione scrupoloso, studiato nel dettaglio grazie alle sinergie esistenti tra la Federpugilato e il Gs Fiamme Oro, che mi ha permesso di presentarmi in forma».

L’emozione del ritorno sul ring

Salire sul quadrato dopo tanto tempo è stato difficile. «Direi emozionante - sorride Rebecca - prima del match d'esordio il pensiero è tornato all'infortunio, all'intervento, alla convalescenza, alla riabilitazione, alla preparazione e ancora allo sconforto, all'ansia, alla paura di non farcela. Ora quei fantasmi sono stati scacciati, ora ne sono conscia, sono tornata». Rebecca potrebbe raccogliere lo scettro lasciato da Giovanni Parisi, perché sarebbe il secondo pugile e la prima pugilessa pavese che va alle Olimpiadi: «Gli incontri in Repubblica Ceca - sottolinea la giovane uscita dall’Ap Pavia - sono serviti a riprendere confidenza con la competizione, testare lo stato fisico e mentale, riprendere ritmi e affinare movimenti. Sono abbastanza soddisfatta della mia prestazione, resta molto da fare per presentarmi alla selezione nella migliore forma ma il tempo c'è e sono fiduciosa».

Per Rebecca non è prevista la partecipazione ad altri tornei, bensì un serrato programma di allenamenti di rifinitura, con due sessioni giornaliere, sei giorni alla settimana, tutti lavori tecnici e specifici. «Manca un mese al primo grande appuntamento dove dovrò conquistare il pass olimpico - conclude - un sogno che ho sin da piccola. Era il 2004, l’anno delle Olimpiadi di Atene, mentre seguivo le competizioni ho detto che il mio futuro sarebbe stato disputare le Olimpiadi, suscitando qualche risatina ironica. E invece oggi sono qui, determinata e decisa a realizzare quella mia aspirazione infantile. Un grande ringraziamento va alla Federpugilato e alle Fiamme Oro, che hanno continuato a credere in me, sostenendomi in tutte le necessità, a Fabio Morbidini, che ha curato la mia riabilitazione, allo staff della nazionale, al mio maestro Gianni Birardi a cui va anche un pezzo di cuore, a tutti coloro che mi sono stati vicini e per ultimo, ma non ultimo, a Raffaele, il mio fidanzato, che mi ha supportata e sopportata nei momenti più bui, mi ha sostenuta nella convalescenza e grandi motivazioni nella ripartenza, mi ha aiutato ad essere serena e fiduciosa nel pieno recupero un compagno unico e prezioso». —

Maurizio Scorbati
 

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