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Il campionato di acrobazia aerea riscuote successo ma suscita proteste

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Il campionato di acrobazia aerea riscuote successo ma suscita proteste
CAPANNORI. Per tre giorni, da venerdì a domenica scorsi, sui cieli di Capannori hanno volteggiato e sfrecciato gli aerei del campionato italiano acrobazia aerea a motore che si è tenuto all’aeroporto di Tassignano. Hanno sfidato nuvoloni e pioggia per garantire una manifestazione che è un appuntamento fisso da anni, anche se questa edizione è stata isolata e non abbinata alla Festa dell’aria saltata a causa della pandemia. Una manifestazione che negli ultimi anni è cresciuta ma che non manca di suscitare il malcontento a Paganico (vicino a Tassignano) dove si lamentano i disagi causati dal rumore degli aerei.
 
«In tutto ci sono stati 15 partecipanti, piloti nazionali di primo piano, e ci sono stati solo 30 voli in tre giorni a causa delle avverse condizioni meteo - dice Lorenzo Rossi, presidente dell’Aeroclub Lucca che organizza la manifestazione - quest’anno era una gara sportiva a porte chiuse. Negli anni passati abbiamo sempre spalmato la manifestazione su quattro giorni. Prima del Covid abbiamo registrato tra 20 e 30 piloti e abbiamo dovuto interrompere i voli in concomitanza col passaggio degli aerei di linea diretti al "Galilei" di Pisa. Nonostante il maltempo siamo riusciti a omologare la manifestazione che ha avuto una importante copertura mediatica». Da una parte il campionato italiano di acrobazia aerea, dall’altra chi definisce «la quantità di rumore e carburante sprigionato da questi bolidi decisamente insopportabile» e chiede che la manfestazione «non duri più di tre giorni». In una lettera firmata da Giuliano Fanucchi, Giuseppe Picchi, Antonio Carta, Alessio Giordani, Roberta Massei, Endro Massei, Marco Madrigali, Alessandro Del Barga e Stefano Del Sarto si evidenzia come «la protesta non rappresenta solo noi, ma anche i paesi intorno all’aereoporto di Tassignano. Basta chiedere in giro e consultare i social».
 
Per i firmatari «nella zona più densamente abitata e inquinata della Toscana non si è saputo fare meglio che organizzare il campionato italiano di acrobazia aerea, causa di un forte inquinamento acustico e ambientale. Una bella idea del locale aereo club si dirà, ma solo per deresponsabilizzare l’amministrazione comunale che non solo sapeva ma ha dato anche il suo patrocinio e magari pure un contributo economico? Si è giustificata la bruttura del mega capannone della Folgore visibile da decine di chilometri di distanza, giustificato come mezzo per evitare l’inquinamento prodotto da qualche aereo militare per i paracadutisti. Poi si permettono ore ed ore di volo ad aerei sovra performanti e sopportando un rumore assordante che tortura le nostre orecchie. E non si dica che siamo intolleranti, perché mai abbiamo protestato contro i locali aerei dell’aereo club che pure ronzano sopra le nostre teste e non emettono certo ossigeno puro. Ben venga la festa dell’aria con le spettacolari mongolfiere - si legge nella lettera - magari accetteremmo di buon grado anche uno di questi bravi piloti acrobatici ma mai più di tre giorni di seguito di questo insopportabile rumore».
 
L’Aeroclub non risponde direttamente ai firmatari ma chiarisce «che il patrocinio del Comune è concesso come a tutte le associazioni e di non avere ricevuto nessun contributo economico per questa manifestazione che per tre giorni ha portato benefici anche per alberghi e ristoranti del territorio».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
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