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Legabasket LBA 12^andata 2019-20: la Virtus Roma rialza la testa e batte Trieste nettamente

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Roma, 8 dicembre 2019 – Alle dieci e trentacinque della sera, orario decisamente poco favorevole per premiare gli indubbi sforzi profusi dalla Virtus Roma in questa stagione in materia di “Voglio portare tanta gente al PalaEUR!”, la Virtus Roma sopracitata di coach Piero Bucchi (non dimenticatelo, mai!), vince la sua sesta gara su dodici incontri in LBA domando un’Allianz Trieste che s’arrende, letteralmente, per 82-72 dopo aver provato ad andare oltre i propri vistosi limiti.

La Virtus Roma riprende dunque colore dopo il bianco pallore sul viso vistole dipinto a tinte forti nel post match casalingo vs Treviso e soprattutto dopo l’ennesima sculacciata esterna di domenica scorsa in quel di Masnago, un -30 che francamente sconcerta ancora per come si sia materializzato ben aldilà dei meriti di una tosta Varese che però, perdendo questa sera a Cantù, ha dimostrato di non essere per niente associabile ai Cleveland Cavs degli anni belli, fate Voi la tara e giudicate insindacabilmente!

Ma niente paura, è ormai lapalissiano che la stagione di questo ritorno tanto atteso in LBA da parte della riserva indiana dei tifosi di basket della Virtus Roma in città sia quest’anno costellata di trend positivi e trend negativi. Era quindi logico che nelle parole di presentazione al match vs una Trieste apparsa goffa e ricca di problemi oggi, da parte di Piero Bucchi (tre sole vittorie per i Giuliani sono indicative di una squadra ancora in divenire, a voler essere buoni), si sia posto più l’accento sul come si fosse bene allenata la sua squadra in questa settimana, dettaglio invece non eseguito al meglio nelle partite che avevamo preceduto la gara vs Pesaro, quella vs Treviso ed appunto quella di Varese.

Di conseguenza, avendo avuto una settimana e più di lavoro intenso, ecco che come per magia la Virtus Roma ha ritrovato questa sera slancio, fisicità, impatto fisico su i due lati del campo ponendosi subito sul piedistallo e limitando, nel vero senso della parola, il gioco alabardato, già di per se abbastanza sterile perchè guidato dal rookie Jon Elmore che domani forse diverrà anche un buon giocatore ma che stasera, purtroppo per lui e per i tifosi giuliani accorsi al PalaEUR, ne ha combinate poche, poche, poche di buone per i suoi.

Poggiandosi quindi sulla premiata ditta Davon Jefferson – Jerome Dyson fisicamente meglio rodata da una settimana intensa di lavoro in palestra, la Virtus Roma ha quasi scherzato con l’Allianz Trieste, molto morbida vicino al ferro nel primo tempo e poi incapace di colmare il gap nell’arco di un match del quale l’Urbe riusciva ad impossessarsi al 100% solo allo scadere del primo periodo: 27-22 generato da uno spettacolare buzzer beater di Jerome Dyson (da rivedere, please!), dopo essere stata anche sotto di 5 punti all’8′ (13-18).

Sino a quel punto Trieste era andata anche meglio di quanto si potesse pensare, con la fisicità e l’atletismo di DeQuan Jones ed il veterano di mille battaglia, l’ex Reyer Venezia Hrvoje Peric. Ma proprio dopo il 13-18 di cui sopra ed un quintetto con il redivivo Roberto Rullo in campo, il parziale di 14-4 che chiudeva il primo parziale si allargava maggiormente all’inizio del secondo periodo, grazie a due bombe sganciate prima da Jerome Dyson e dopo da Amar Alibegovic (altra bella prova per lui, che poteva divenire esaltante se non fosse stato per quel punto mancante ai suoi 9 al 40′, sommati ai 13 rimbalzi catturati vicino al ferro…), che dilatavano lo spazio tra le due squadre sino ad un eloquente 33-22 per i padroni di casa.

Eugenio Dalmasson si aggrappava all’esperienza di Capitan Cavaliero ed alla sagacia di Juan Fernandez (perchè di Jon Elmore intanto si perdevano le tracce), ma di fatto Trieste rimaneva sempre sopra la doppia cifra di svantaggio anzi, dopo che Mike Moore (toh, chi si rivede), sparava la sua unica bomba nel cotone giuliano (43-27), l’Urbe toccava il suo massimo vantaggio di +15 al 16′ di gioco. Ma la costanza di rendimento non è stato un fattore caratterizzante in questa comunque buonissima stagione virtussina almeno sino ad oggi ed ecco quindi la reazione degli ospiti, che almeno imponevano ai padroni di casa un mini-break da 2-8 chiudendo su di un dignitosissimo 45-35, un affare per Trieste per come, negli ultimi 4′ del periodo, la Virtus Roma avesse decellerato clamorosamente sul +15.

Al rientro in campo la letargia per l’Urbe però continuava. Prima Kody Justice da tre per Trieste (altro rookie che domani si farà ma che oggi non sembra essere un punto di riferimento solido, nonostante i suoi 12 punti al 40′ di gioco), suonava la sveglia con la Virtus Roma aggrappata nel mentre al solito Super Davon Jefferson. L’Allianz però intraveda l’umore mentale che le aveva permesso prima di soffrire maledettamente domenica scorsa Treviso per poi vincere in rimonta e si faceva sotto, con Peric ed il migliore dei suoi, Akil Mitchell (47-42 ma un Mitchell da doppia doppia con 14 p.ti e ben 15 rimbalzi!), subendo anche fallo ma senza convertire al 23’. E quando DeQuan Jones portava i suoi addirittura sul -3 (47-44 al 24’), Piero Bucchi ne aveva viste abbastanza per richiamare i suoi alla calma.

Al rientro in campo, “soldi in banca” prima con la palla in mano a Davon Jefferson e dopo, una bellissima tripla aperta di Tomas Kyzlink, ricacciava indietro i Giuliani. Ed ancora l’ala ceca di Roma ne piazzava un’altra di tripla dopo l’errore triestino (indovinate un pò? Di Elmore…), sul 55-44 il messaggio lanciato alla gara era incontrovertibile!! Trieste sprofondava sul -17 (65-48 al 28′ di gioco), grazie a Davon Jefferson e, dopo una timida reazione, riandava sotto sempre di 17 lunghezze anche nel quarto periodo, questa volta per mano di Tomas Kyzlink ai liberi al 36′ di gioco (77-60). evidenziando come nel frattempo i rossi ci avessero senza dubbio provato ma senza riuscire a lenire il gap più di tanto.

Al quarto suono della sirena si arrivava così sull’82-72 con gli alabardati che rispettavano in pieno la loro media punti realizzati in 11 gare di LBA (media di 72,2), ma ringraziando anche una Virtus Roma già dereflessa appunto al 36′ di gioco sul +17 ma attenzione, sprecando forse un vantaggio cospicuo che potrebbe rivelarsi domani importante? Difficile saperlo con certezza. Ad essere brutalmente sincero, come ho sempre scritto in passato peccando d’ineleganza: che questa Virtus Roma stia letteralmente stupendo per come stia vincendo le gare che possono essere alla sua portata devo altresì ammettere che oggi mi aspettavo di vedere una Trieste molto più decisa a vendere cara la pelle, dettaglio non proprio apparso come imprimatur da parte dei Giuliani nel vedere come han difeso nel primo tempo vicino al ferro e, soprattutto, come abbiano sprecato sovente dei possessi importanti, che avrebbero potuto mettere in bilico il risultato della gara.

Dopo la vittoria di Cantù di questa sera, Trieste adesso è sola con Pistoia a 6 punti in classifica, sotto di lei Pesaro che non ne vuol sapere di schiodarsi dallo zero (oggi però vs Milano, eh…), ma dopo la gara di oggi non appare a mio avviso meno indiziata a retrocedere rispetto alle altre tre citate. Occorre intervenire per potenziare un organico buono ma non in grado al momento di tenere testa alle avversarie, specialmente lontano dal PalaRubini.

Invece per la Virtus Roma peana a volontà, perchè questa squadra grazie al lavoro di Piero Bucchi inizia ad avere del miracoloso per come disputa certe partite, portandole a casa anche fuori dal PalaEUR con decisione e, perchè no, anche con un pizzico di sana sfrontatezza. Poco da dire su di un ottimo Jerome Dyson, la luce è lui e quando si accende per gli altri inizia il buio. Semmai la buona notizia per Piero Bucchi è che tutti oggi han messo dentro punti nel cotone triestino, compreso Mike Moore, ma che soprattutto non potendo contare oggi su Willy Buford, incappacato oggi in un match negativo facilitato dai tre falli sanzionatigli nel solo primo periodo, han risposto bene tutti gli altri. Anche Roberto Rullo, in evidente crisi di fiducia con errori da tre al tiro che non sono da lui con metri di spazio, ha lottato in difesa e se prosegue la crescita di un Tomas Kyzlink sempre più a suo agio nel ruolo di ala piccola con tanti punti nelle mani, ecco che sembra anche facile battere Trieste che, ripeto, non sarà fortissima ma che oggi è apparsa anche più debole di quanto fosse lecito pensare grazie alle qualità espresse dalla Virtus Roma coralmente.

Ora mancano quattro gare prima del turno di riposo per l’Urbe: Trento fuori, Brescia in casa, Reyer Venezia fuori e si chiude il girone di andata vs Reggio Emilia, è proibito sognare pur sapendo che l’obiettivo di questa stagione è e deve rimanere la salvezza in LBA?

Sala Stampa

 

Virtus Roma – Allianz Trieste 82-72

Parziali: 27-22; 18-13; 20-19; 17-18

Progressione: 27-22; 45-35; 65-54; 82-72

MVP: Davone Jefferson fa danni veri alla difesa Giuliana sfiorando la doppia doppia con 21 punti e 9 rimbalzi ma non dimentichiamo un chirurgico e decisivo Tomas Kyzlink, tre triple pesantissime e basilari per la vittoria romana. Sì, perchè Geremia Dyson ormai con i suoi 19 p.ti, 10 assist (doppia doppia…), e 7 falli subiti non fa nemmeno notizia…Ottimo Akil Mitchell per Trieste con doppia doppia anche se inutile.

WVP: facile, direi quasi immediato dare la palma del peggiore in campo a Jon Elmore che fa virgola in 18′ di gioco. Difficile vedere le stelle se il tuo play designato non vede mai il canestro…Derek Cooke, poi…Solo 2 punti…

 

 

Fabrizio Noto/FRED

@FaberNoto

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