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Turkish Airlines Euroleague Playoff #game1 2020-21: Olimpia Milano-Bayern Monaco, la genesi del successo e l’effetto farfalla

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“A volte una battaglia decide tutto e, talvolta, la cosa più insignificante decide il destino di una battaglia”.

Così diceva Napoleone Bonaparte per celebrare le sue vittorie e le sue conquiste. In questa frase c’è un concetto sottointeso, nascosto ma facilmente identificabile: la cura dei dettagli. È importante partire da questa accezione per capire meglio il processo che sta dietro allo schema, che ha permesso la vittoria milanese.

L’Olimpia Milano è una squadra molto versatile nelle rimesse “special”, grazie alla capacità di lettura e alle caratteristiche tecniche degli uomini di maggiore esperienza.

Per prepararsi all’ignoto, così come succede nella vita reale, chiunque tende a fare affidamento sulla propria memoria storica. Questo meccanismo, anche se ad un primo sguardo può sembrare positivo, in realtà tende a farci concentrare solamente su quello che ci si aspetta, agendo come se l’ignoto non esistesse. 

In molte occasioni sono stati gli esterni a decidere una partita, ed è proprio questo ricordo che ha guidato la difesa del Bayern Monaco e dei suoi giocatori.

Schema iniziale:

Il Bayern Monaco decide di iniziare difendendo a uomo, Reynolds viene lasciato un passo dentro l’area per scoraggiare il roll o per cambiare sulle uscite degli esterni. In questa posizione difficilmente può coprire un lob profondo, ma per il momento la priorità è la pressione sugli esterni milanesi.

Milano lancia due esche alla difesa del Bayern: l’uscita di Rodriguez verso il perimetro e l’uscita di Punter. I due movimenti sono fatti quasi in contemporanea e questo costringe i difensori a dover reagire d’istinto.

Radosevic si sta preparando ad assorbire il blocco, dalla postura si vede la volontà di non passare forte, ma di continuare nel lavoro di contenimento.

Il movimento di Rodriguez viene controllato da Gist, che nel frattempo sta marcando Leday. 

Step 1:

Gist intercetta il movimento di Rodriguez e cambia la marcatura, Radosevic non è preoccupato dalla situazione, perché Leday è passivo e non rappresenta una minaccia. In questo momento sembra che la scelta di Milano sia l’uscita di Punter.

Lucic cerca di non commettere un fallo, che sarebbe risultato sanguinoso, e segue il movimento dell’esterno milanese.

Reynolds fa un passo verso Hines e crea un raddoppio involontario: questo è il primo errore commesso dalla difesa ospite. È qui che l’attacco di Milano crea il primo vantaggio, Gist è costretto a cambiare e Lucic è l’unico giocatore che può coprire attivamente l’eventuale taglio di Leday.

Radosevic, uscendo in maniera debole sul blocco e battezzando le intenzioni di Leday, sta creando densità dove non è necessario.

Step 2:

Punter si prepara a girare l’angolo e Leday comincia il taglio verso canestro. Radosevic continua a sbagliare e si preoccupa soltanto della palla, diventando un difensore completamente inattivo.

Milano è riuscita a creare un 3vs2, l’esca Rodriguez ha ottenuto il risultato sperato. In questo momento ci sono due giocatori visivamente attivi (Reynolds e Lucic), il serbo è l’unico che può comandare la difesa per adeguarsi a quello che sta succedendo.

Ha la possibilità di chiamare lo switch su Punter e rimanere in mezzo all’area, rallentando e complicando la penetrazione di Leday.

Reynolds, ormai troppo spostato verso il perimetro, può soltanto essere di supporto alla scelta del compagno.

Step 3:

Lucic non legge correttamente la situazione e sceglie di continuare a seguire il movimento di Punter: è questo l’errore che apre il lato debole a Leday.

In questo momento solo Gist è in grado di vedere il taglio, i suoi compagni sono visivamente impegnati a seguire il movimento di Punter e la rimessa di Delaney.

Reynolds, rispetto all’immagine precedente, si trova dentro l’area, ma non è comunque nella posizione corretta per negare un lob. Il movimento viene fatto perché Radosevic si sposta per favorire il passaggio stretto di Lucic.

Non è un movimento dettato dalla consapevolezza di quello che sta accadendo.

Step 4:

La palla parte dalle mani di Delaney, mentre i tre difensori sono ancora concentrati su Punter.

La difesa del Bayern non può più fare nulla per contrastare il tiro, può soltanto sperare che il passaggio sia sbagliato o che Leday non controlli la palla in maniera ottimale.

Reynolds, favorito anche dalla posizione profonda assunta in precedenza, è l’unico giocatore in grado di tentare una timida stoppata.

“Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”

James Yorke, padre della teoria del caos, ha sempre seguito un unico mantra: “Occorre essere preparati a cambiare i piani in qualsiasi momento”. Quello che è mancato al Bayern Monaco è stato proprio questo, il coraggio o la voglia di andare controcorrente.

E allora forse i dettagli sono davvero importanti: il gesto insignificante di Leday, la corsa indifferente di Rodriguez, la scelta razionale di Lucic. Non sapremo mai cosa sarebbe successo, se il Bayern avesse preso altre scelte. D’altronde il basket è bello anche per questo.

Forse staremmo parlando di una vittoria storica, scomodando la celebre lotta di Davide e Golia, esaltando la partita di D.J. Seeley e la capacità del management di averlo portato a Monaco.

Vedendo questa partita con Edward Lorenz, magari avremmo scoperto che no, non sarebbe cambiato nulla, perché una farfalla aveva già sbattuto le ali e nessuno se n’era accorto.


Alessandro Bagnari

@Ale_Bag92

 

 

 

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