La scuola Falconeye di Lessolo svela i segreti del parapendio «Parole chiave e precisione»
LESSOLO
Nata quindici anni fa, ma con gli istruttori di volo Cristina Regis e Nicola Villano, che hanno trentacinque anni di esperienza nel fantastico mondo del parapendio, la scuola Falconeye di Lessolo continua a vele, pardon, ad ali spiegate, a formare ogni anno quindici allievi nel volo con il parapendio.
Attraverso un corso base composto, in media, da un minimo di dieci lezioni, fino a quando l'apprendimento del meccanismo di volo senza più sbavature da parte dell'allievo, come racconta Regis: «Il numero di allievi non è molto elevato per una ragione fondamentale: non facciamo corsi collettivi, ma abbiamo adottato una politica di corsi personalizzati per seguire nel migliore dei modi ogni singolo allievo. In queste prime dieci lezioni, le prime sette generalmente sono di conoscenza di questa attività sportiva outdoor in ogni suo aspetto, mentre le altre tre vengono fatte con la metodologia dei biposti didattici - raccontano gli istruttori. - L'istruttore è il pilota in fase di decollo ed atterraggio, mentre l'allievo è il passeggero e ha come compito quello di volare, tenendo presente tutte le condizioni dell'aria e della conduzione del mezzo che si possono incontrare durante l’esperienza di volo».
Serve una preparazione specialistica aggiuntiva se si vuole ottenere anche il brevetto: «Una volta fatta questa prima fase di formazione, chi vuole prendere il brevetto dovrà poi ancora fare circa trentacinque lezioni – racconta Regis. L'iter formativo seguito è quello del regolamento didattico redatto dall'aeroclub d'Italia, in cui sono presenti le norme vigenti dell'Enac. In questa attività nulla è lasciato al caso. L'allievo che vuole imparare a volare con il parapendio concorda con noi l'orario più congeniale, in base anche alle proprie necessità, ed una volta organizzata nei minimi dettagli la sessione di lavoro, si comincia».
Serve una buona gestione del tempo per poter intraprendere un corso con determinazione in questa disciplina: «Una lezione dura non meno di tre ore, soprattutto per coloro che sono alle prime armi con questa attività, visto che devono ancora prendere confidenza con il mezzo ed entrare in sintonia con l'istruttore, ma è assolutamente molto divertente cimentarsi con questo sport, perché si provano sensazioni uniche».
Gli istruttori della Falconeye forniscono tutte le indicazioni necessarie, i movimenti ed i comandi da seguire in base alle varie condizioni in cui ci si trova in volo: sono importanti e determinanti le parole chiave, che sono sempre le stesse in modo che si possa sempre più memorizzare ciò che si deve fare e lo si possa fare anche in totale autonomia».
Nell’area canavesana dell’Anfiteatro morenico ci sono luoghi fondamentali per lo sviluppo del parapendio: «A seconda della prova da affrontare, anche partendo dal punto più alto, la punta Cavallaria, 1.460 metri d'altezza - commenta Regis - ogni fase del volo è molto importante, dal decollo, allo stare in volo a seconda del vento, così come all'atterraggio con i piedi nella posizione più corretta. L'istruttore comanda l'esercizio e l'allievo deve spegnere il suo istinto e seguire fedelmente ogni indicazione, che si parta con il decollo da una zona alta, come ad esempio la Cavallaria, o da una più bassa poco importa». L. P.

