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Biathlon, Europei Minsk-Raubichi 2020: Norvegia e Ucraina trionfano rispettivamente nella single mixed e nella staffetta mista. Italia lontana dal podio

La seconda giornata di competizioni a Raubichi, in Bielorussia, prevedeva oggi lo svolgimento della staffetta mista e della single mixed per assegnare il titolo iridato degli Europei 2020 di biathlon.

L’Italia schierava oggi nella single mixed l’esperta coppia Alexia Runggaldier e Giuseppe Montello, due atleti in cerca di ritrovare le migliori sensazioni dopo svariati problemi che li hanno allontanati per il momento dalle squadre di Coppa del Mondo. Purtroppo oggi non è sembrata la giornata ideale per risollevare gli animi, in quanto la coppia azzurra ha subito perso contatto con la testa della corsa ed è progressivamente scivolata sempre più indietro terminando addirittura 14esima a 4’12”, con 12 ricariche totali utilizzate ma senza mai dover percorrere il giro di penalità. Una prova sottotono sulla difficile neve bielorussa, resa molto complicata e molle dal grande caldo che non sta risparmiando la zona.

La vittoria è andata di prepotenza ai norvegesi Karolin Erdal e Endre Strømsheim, liberatesi della concorrenza di Germania e Ucraina nell’ottava e ultima serie grazie ad un rapido e preciso poligono del ventiduenne di Geilo. In totale i due nordici hanno utilizzato come l’Italia 12 ricariche, molte rispetto ai diretti rivali, ma il passo sugli sci stretti ha permesso di sopperire a questa leggera imprecisione. La medaglia d’argento se la sono giocata dunque in volata, con 11″ di distacco dal vincitore, Justus Strelow e Ruslan Tkalenko, con il tedesco che è riuscito ad avere la meglio amministrando correttamente le energie residue dopo aver scavato un piccolo gap nel poligono decisivo. La Germania è risultata la più precisa di tutte al tiro, solamente cinque ricariche complessive per Strelow e la compagna Stephanie Scherer, un dettaglio che ha fatto alla fine la differenza rispetto alla coppia ucraina formata da Tkalenko e da un’Anastasiya Merkushyna in grande ripresa e reduce dai Mondiali di Anterselva. Resta ai piedi del podio con un po’ di delusione la Lituania, che si era presentata qui come favorita per la medaglia grazie alla collaudata coppia Andrejs Rastorgujevs e Baiba Bendika. Purtroppo per la formazione est-europea il trentunenne con due podi di Coppa del mondo alle spalle è saltato completamente nel suo primo tiro in piedi, girando due volte e rendendo quasi impossibile una rimonta che non si è più concretizzata, così il distacco dal podio è restato superiore ai 45″.

La staffetta mista tradizionale invece vedeva il quartetto italiano composto da Irene Lardschneider, Nicole Gontier, Saverio Zini e Daniele Cappellari. La giovane gardenese ha aperto con un lancio di assoluto valore, trovando lo zero al tiro e uscendo dalla seconda serie in testa insieme alla Bielorussia. L’ultimo giro si è rivelato però più faticoso e difficile del previsto per lei e il testimone è stato passato a Gontier con 26″ di ritardo dalla testa. La valdostana ha limitato gli errori al tiro (4 ricariche) ma, complici i materiali o la neve veramente molle e acquosa non è riuscita a fare la solita differenza sugli sci stretti, pagando a sua volta un ritardo simile. Quando Zini ha girato nel primo poligono a terra le speranze di medaglia sono definitivamente svanite e l’ultima frazione di Cappellari si è rivelata una mera formalità, chiusa al decimo posto.

L’oro è andato all’Ucraina (Valj Semerenko, Yulia Dzhima, Artem Pryma, Dmytro Pydruchnyi) dopo una serrata lotta con la Bielorussia padrona di casa, che si è risolta solamente all’ottava e ultima serie per via dell’eccellente lavoro dell’ultimo frazionista a fronte dei quattro errori di Sergey Bocharnikov, che ha girato e perso così addirittura la medaglia in favore di Russia e Norvegia rispettivamente seconda e terza a 32″ e 33″. Il due quartetti – K. Reztsova, V. Slivko, E. Latypov e S. Khalili da una parte e A. Skrede, I. Lien, S. Bakken e A. Andersen dall’altra – sono restati insieme praticamente per tutta la durata della staffetta e la differenza per l’argento è stata fatta dalla maggior qualità del russo nell’ultimo giro. Oltre alla Bielorussia i grandi delusi odierni sono anche i tedeschi che hanno dovuto subire una partenza disastrosa da parte di Maren Hammerschmidt (2 giri di penalità al primo poligono) e non sono più rientrati terminando addirittura 13esimi a 5′.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: Michele Brugnara

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