Nella casta dello sport c’è sempre una poltrona libera: l’ex capo del badminton diventa presidente della Federazione Pesi
Il mondo dello sport è come il gioco della sedia, con una variante: quando si ferma la musica, c’è sempre una poltrona libera dove sedersi, passando da un incarico all’altro, o persino da una Federazione all’altra. Come è appena successo tra badminton e pesi: cambiano i ruoli, non le facce.
La grande tornata elettorale dello sport prosegue è l’ultima ad essere andata al voto è la Federazione Pesistica Italiana (FPI). Più che un voto, in realtà, un plebiscito: il nuovo presidente, Alberto Miglietta, ovviamente candidato unico, è stato eletto col 99,68% delle preferenze. Record. Miglietta succede in piena continuità all’ex n.1, Antonio Urso, con cui si conosce bene, e che ora è determinato a provare l’avventura internazionale. Lascia però il suo mondo in mani fidate. Miglietta non è affatto un nome nuovo nell’ambiente: notoriamente vicino a Giovanni Malagò, è già stato presidente federale, per quasi 15 anni, ma del badminton. Poi nel 2017, per mantenere l’incarico di amministratore delegato in Coni Servizi (prima che questa venisse trasformata dal governo in Sport e Salute), aveva passato la mano in Federazione, ma solo per finta, piazzando al suo posto lo storico vice (Carlo Beninati, tutt’ora in carica) e facendosi attribuire il titolo ad personam di “presidente emerito”. Ma un’onorificenza non è mai la stessa cosa, ben altra una presidenza vera, con tutti i crismi del caso. Così Miglietta è di nuovo alla guida di una Federazione e tornerà quindi anche nel consiglio nazionale del Coni, dove avrà anche diritto di voto la prossima primavera nelle elezioni del n.1 dello sport italiano.
Non si tratta nemmeno di un episodio isolato. Da qualche anno, ad esempio, aveva già tracciato la strada Michele Barbone, ex presidente della Danza, nominato da Malagò alla testa del Comitato promotore E-Sports Italia. Lo schema non è casuale: bisogna ricordare, infatti, che fino a poco tempo fa, quando la legge sul limite di tre mandati era ancora in vigore e sembrava che a questo giro dovesse scattare la tagliola, diversi presidenti avevano cominciato a ragionare proprio sull’idea di scambiarsi le Federazioni come fossero figurine, per rimanere in sella. Trovata non troppo dissimile da quello di biliardo e bowling di mettersi insieme e creare una nuova Federazione, per azzerare il conto al suo n.1 Andrea Mancino. Già circolavano le combinazione più disparate ed improbabili di discipline pronte a scambiarsi i rispettivi capi. Poi non se n’è fatto più nulla. Il limite di mandati è caduto, i presidenti si sono tenuti le proprie Federazioni (tutti piuttosto agevolmente, come dimostrano le elezioni fin qui celebrate) e non è stato necessario ricorrere allo scambio di massa. In qualche situazione specifica, però, quell’idea torna ancora utile, come per Miglietta. E per chi si chiede cosa abbiano in comune il badminton coi pesi, la danza con i videogame, la risposta è semplice: la poltrona.
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