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Legabasket LBA 4^giornata 2019-20: la Virtus Bologna è in fuga dopo quattro gare mentre delude l’Olimpia Milano

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Roma, 14 ottobre 2019 – Il quarto turno di campionato LBA non ha riservato poche sorprese, anzi. Ok, non avrà fatto incetta di risultati clamorosi considerando i pronostici della vigilia ma alzi la mano chi avrebbe, ad esempio, pronosticato calendario alla mano che oggi avremmo avuto una sola regina al comando invece del binomio presente sino alla vigilia di questa 4^giornata.

Ebbene sì, il binomio regale del lunedì scorso composta da Dinamo Sassari e Virtus Bologna ha lasciato spazio ad una sola squadra al comando ed è l’invitta caravella bianconera, alias Segafredo Virtus Bologna, che vince un’altra partita dall’inizio della stagione in quel di Pesaro per 79-94 risultando ad oggi ancora l’unica squadra imbattuta in Italia ed in Europa a queste latitudini: sei su sei, un gran bell’andare!

 

 

Ma aldilà del pieno rispetto dei pronostici della vigilia, la Virtus Bologna al momento è apparsa una squadra già calibrata, oliata nei suoi complessi meccanismi nonostante sia una squadra nuova di zecca e nonostante sia stata solo la terza apparizione (nel senso letterale del termine), del Divino Teodosic il quale, entrando in campo “solo” all’11’ minuto di gioco, ha letteralmente spezzato l’equilibrio in campo che i ragazzi di coach Federico Perego stavano meritatamente mantenendo alta la testa. Entrato lui, musica cambiata. Anzi, più che musica cambiata, Ivan Pusica, novello Teodosic in pectore, serbo come lui ma in cabina di regia in maglia Pesaro, ne ha potuto ammirare dal court le movenze e l’intelligenza cestistica: un altro passo, un altro livello, un altro pianeta! Ma che non passi sotto traccia comunque la prova complessiva di una Virtus Segafredo Bologna che oggettivamente adesso fa paura in quanto completa (22,5 assist a gara…), coperta in tutti i ruoli e nella quale si confermano alcuni giocatori azzurri in chiava Italbasket come Alessandro Pajola e Giampaolo Ricci, quest’ultimo ancora in grande spolvero a rimbalzo. Eppoi, sola al comando a punteggio pieno….Era dal 2006-07, 13 anni after e sempre con un coach plavo in panca: ieri Markovski, oggi Djordjevic.

Per la Carpegna Prosciutto Pesaro quindi ancora una sconfitta, ancora con uno scarto oltre la doppia cifra ma attenzione, la squadra di coach Federico Perego, sempre vs avversarie dichiaratamente superiori in queste tre gare, adesso inizia a far andare i giri del suo giovane motore con il nuovo innesto Clint Chapman nel ruolo di centro e che tra poco avrà anche a disposizione Paul Eboua a pieni ritmi, rivisto in campo ieri e quindi non al 100% della forma fisica dopo l’infortunio. La coppia Henri Drell-Jaylen Barford appare affidabile, entrerà a pieni giri anche Ivan Pusica con Federico Mussini a supportarlo ed aspettando Zach Thomas un pò in ritardo come anche Leo Totè e Federico Miaschi. Certo, rimane una squadra fisicamente non apprezzabilissima (rimbalzi ieri 49-24 per le V Nere ma siamo sicuri dell’affidabilità dei numeri rilasciati dal sito LBA?), ma Pesaro ha un’idea di squadra e vuole portarla avanti, aspettiamoci quindi dei decisi miglioramenti nonostante lo zero in classifica.

Inatteso a dire poco invece il crollo casalingo dell’altra capolista, sino a ieri, assieme alle V Nere e cioè della Dinamo Sassari. Male, abbastanza male la squadra di coach Gianmarco Pozzecco che subisce per tutta la gara la voglia di Trieste di fare bella figura, riuscendoci alla grande. E se volete avere la dimensione della delusione che questa sconfitta abbia generato nel clan isolano, rivedetevi la faccia del Poz a fine gara. Il Poz non sarà un finissimo stratega ma è uno sincero, non mente, e mai si sarebbe aspettato un crollo con soli 59 punti all’attivo e perloppiù al PalaSerradimigni: basta il 2/22 dalla lunga? E’ vero che anche a Trento la Dinamo Sassari aveva subito il rientro dei bianconeri e che anche ieri, nel quarto periodo, ha nuovamente sollevato il piedino dal gas aiutando lo sforzo triestino alla vittoria. Se conosciamo bene Il Poz semmai è questo che gli ha rovinato la domenica, non certo la sconfitta che ci sta pure, amara perchè in casa ed alla vigilia del debutto in Europa, nella FIBA Basketball Champions League, competizione nella quale Sassari vuole fare bella figura.

Peric diTrieste, tagliafuori Pierre della Dinamo Sassari

Trieste invece fa BINGO, con il suo Capitano Immarscescibile Daniele Cavaliero porta a casa una vittoria che ha del miracoloso, i Giuliani raccattano anche solo 33 rimbalzi vicino al ferro vs i 51 dei sardi, il che evidenzia altresì la pessima giornata di Sassari. Una grande boccata d’ossigeno dopo il tonfo interno vs Varese che aveva colto tutti di sorpresa a Trieste, certo è che però adesso, aldilà della bella prova di un Dequan Jones da 22 p.ti, bisognerebbe avere (ed in fretta, se possibile), risposte valide dal trio americano Justice-Mtchell-Emore, anche ieri sfiatato e senza gli artigli necessari per tirare fuori dalle secche il vascello biancorosso. Difficile sperare che la prossima avversaria come Brescia, sabato sera all’Allianz Arena nell’anticipo serale della 5^giornata, ripeta l’orribile prestazione al tiro della Dinamo…

E veniamo a questa Leonessa, anch’essa a quota 6 p.ti in classifica insieme a Sassari dietro alla Virtus Bologna. Una grande prova quella che portato la Germani Basket di Vincenzo Esposito a stritolare la Dolomiti Energia Trentino per 92-66 nella gara più attesa per certi versi della 4^giornata, due squadre da Eurocup. Una prestazione super dopo un primo periodo in cui Ale Gentile & Co. avevano dato la sensazione di poter mettere molta sabbia negli ingranaggi della Leonessa. Invece, nel secondo e terzo periodo della partita del PalaLeonessa, Brescia accellerava in modo netto mettendo a nudo per l’ennesima volta una qual certa non disposizione a soffrire dell’Aquila bianconera, apparsa inferiore come idee e soprattutto deludente dopo la bella vittoria in Europa di Podgorica, in cui proprio la gran difesa aveva dato il via alla vittoria del team di Nicola Brienza. Inizieranno adesso le giaculatorie sul ruolo di Ale Gentile in seno alla squadra bla bla…? Non lo sappiamo, certo è che anche Trento ha bisogno di tempo per collaudare meccanismi ed automatismi, certo che lo 0/4 di James Blackmon stupisce, e non poco!!

Grandi sorrisi invece in casa Brescia. Ovvio che lo spavento di essersi vista stoppata in modo deciso sia a Brindisi che a Badalona consecutivamente avesse generato qualche dubbio sull’assetto del roster ma anche su coach Esposito. La voglia di rivalsa da parte della dirigenza biancoazzurra rispetto alla brutta stagione scorsa è molto elevata e forse si esagera nel leggere male alcune gare in cui, specialmente ad inizio stagione, possono esserci anche rovesci impensati alla vigilia. La vittoria di ieri scaccia quindi dubbi negativi ma, sia chiaro, non riporta la squadra bresciana nella lista dei fenomeni come nemmeno le due sconfitte avevano fatto pensare alla Germani come una squadra di schiappe!! Sicuramente c’è però un Awudu Abass che sta crescendo come anche Tommaso Laquintana, mentre se Andrew Lansdwone stecca la gara (anche a lui. sorpresa di quest’inizio stagione, può capitare), ecco Ken Horton ed il solidissimo Tyler Cain a mettersi in mostra: una squadra, a dirla tutta, una squadra che vive non dei singoli ma che si avvale di tutti per fare bene.

Identico concetto può essere esteso, sempre restando nelle zone nobili della classifica, analizzando la gara forse più bella e combattuta della giornata ed andata in scena al PalaDozza di Bologna dove la Pompea Fortitudo Bologna ha dovuto piegare, non dopo diverse fatiche, le resistenza della solita, durissima a morire, Dé Longhi Basket di Max Menetti per 77-69. Defensa, defensa, defensa è il motto del coach trevigiano che è realmente andato molto vicino a fare lo sgambetto agli “odiati” rivali della scorsa stagione in Serie A2 girone Est, la sempre battuta Treviso in campionato ma rifattasi poi nella Finale di Coppa Italia LNP. Protagonista della serata a tinte forti biancoblu il duo americano Kassius Robertson-Ed Daniel. Il primo ha fatto vedere le sue potenti doti balistiche che hanno letteralmente annichilito i veneti nella fase cruciale della gara mentre il centro con capigliatura afro ha fatto letteralmente a cazzotti, sportivamente parlando, con quel ragazzone in maglia Dé Longhi e che risponde al nome di Isaac Fotu, a sua volte autore di una gara da 18 p.ti ed 8 rimbalzi, aiutando un Amedeo Tessitori efficace ma a volte troppo distratto in difesa. Scintille quasi da film Transformers tra Daniel e Fotu e la certezza comunque che il campionato abbia trovato due veri protagonisti da seguire sino alla fine. Bene quindi la Fortitudo che si è ripresa dalla legnata di Varese, quest’anno poi superarla in casa sarà dura per chiunque. Eppoi, quando hai in campo gente come Marteen Leunen che fa zero punti ma prende 8 rimbalzi e serve 3 assist oppure un Pietro Aradori da 50% dalla lunga, le cose sono meno complicate del solito.

Treviso si consola con una buona prova di squadra ma se David Logan fa 2/8 da tre, se Jordan Parks ancora stenta a capire come muoversi nell’emisfero superiore alla Serie A2 dove era un asso e se soprattutto non si alza il fatturato offensivo (attualmente Treviso è quart’ultima con 74 p.ti/gara, meglio solo di Pistoia, Trieste e la derelitta Cantù di ieri con 63,3), vincere le gare come quelle di ieri, punto a punto, sarà sempre complicato se non quasi proibitivo.

Per chiudere infine il quartetto a quota 6 punti in graduatoria, alle spalle della regina Virtus Bologna, e sempre a gradazioni di biancoazzurro o blu o celeste, ecco la sorprendente Happy Casa Brindisi che ha di nuovo dimostrato che in campionato quest’anno tutte, ma proprio tutte, dovranno fare molta attenzione a lei! Terza vittoria consecutiva e che vittoria, espugnando il santuario dell’Euroleague italiano, al secolo il Forum di Assago ove l’A|X Olimpia Milano disputa le gare casalinghe. Una prestazione maiuscola che fa appunto il tris di prestazioni super dopo il capitombolo casalingo all’esordio vs Cantù e le vittorie di Roma e vs Brescia al PalaPentassuglia, dimostrando che il personale sospetto che Tyler Stone fuori in Supercoppa e sino a ieri per un problema muscolare le abbia nuociuto più di quanto si pensasse (non si offenda Tomislav Radosavlijevic). Ad oggi infatti l’ex-centro di Cantù della passata edizione, ora in maglia Happy Casa, sta facendo letteralmente i carpiati all’indietro e senza rincorsa, con numeri da capogiro e che lo porrebbero come unico candidato al titolo indiscusso di MVP del campionato qualora mantenesse queste prestazioni! Insieme poi al duo Adrian Banks e John Brown, Stone è veramente il fattore moltiplicativo per le addizioni brindisine, capace di essere ad oggi il miglior realizzatore del torneo (20,5 p.ti/gara), nonchè il 2° miglior rimbalzista (10 palloni presi vicini ai ferri), dietro solo al varesino Jeremy Simmons. E non dimenticatevi poi di Darius Thompson, che lentamente sta adattandosi da Top scorer del campionato olandese ad essere un ottimo sparring partner per i tre citati, oltre che al solito Kelvin Martin, silenzioso ma efficacissimo quando occorre. I naviganti sono dunque avvisati, non dicessero poi che non gli era stato detto!  Unico punto “debole” per questa Brindisi potrebbe l’inizio dell’avventura europea, sapranno i prodi di coach Frank Vitucci reagire fattivamente al doppio impegno settimanale che la FIBA Basketball Champions League le porrà dinanzi sin da domani?

Intanto, e non solo metaforicamente, scendendo di un gradino la classifica ed esplorando il nuovo sestetto a quota 4 punti, troviamo ovviamente la confusa Olimpia Milano di coach Ettore Messina. Leggete con attenzione l’ottimo pezzo del Ns. Francesco Sacco che riesce a porre gli accenti sul momento che vive la corazzata meneghina, sballottata tra i fumi della massima competizione europea ed il doversi comunque confrontare con la plebe italiana. Per carità, è una personale rappresentazione di quanto accade questo forte sillogismo coniato dal sottoscritto che al momento inquadra così l’Olimpia, una squadra densa di giocatori di buonissimo livello internazionale che però non riescono evidentemente ad essere al 100% mentalmente in campo allorquando incontrano avversarie in LBA. La schietta sincerità di Ettore Messina nel post gara però, a mio parere, non lo esime da alcune responsabilità: possibile che ancora qualcuno nello spogliatoio non abbia chiaro che ogni santa gara questi ragazzi dovranno dare il loro massimo? Ok, non c’è Mack, non c’è Gudaitis e Nedovic ma pensare di vincere le gare non difendendo…

Delle squadre salite a 4 punti c’è un trio variegato e molto distinto nelle singole peculiarità composto dalla Reyer Venezia, Grissin Bon Reggio Emilia e Virtus Roma. Prende un brodino l’Umana

Austin Daye by Ciamillo

Reyer Venezia reduce da quattro-sconfitte-quattro tra campionato e Coppa e che aveva bisogno come l’acqua nel deserto di una vittoria che interrompesse un trend pessimo. La Reyer quindi si rialza mettendo però drammaticamente a nudo le difficoltà offensive di un’Acqua S.Bernardo Cantù (la quale, se non avesse approfittato del pisolino di Brindisi in casa all’esordio, potrebbe ad oggi avere zero punti in classifica), ma non dipana tutti i dubbi sull’attuale stato di forma. Una partita vinta con 30 punti di scarto dovrebbe essere di per se positiva, invece il sapore di questa vittoria è agrodolce: 76 punti non sono poi così tanti, a dimostrazione che il gioco offensivo reyerino debba ancora crescere di livello. Di Cantù…Cosa dire di contro? Veramente brutta, brutta esibizione sperando che, come accaduto per le avversarie che come lei dovranno lottare per restare in LBA (Virtus Roma e Trieste), questo pugno in pieno viso possa dare una salutare scossa ad un gruppo che dopo la vittoria in Puglia forse pensava di essere già in linea di galleggiamento per competere a questi livelli, senza doversi sbattere più di tanto. Invece è proprio l’esatto contrario, domenica a Desio vs Trento la risposta a questa brutta partita che ha veramente scosso anche un coach esperto come Cesare Pancotto.

La Grissin Bon Reggio Emilia invece batte la Vanoli Cremona ed incanta pubblico e critica, candidandosi a questo punto come potenziale guastafeste ufficiale del campionato. Le geometrie di coach Maurizio Buscaglia iniziano a delinearsi, gente come Reggie Upshaw, poco considerato dalla grande massa, inizia a corroborare e soprattutto c’è un Gal Mekel che ieri serve 14 assist (dietro solo, come media, ad un certo Markovic che viaggia ad 8 di media!), e che sembra quasi il replicante di Aaron Craft per come il play israeliano stia interpretando le sue mansioni in campo: Buscaglia sta quindi incollando alla sua Reggio Emilia i crismi trentini, composto di anni ed anni di gran belle gare? La Vanoli Cremona cade ancora in trasferta dopo Roma e dimostra nuovamente i suoi problemi a tamponare gli esterni avversari, specie se sono gente come Jerome Dyson nella Capitale oppure se sono più fisici e strutturati come Darius Johnson-Odom, che porta ieri letteralmente a spasso la difesa cremonese. Ora, se si beccano 25 punti da Jerome Dyson…Ok, forse ci può stare ma se il turno successivo ne riprendi anche 27 dal nerboruto Darius…Qualcosa il buon Meo dovrà pur chiedersi perchè è bello avere con sè gente che predica basket come Travis Diener o l’ottimo Wes Saunders di questa prima fase dell’anno che è il terzo miglior giocatore dell’LBA come rendimento ma faticare, in casa vs Treviso e dopo perdere a Roma e Reggio Emilia deve far squillare qualche campanello. Anche a Reggio Emilia rotazione ad 11 uomini, anche dichiarata dallo stesso Meo Nazionale, ma è questa la vera causa dei malanni cremonesi odierni? O forse la qualità dei sostituti della coppia Makong-Crawford non sono esattamente all’altezza, sebbene Mathews ieri abbia fatto vedere qualche progresso?

Infine ecco una buona Virtus Roma che sale a 4 punti battendo, nello scontro diretto del PalaCarrara tra squadre che dovrebbero battagliare per la permanenza in LBA, un’OriOra Pistoia in evidente fase di down, e non solo tecnico. La squadra di Piero Bucchi parte male (a dire poco), ma poi ha cuore e testa per risalire la corrente per poi imporsi nettamente dal terzo periodo in poi, mettendo in mostra i suoi consueti punti di forza come Jerome Dyson e Davin Jefferson ma aggiungendogli Amar Alibegovic, Tomas Kyzlink e Tommy Baldasso più un William Buford tutti quanti in doppia cifra realizzativa. Sospirone di sollievo dunque dopo aver visto la pessima gara interna vs Brindisi, adesso si possono preparare le prossime due gare, vs Fortitudo e soprattutto vs Milano, con il cuore leggero e chissà che magari ai bolognesi…

Mala tempora currunt invece per Pistoia. Va tutto storto, fisicamente la squadra soffre ma soprattutto appare sfiduciata, dettaglio poco bello se si presuppone che la grinta e la determinazione appare oggi una delle armi principali per chi vuole superare avversari più strutturati in attacco. Michele Carrea è comunque fiducioso, inoltre si spera nella crescita di Carl Wheatle o di Aristide Landi, ragazzi che sono spendibili a questo livello ma che necessitano di una logica fase di ambientamento e che possono aiutare l’inserimento definitivo di un Angus Brandt positivo, tutto sommato.

Sabato 19 ottobre ci saranno ben tre sfide con l’interessantissima sfida del PalaDozza tra le V Nere e Varese, Trieste che vorrà bissare il blitz sardo in casa vs Brescia ed infine uno dei derby del triveneto, con il sentito match tra Treviso e Venezia.

 

 

Fabrizio Noto/FRED

@FaberNoto

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