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Pallacanestro Trieste, il meglio dell'Allianz in quattro minuti

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Pallacanestro Trieste, il meglio dell'Allianz in quattro minuti

TRIESTE Trentadue minuti di Allianz irriconoscibile, impacciata, senza idee che non fossero il provarci (per fortuna bene) da tre punti. Poi, in 300 secondi scarsi, Trieste si trasforma, inizia a difendere e con un clamoroso Alviti spalleggiato da Doyle chiude la partita. Il successo su Varese in emergenza postCovid per 108-83 però conta moltissimo perchè mette praticamente al sicuro la salvezza, visto che a quota 16, al sesto posto in coabitazione con Pesaro, l’Allianz sembra inattaccabile da chi sta dietro. E a girone di ritorno già iniziato (anche se la gara con Varese valeva come recupero della 14.a di andata) Trieste è obbligata ad alzare l’asticella delle ambizioni.

L’Allianz nel quintetto di partenza propone Cavaliero al posto di Doyle, Varese per tenersi qualche cartuccia in panchina inserisce nello starting five il giovan Virginio. Puntuale partenza ad handicap di Trieste (5’ 6-11), irretita dall’alternanza di difesa a zona e individuale disposta da Bulleri. Per essere annunciata a corto di allenamenti, l’Openjobmetis corre eccome. O, almeno, lo fa fino al primo vantaggio degli uomini di Dalmasson, con la tripla di Fernandez (7’ 17-16). La scudisciata di Lobito dà la sveglia, con l’Allianz che completa un break di 9-0. Triplo cambio per Trieste con Alviti, Laquintana e Upson per Henry, Fernandez e Delia e il primo quarto vede Trieste avanti di otto 28-20, con Da Ros unico sul parquet per tutti e dieci i minuti e non a caso miglior realizzatore dello scorcio (7).

Il dilatarsi del vantaggio rientrerebbe nella logica di un confronto tra un quintetto che ha vinto 4 degli ultimi 5 incontri e uno che non gioca da un mese. Finalmente si accende Milton Doyle: quattro bombe in altrettanti minuti e Varese che resta inesorabilmente indietro. Quando non la imbuca Doyle provvede Alviti che aggiunge la magia di un canestro danzando tra tre difensori. 45-31 a metà parziale ma, per quanto Scola sia immenso, vederlo volare in contropiede a 40 anni non va a merito della difesa triestina. Certo che se l’Allianz non riesce a dilatare ulteriormente il margine, Varese prende coraggio, colpendo in particolare con gli ex, Ruzzier e Strautins. Intervallo a +7 ma 47 punti subiti in metà partita sono tanti. Troppi, specialmente se i lombardi da tre si stanno tenendo sul 25% (contro il 53% di Doyle & Co.). Non è granché nemmeno l’impattare a rimbalzo contro un avversario che ha una rotazione di lunghi striminzita (10 carambole per Strautins).

Non serve l’intervallo per ridare energie all’Allianz. Se ne avvantaggia invece chi dovrebbe essere spompato. Encefalogramma piatto per Trieste, Varese ormai non cerca nemmeno di colpire dal perimetro e si butta in area, ché tanto qualcosa raccoglie, arrivando ad appena tre punti (55-52 22’). Per scollarsi un po’ di dosso i lombardi arrivano provvidenziali le triple di Da Ros e Doyle. Peccato che l’unica idea di attacco biancorosso rimanga quella: provarci dai 6,75 e vediamo come va. Delia e Gražulis impalpabili, con l’argentino visibilmente in soggezione ad attaccare il canestro contro la stazza e la classe di Scola. In difesa non va meglio, è possibile che a esaurire il bonus falli sia Trieste quando ad arrancare dietro all’avversario, ricorrendo a modi rudi per compensare il calo di idee e di fiato, dovrebbero essere gli altri? Domanda retorica. Sì, è possibile. Anche perchè quando per due volte viene fischiato un antisportivo contro i varesini, l’Allianz non riesce a trarne vantaggio. Al 30’ gare ancora aperta, sul 71-64. Mah.

Per fortuna che c’è Alviti che sul 71-67 grida basta con cinque punti di fila che tengono a distanza la rimonta di Scola e soci. E per fortuna che c’è anche Upson, che prima si esalta schiacciando e poi osa l’inimmaginabile costringendo, chiudendolo, a far perdere palla a Scola. Doyle da tre rimette il vantaggio in doppia cifra (81-69 a sette minuti dalla sirena), ancora Alviti con due bombe lo consolida. Prima bella circolazione di palla per la sentenza di Doyle dall’arco e finalmente stavolta sì, la partita è chiusa. 90-70 a cinque minuti e spiccioli dalla fine. Upson firma il 92-70. Break di 21-3. In neanche 300 secondi cancellati 32 minuti di impaccio.


 

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