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Tuta alare sotto sequestro: la procura chiede accertamenti

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Tuta alare sotto sequestro: la procura chiede accertamenti

TAIBON AGORDINOÈ sotto sequestro la tuta alare indossata da Alessandro Dalla Pozza giovedì mattina per quel suo tragico volo dal monte Framont, come anche l’attrezzatura utilizzata.

La procura bellunese ha disposto il provvedimento per fare piena luce sul tragico evento che è costato la vita al base jumper: il 47enne di Schio era molto esperto, avendo la passione per il paracadutismo.

Il pubblico ministero Gallego disporrà alcuni accertamenti per capire se la tuta alare avesse qualche problema, se un cattivo funzionamento o uno strappo siano stati determinanti nella caduta dello sportivo.

Ulteriori verifiche sono state attuate dai carabinieri di Cencenighe che sono intervenuti giovedì stesso per ricostruire l’accaduto e che ora effettueranno altri controlli.

Il corpo di Dalla Pozza, ritrovato a diverse centinaia di metri dalla cima del Framont, è piombato su una zona rocciosa, ma i soccorritori che lo hanno recuperato hanno notato che probabilmente il paracadute in dotazione era stato innescato: pare avesse iniziato ad aprirsi.

Si era accorto Dalla Pozza che stava precipitando e ha cercato una manovra estrema per azionare il paracadute? O quest’ultimo si è aperto a metà o in parte per qualche malfunzionamento? Può l’incidente essere stato causato da un malfunzionamento dell’apertura delle ali?

Probabilmente a queste domande si cerca una risposta per chiarire la dinamica della tragedia. Gli inquirenti esamineranno minuziosamente l’attrezzatura per capire se all’origine della caduta ci sia stato qualche malfunzionamento dei dispositivi. Al momento non ci sono indagati.

Intanto ieri è stato effettuato l’esame esterno sulla salma del vicentino e non è stata disposta l’autopsia. La salma sarà quindi messa a disposizione dei famigliari per la sepoltura.

In base alle ricostruzioni, Dalla Pozza era salito sulla montagna sopra Taibon con un amico della Valsugana.

Il trentino si era lanciato per primo ed aveva raggiunto la meta a Listolade, un prato nei pressi dell’Hotel Civetta. Qui avrebbe aspettato l’atterraggio di Dalla Pozza che però non aveva visto neanche volare. Dopo mezz’ora circa ha dato l’allarme, temendo il peggio.

Il corpo di Dalla Pozza è stato trovato nel canalone dopo una prima ricognizione dell’elisoccorso. La vicenda ha colpito i membri dell’associazione Vertical Fly Italia di Zugliano, nella quale Dalla Pozza rivestiva il ruolo di “event coordinator”.

«Alessandro era una persona sempre disponibile, preparatissima, con un’esperienza di vent’anni», racconta Luca Rosa, presidente di Vertical Fly Italia e paracadutista sportivo plurimedagliato. «Era sempre attento a tutto, aveva un occhio di riguardo alla sicurezza».

A casa, a Schio, in tantissimi si sono stretti attorno alla mamma e alla famiglia.

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