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LBA Unipolsai 9^ andata 2020-21: la Virtus Roma non tracolla ma non decolla e l’Acqua S. Bernardo Cantù vince comodo 101-85

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Desio (MB), 22 novembre 2020 – L’Acqua S. Bernardo Cantù vince al PalaBancoDesio la sua prima gara dopo le due sconfitte subite nei matches di recupero disputati in una settimana per i rinvii in calendario causa covid (vs Milano e Treviso), e nel 9° turno del girone di andata LBA 2020-21 regola abbastanza agevolmente la solita, volenterosa ma al momento inefficace ed a tratti quasi inoffensiva Virtus Roma, per 101-85.

Come volutamente (e scaramanticamente), non ricordato nella preview di ieri, erano quattro anni consecutivi che la Virtus Roma passava in casa dell’Acqua S. Bernardo Cantù (togliendo ovviamente i quattro anni di A2 dell’Urbe), ma oggi, neanche sfruttando la potenziale stanchezza dei biancoblu di casa per le gare giocate negli ultimi giorni, è riuscita ad avere la meglio denotando una cronica (ormai) carenza di gambe e di testa.

Praticamente oggi è andata in scena la solita gara che la Virtus Roma di questi tempi, tra primo stipendio pagato allo staff tecnico più giocatori (mentre chi lavora alle spalle resta incredibilmente all’asciutto…), gioca ma sempre a sprazzi: bene, benissimo all’inizio, poi il solito tracollo del secondo parziale di tempo che ha indirizzato il match a favore dell’Acqua S. Bernado Cantù e logica, impossibile quasi incapacità di rimonta per carenza in primis di testa ma anche per gambe poco allenate e tensione agonistica presente a dosi omeopatiche.

Si assiste perciò ad un paradosso: mentre nelle prime giornate di campionato era logico assistere a gare in cui la Virtus Roma raramente poteva competere con le avversarie, a causa degli scarsi allenamenti dovuti al ritardo con cui la squadra di Piero Bucchi si era potuta assemblare e preparare allo start in LBA, oggi si assiste allo stesso fenomeno ma questa volta indotto dalla solita ed atavica incapacità dell’attuale proprietà di saper gestire professionalmente un gruppo di giocatori e di uomini.

Il risultato lo si vede quindi in campo. Ammutinamenti veri e disgustosi (Dario Hunt), ed alla fine prestazioni in cui il divario non è nemmeno così netto (sempre che le avversarie non ti aiutino, vedasi come a Brescia), ma la differenza sul campo si vede nell’atteggiamento, nell’affiatamento, nella capacità di starci con la capa in campo. Fisicamente poi, tutto vien da se.

Nelle parole, amare ma realistiche, di coach Piero Bucchi a fine gara, il sunto di quanto scrivo.

Comunque l’Acqua S. Bernardo Cantù ha meritato di vincere perchè ha sciorinato una pattuglia di giocatori di prospetto ed atleticamente superiori, presi per mano da un eccellente Jamie Smith e nonostante mancasse un certo, “semi-sconosciuto”, Maarten Leunen…Vince Cantù, grazie ad uno straordinario 54% dalla linea da tre e, giustamente, evidenziando come loro siano una squadra insieme da almeno un mese e mezzo in più della Virtus Roma, con alle spalle una proprietà che cerca di fare il meglio affinchè i giocatori possano dare sui legni italiani il massimo che possan dare.

Non occorre aggiungere altro se non che adesso, per fortuna, arrivano quasi 14 giorni di pausa in LBA, 14 giorni in cui, sebbene in assenza del Capitano Tommaso Baldasso impegnato con l’Italbasket alle gare di qualificazione al prossimo EuroBasket 2020-21, la Virtus Roma potrà chiudersi in palestra e perlomeno rimettere a posto il tasso fisico complessivo.

Sulla qualità degli allenamenti…Difficile che siano al top con tre americani validi e senza mancare di rispetto a Luca Bazooka Campogrande, Ricky Cervi & Co.: gli altri cinque chi sarebbero?

Il tutto in attesa degli Yankees che possano portare con se dollari, ottimismo e serenità in una squadra che oggi fa veramente tenerezza per come si batte ma che più di così, oggettivamente, non può dare e dal quale non si può pretendere chissà che cosa!

Sala Stampa

Cesare Pancotto

 

Piero Bucchi

“È stata una partita nella quale la squadra ha fatto anche tante cose buone, pagando il break preso nel secondo quarto che poi non siamo più riusciti a ricucire. Veniamo da un periodo travagliato che dobbiamo metterci alle spalle, e indipendentemente da chi c’è o meno, dobbiamo lavorare per ritrovare un’intensità difensiva che nell’ultimo mese non siamo riusciti a coltivare e migliorare”.

Acqua S. Bernardo Cantù – Virtus Roma 101-85

Parziali: 23-21; 23-15; 28-27; 20-20

Progressione: 23-21; 46-36; 74-63; 101-85

Le pagelle

 

 

 

Acqua San Bernardo Pallacanestro Cantù

D. Thomas 9: una gara da parte sua ai limiti della perfezione, perchè parte forte e chiude fortissimo. Ha 24 anni, quindi ancora ha grossi margini di crescita ma La Forza scorre in lui in modo abbondante, eppoi Cesare Pancotto sa come farlo crescere. Intanto porta a casa un titolo da MVP con una doppia doppia da 21 p.ti e 12 rimbalzi più 4 assist, beh…Niente, niente male per il nativo di Calumet City, nell’Illinois ma, oggettivamente, nel semi-deserto della difesa romana. Se riuscisse ad essere più continuo.

J. Smith 8: fantastica prova, l’ennesima, di un playmaker di qualità superiore e di livello pari. Difende sempre come si deve (chiedere lumi a Tommy Baldasso), ed indirizza la palla con i giri e la velocità che lui vuole, liberando sul perimetro i compagni ma, soprattutto, mettendo 18 p.ti e servendo 6 assist ed in più subendo ben 9 falli. Un giocatore dalla mentalità giusta per una Cantù che ad oggi deve badare al sodo.

S. Kennedy 8: un centro con i fiocchi per una Cantù che oggi deve pensare a fare legna in una gara che doveva vincere a tutti i costi. Atletismo, fisicità quanto basta e mano morbida, agevolata però dalla solita difesa romana a tratti imbarazzante. Chiude con 18 p.ti e 5 rimbalzi ma soprattutto, procura lui il break del secondo periodo che decide il match, coadiuvato da Thomas.

J. Woodard 6,5: non brilla in modo devastante oggi, facendomi pensare che, come in Supercoppa LBA 2020, la nostra Redazione lo mise in pole per “il primo tagliato dell’anno” durante le dirette serali post-gara su FB. Effettivamente la guardia mancina dallo stato di Oklahoma non segna granchè oggi, appena 5 p.ti e con un brutto 1/5 da tre quando i suoi invece crivellano il cotone romano. Poi vedi che serve 5 assist e raccoglie 5 rimbalzi ma che soprattutto difende molto bene, specie sull’osservato principale numero uno, al secolo Luca Bazooka Campogrande, ed allora…

G. Procida 8: questo ragazzo comasco classe 2002 che, a vederlo, suscita solo tanta tenerezza con queste gambe e braccia lunghissime, oggi fa un piccolo capolavoro con il suo 5/6 dalla lunga e fa vedere che ha tutto per poter competere a questi livelli. Lo seguo dallo scorso anno con attenzione, quando con la Nazionale U18M disputò un buonissimo EuroBasket 2019, denso di problemi ma che si chiuse con un dignitoso 9° posto, viste le premesse di partenza. Chirurgico, chiude con 15 p.ti e 2 rimbalzi, bravo!

A. La Torre 6: il Capitano porta con sè la voglia di combattere in campo. Non eccelle e non esagera. Difende per quello che gli viene chiesto e spara anche una bella tripla. 

D. Bresolin n.g.: entra ma solo per esordire, 21″ di gioco.

D. Johnson 7: il piccolo, grande uomo di Portland oggi fa veramente tutto quanto molto bene: doppia cifra per lui in attacco con 11 p.ti ed anche 5 assist ma, in particolar modo, difende come si deve a chiunque gli giunga a tiro sebbene Pancotto gli dia 15′ di gioco. Ma lui li sa sfruttare molto bene.

J. Baheye 5: l’ex stellino non brilla per niente oggi. Ok, si applica dietro ma in attacco non incide, non si eleva contro una difesa come quella di Roma che si dimentica con frequenza chi deve fare cosa e come vicino a canestro! Ma si rifarà.

A. Pecchia 7: una prova da vero leader silenzioso, maturo ormai. Si dedica, annullandosi in attacco, a “curare” Luca Bazooka Campogrande e ci riesce alla perfezione! Poi, ogni tanto, piazza i suoi tipici break in transizione, attaccando il ferro, con quelle gambe incredibili che si ritrova. Primi punti per lui solo alla fine del secondo periodo ed in sequenza, chiude con 8 p.ti, ben 8 rimbalzi e 2 assist. Beh… 

B. Barapapè ne

 

 

 

 

Virtus Roma

D. Hadzic 4,5: primo tempo di nulla offensivo, condito perlomeno da una difesa sicuramente apprezzabile per intensità e voglia. Commette due falli in un amen però, alla fine del primo periodo, quando la Virtus Roma è ancora a due falli di squadra sanzionati contro, in modo ingenuo a dire poco. Poi nel terzo periodo si riscatta almeno in attacco, soffrendo da matti in difesa perchè Thomas se lo beve due volte su due, sul fondo…Cinque punti e 2 rimbalzi, comunque timidi segnali di miglioramento.

Y. Biordi 7: è suo il primo canestro del match, sfruttando al massimo un bell’assist del risorto Jamillo Wilson, è il preludio della sua miglior gara in stagione in LBA. Colleziona 5 p.ti nel primo tempo, in 10′ di gioco e qualcosina in più nella summa, non può eccellere in attacco ed in difesa ci prova, per l’amor di Dio, ma poi trasecola tecnicamente su raddoppi od aiuti sbagliati oppure su blocchi di pari livello, che gli costa di fatto il 3° fallo ed il panchinamento, nel momento in cui Cantù fa il parziale nel secondo periodo. Poi al rientro in campo, prima due liberi a bersaglio (almeno lui li mette dentro, no Hunt!), eppoi una tripla lo caricano a pallettoni: cosa chiedergli di più? Chiude la sua miglior gara in LBA con il carrier high che dice 14 p.ti ed 8 rimbalzi. Oh, applausi alla dedizione!

A. Beane 7,5: parte benino, spara una prima tripla nel match senza ritmo e senza manco quasi prendere il ferro, poi accellera come sa in attacco e cerca di dedicarsi anche in difesa, con risultati però poco, poco appariscenti e soprattutto validi. Procede anche lui a sprazzi, come tutti, segno che gli allenamenti sono ancora di un tenore positivo ma sotto la sufficienza. Però quasi da solo tiene in piedi l’attacco romano, evitando un ventello certo. Chiude con 15 p.ti, 5 assist ed un rimbalzo, chissà quando potrà allenarsi a dovere…

L. Campogrande 5: Luca Bazooka questa volta non becca proprio palla. Infatti Andrea Pecchia e Donte Thomas, coadiuvato anche da Johnson, gli montano una guardia spietata, lo soffocano, coadiuvato però dalla qualità oggi quasi approssimativa (per essere carini), dei blocchi dei compagni, che dovrebbero aiutarlo nel liberare il suo tiro che ad oggi recitava 46% dall’arco. Chiude il primo tempo con un solo tiro ma lo mette dentro, da due però. Poi, nel secondo tempo, cerca di mettersi in gara ma un pò Baldasso e Robinson non lo aiutano, eppoi compagni continuano a fare pessimi blocchi ed ecco che lui forza due triple senza tanto senso, facendo 0/2. Intendiamoci, un giro a vuoto può capitare ma indica anche lo stato complessivo di una squadra alla quale, tolto di mezzo dagli avversari uno dei migliori realizzatori nelle ultime due gare, non ha saputo o potuto aiutarlo in nessun modo. Desolante, 4 p.ti e 2 rimbalzi.

T. Baldasso 7: l’inizio del Capitano neo-Azzurro senior è poco brillante. Anzi, diciamo pure il peggiore di questa stagione. Jamie Smith lo mette in seria difficoltà sempre e lui ne asseconda il compito, apparendo a volte anche poco convinto quando lo deve attaccare o deve servire palloni. In difesa poi cade anche lui nella letargia di squadra. Comunque, primo canestro all’8′ da fuori, che regala l’ultimo, effimero vantaggio alla Virtus (15-18), dopodicchè, come tutta la truppa, subisce l’onda canturina nel secondo periodo, quasi senza fare una piega. Poi, quando Cantù tocca il massimo vantaggio al 17′ (+14 sul 39-25), decide di mettersi in proprio in attacco e finalmente accellera, detta, tira: al 20′ è il migliore dei suoi con 14 p.ti, 4 rimbalzi ed un solo assist. Nel secondo tempo ci si aspetta da lui una reazione ma, di fatto, procede a ritmi sincopati, piegando poco poco le gambe e, soprattutto, non riuscendo mai a mettere in ritmo Luca Campogrande, francobollato dai canturini. Non è colpa sua ma dovrebbe aiutare il miglior realizzatore del momento, cercandolo magari di più. Prova comunque che lo prepara all’Azzurro in modo positivo ma, sebbene i suoi numeri siano i migliori nel complesso (19 p.ti, 8 rimbalzi e 5 assist), da lui mi aspetto sempre quel passo in più, quella gara in cui certifica la sua crescita non solo numerica perchè desidero che lui cresca in fretta e diventi l’alfiere e (magari), il simbolo della rinascita di questa povera (letteralmente) Virtus Roma 2020-21!

J. Wilson 6,5: Jamillo oggi ha voja dè giocà, nun come domenica scorsa. E se vede. Parte molto bene, assume il comando delle operazioni in attacco e smista palloni segnando anche, dalla classe che ha. Pausa poi anche per lui, mini-scavigliata e quando però monta la marea azzurra scompare dal campo, avendola tra l’altro causato con un antisportivo che, dal 30-25 del 14′ di gioco, di fatto spalanca a Cantù l’allungo decisivo. Per lui 7 p.ti al 20′ di gioco. Nel secondo tempo riesce ad amministrarsi perchè lotta anche molto vicino al ferro ma Cantù je mena: sei falli su di lui! Chiude con 12 p.ti e soli 4 rimbalzi ma chiude, come anche Beane, a corto di fiato, mestamente. 

R. Cervi 6: meno peggio del solito. Ricky inizia dignitosamente, lotta bene e prende anche qualche botta ma poi deve arrendersi allo strapotere fisico-atletico di Kennedy e Thomas, first of all! Al 20′ però si vedono segnali di vita, sebbene il passato tecnico in Virtus Roma ad oggi per lui sia quasi irrilevante…Nel secondo tempo però si eclissa, non incide, pur alimentando le lunghe leve che blocca due canestri quasi certi dei canturini.

G. Robinson 6: rientra in campo dopo tre settimane e mezzo di mal di schiena, non essendo molto accreditato a dover scendere in campo. Fa quello che può, oggettivamente non malissimo ma neanche benissimo. Ovviamente allenandoti poco e dopo una schiena che fa i capricci, come puoi dare il massimo? Procede anche lui a sprazzi, consente comunque di rifiatare a Tommaso Baldasso, segna 12 p.ti e 4 assist. Se si rimette in campo può fare molto ma deve migliorare fisicamente, la Virtus Roma ha bisogno della sua leadership.

T. Nizza, L. Farley e T. Ticic ne

 

 

Fabrizio Noto/FRED

@Fabernoto

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