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Turkish Airlines Euroleague #round22 2020-21: l’Olimpia Milano non si ferma più, sconfitto anche l’Olympiacos seppur a fatica

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Nella serata di un derby di Milano calcistico da mille polemiche e che divide sportivamente sempre più in due la città, ci pensa una Olimpia Milano in formato “grande squadra in grandi notti europee” a riunire sotto la sua egida tutto il tifo  milanese (e non) in questa Eurolega. 

Eurolega che si sta trasformando in una cavalcata che sta regalando grandi emozioni al popolo biancorosso. Terzi in classifica dopo 22 partite e a una partita di distanza da un Cska che rischia di venir travolto dalla grana Mike James, in pochi a settembre l’avrebbero pronosticato.

La realtà comunque è questa e la vittoria contro i greci pireoti non fa che accrescere convinzione e morale della truppa. Perché la vittoria ottenuta è stata da grande squadra, con un primo tempo giocato badando alla difesa e raccogliendo meno di quanto prodotto causa due scellerati minuti finali.

E un secondo tempo in cui dopo un terzo quarto giocato male subendo ben 28 punti è seguito un ultimo quarto di grande maturità (caratteristica che di solito contraddistingue le squadre che ottengono successi da quelle che li sognano inutilmente, i successi), che ha permesso di regolare l’Olympiacos e di pareggiare anche la differenza canestri. 

Chiave della vittoria senz’altro i tiri liberi, 29 a 11 il conto di quelli tentati a favore della squadra di casa grazie alla capacità di far spendere in fretta i 4 canonici falli ai greci e quindi a conquistare punti senza colpo perire dalla linea della carità.

Spesso ci si dimentica dell’importanza delle % ai liberi, che nel basket moderno spesso segnano statisticamente la differenza che c’e’ tra vincere e perdere; 24/29 il dato odierno milanese per un ottimo 85%: secondo me bastava sbagliarne qualcuno in più nel primo tempo e Milano avrebbe rischiato seriamente di perdere anche se la riprova non l’avremo mai (per fortuna).

MVP indiscusso Punter che con le sue scorribande ha messo a ferro e fuoco la difesa Olympiacos e con la sua difesa ha reso difficile la serata dei vari Sloukas, Jenkins ed Harrison. 27 punti nell’Eurolega moderna sono tanta roba, specie se con ottime percentuali e la ciliegina sulla torta dei 5 assist.

Caro Messina, visto e considerato che con Delaney e il Chacho ha raggiunto un ottima intesa direi che è giunto il momento di sottoporgli un bel rinnovo di contratto per l’anno prossimo ( e magari per quello ancora dopo).

Non aspettiamo che arrivino quelli da 40 milioni di budget per portarcelo via…..poi come disse il grande Diego Abatantuono in un film di culto come Eccezziunale Veramente all’avvocato Agnelli …”caro Gioggggio se servono du lire per l’ingaggio (di Maradona nel film ndr) dammi un colpo di telefono che celi metto io”….

Olimpia Milano – Olympiacos Atene 90 – 79

SALA STAMPA

Ettore Messina

“E’ stata una partita molto dura, per gran parte del tempo abbiamo difeso bene e mosso bene la palla come dicono i 19 assist e le sette palle perse. Quello che ci ha complicato la vita è stata la difesa del terzo quarto quando forse pensavamo che avrebbero continuato a tirare con le percentuali del primo tempo da tre, invece hanno ottimi tiratori e quando hanno cominciato a far canestro sono rientrati e ci muovevamo bene ma i nostri close-out non erano all’altezza. Così ci siamo innervositi e abbiamo affrettato qualche tiro. Poi nel quarto periodo il nostro sforzo è stato tremendo, abbiamo strappato qualche rimbalzo, messo qualche tiro libero e siamo stati capaci di pareggiare la differenza punti, addirittura abbiamo avuto il tiro per ribaltarla. La difesa in quel momento è tornata al livello che volevamo. Direi che è stata collettivamente una prova importante di squadra, Micov e Roll erano inc ampo ma non in condizione, quindi contiamo che ci diano di più giovedì contro lo Zenit, quando speriamo di recuperare anche Shavon Shields, visto che invece Jeff Brooks sarà fuori per un po’ di tempo. Di nuovo, posso solo complimentarmi con i ragazzi”.                                

DIAMO I NUMERI

4 – i minuti, dannosi per la sua squadra, dell’ex re dell’Eurolega al secolo Vassilis Spanoulis. Il tempo passa per tutti, a quasi 39 anni è ormai pronto ad appendere le scarpe al chiodo per diventare dirigente dei pireoti. Visto il rendimento dei quasi coetanei Scola e Logan gli suggerisco un annetto dalle nostre parti, giusto per concludere in bellezza la carriera. Chissà cosa combinerebbe nel nostro campionato……

14 – i rimbalzi in attacco concessi ai greci (contro i soli 4 presi dall’Olimpia), dato che ha rischiato di essere decisivo avessero vinto gli ateniesi. D’altra parte Bartzokas ha scelto di giocare a tratti con Vezenkov e Printezis coppia di ali, ovvio che fosse difficile contrastarli a rimbalzo. Ma tutto sommato gli esterni hanno fatto un grande lavoro, senza il quale quel 14 avrebbe potuto essere un numero molto maggiore.

20 – i minuti della coppia Micov – Roll, con all’attivo due punticini. Non ci si poteva aspettare molto di più visto i rispettivi problemi, diciamo però che contro lo Zenit basterebbe un piccolo miglioramento per far contento Messina…..tanto c’e’ San Morasca da Cento a compensare, e forse arriva in aiuto anche Shavon Shields, assenza non da poco che da ancor più valore a queste ultime vittorie.

200 – i centimetri di altezza , più o meno (le misurazioni sono da sempre un mistero gaudioso), a cui è andato in scena uno degli scontri più belli della partita. Quello tra i due pivot bonsai, l’originale Kyle Hines e il 2.0 Hassan Martin. A livello statistico è finito in pareggio ma la sensazione che rimane è che il buon Hassan ( che ricordiamo percepisce circa 1/10 dello stipendio del 42 milanese) ne debba ancora mangiare di michette per essere decisivo nei momenti clou come il suo predecessore.

28 – per la rubrica “Il draft non è affatto una scienza esatta” vi diciamo che è la posizione al draft 2013 del buon Livio Jean Charles. Che, caso più unico che raro, praticamente nella NBA non ci ha mai giocato poiché probabilmente gli Spurs si sono accorti dopo averlo scelto che non era pronto. Lo hanno lasciato ancora a Villeurbanne e poi mandato in GLeague ad Austin e quindi il nuovo tentativo: dopo aver firmato un buon contratto a luglio del 2016 con San Antonio tutto sembrava presagire il suo debutto ma ad ottobre ecco il colpo di scena. Tagliato senza pietà e sbarco in Europa, dove raccatta ingaggi con il suo atletismo, certo non con il suo IQ cestistico.

0 – gli assist di Rodriguez al cospetto dei suoi 14 punti in 15 minuti. Statistica che penso non abbia precedenti nella carriera del buon Chacho. Tutto sommato però possiamo accontentarci ugualmente della sua prestazione che rimane positiva. L’abbiamo visto spendersi anche in difesa, altro evento strano e raro…..l’azione in cui raddoppia Printezis in post basso e poi corre come un fulmine dall’altro lato per cercare di anticipare un passaggio laterale all’ex pesarese Mckissic dimostra una volta di più che razza di campione sia

2 – a proposito di statistiche strane, gli errori dalla lunetta di Gigi Datome. Consecutivi poi, perché un grande tiratore quando ne sbaglia uno si innervosisce e tende a sbagliare anche il secondo….ora che ha concluso la sua striscia di 33 liberi in fila ne ha aperta un altra, è già a 2. Giochino: secondo voi a quanto arriverà? Io dico 27

Cristiano Garbin

@garbo75

 

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